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Mar 112021
 

Progetto cluster Top-Down DoMoMEA

Final meeting – evento formativo ECM
Evento virtuale FAD sincrona – piattaforma Zoom

 

L’evento nasce con l’obiettivo di raccontare e condividere i risultati del progetto Cluster Top-Down finanziato da Sardegna Ricerche con fondi POR FESR 2014/2020 – ASSE PRIORITARIO I “RICERCA SCIENTIFICA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE”.

Lo scopo di questo evento formativo è presentare la problematica neurologica e neuroriabilitativa legata al trattamento del paziente con disabilità conseguente a ictus cerebrale, gli approcci bioingegneristici al trattamento e al telemonitoraggio, e i risultati conseguiti nel progetto.

Il progetto triennale ha conseguito l’obiettivo di sviluppare un nuovo sistema per la neuroriabilitazione motoria domiciliare telemonitorata del paziente post-ictus basato su una piattaforma Android e sull’uso di sensori inerziali e di pressione a basso costo.

Trattandosi di un evento formativo ECM, per garantire la partecipazione ai veri interessati, è necessaria l’iscrizione attraverso la piattaforma di e-learning messa a disposizione dal provider ECM Accademia Eraclitea. Ricorda di specificare il codiceDoMoMEA21” durante l’iscrizione.

La partecipazione all’evento è GRATUITA e dà diritto ad un attestato di partecipazione e all’acquisizione di 6 crediti ECM (la lista delle professioni che riceveranno i crediti sono elencate nella locandina consultabile qui).

Ai fini dell’ottenimento dei crediti formativi, ma anche solo dell’attestato di partecipazione, i partecipanti dovranno completare con esito positivo il test di verifica (>75% delle risposte corrette) entro la giornata stessa dell’evento.

Scarica qui il programma dell’evento in pdf.

 

ISCRIVITI QUI 

 

Mar 022021
 

Lo scorso 11 febbraio 2021 il Responsabile Scientifico del progetto Danilo Pani è intervenuto per parlare del progetto DoMoMEA nella cornice di un virtual meeting organizzato dal Prof. Matteo Cioni, docente di Medicina fisica e riabilitativa dell’Università di Catania.

Lo scopo dell’intervento, dal titolo “Sistemi innovativi di tele-neuroriabilitazione basati su tecnologie low-cost che consentono la valutazione quantitative delle prestazioni del paziente per fornire feedback in tempo reale e telemonitoraggio differito”, era illustrare ai partecipanti quali potrebbero essere gli sviluppi del sistema di tele-riabilitazione domiciliare per pazienti con esiti di ictus cerebrale a  disabilità moderata di tipo neuromotorio, con uno sguardo ai futuri adattamenti del sistema per il trattamento di altre patologie (problemi ortopedici o di altra natura neurologica).

In un’ora e mezza si è tentato di riassumere come, a febbraio del 2018, è nato il progetto Cluster Top-Down di trasferimento tecnologico finanziato da Sardegna Ricerche con fondi POR FESR 2014/2020,  fino a descrivere cosa e chi è oggi DoMoMEA.

Grazie al video realizzato dal team di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università degli Studi di Cagliari, in occasione della presentazione del progetto alla “Notte Europea dei Ricercatori 2020” , durante il virtual meeting è stato possibile mostrare non solo la composizione dell’intero sistema e dei suoi singoli dispositivi ma anche alcune dimostrazioni di sessioni riabilitative eseguibili dal paziente e monitorate dal terapista sull’apposita Web App.

All’interno della presentazione si sono voluti riassumere gli obiettivi che il progetto e tutto il team DoMoMEA aveva a cuore e si era prefissato di raggiungere:

• L’obiettivo primario di sviluppare un sistema di tele-riabilitazione domiciliare semi-autogestita per pazienti con esiti di ictus cerebrale con disabilità moderata di tipo neuromotorio, complementando e non sostituendo i tradizionali servizi riabilitativi;
• L’obiettivo tecnologico di integrare nel sistema dispositivi elettronici avanzati, caratterizzati da estrema semplicità d’uso e in grado di comunicare con l’infrastruttura software di telesalute sviluppata;
• L’obiettivo scientifico di studiare l’importanza della teleriabilitazione e dell’exergaming con piattaforme accessibili;
• L’obiettivo sostenibile di quantificazione del gesto motorio del paziente e di produzione automatica di report sintetici sulla prestazione nei singoli esercizi proposti al fine di garantire, da remoto, il monitoraggio quantitativo differito delle sedute riabilitative.

Infine, al termine dell’intervento, si è svolta un’animata tavola rotonda dalla quale non solo sono emersi interessanti spunti, utili sia per la validazione del sistema che per la sua estensione, ma grazie alla quale è stato possibile raccogliere importanti idee e potenziali nuove collaborazioni scientifiche.

A fine marzo si terrà il final meeting interamente dedicato ad approfondire obiettivi, risultati raggiunti e progetti futuri del progetto DoMoMEA.

 

Dic 282020
 

Arrivati alla fine di questo critico 2020 e giunti quasi al termine del progetto DoMoMEA, appare utile, per non dire doveroso, riflettere su due questioni: quanto la pandemia da Covid-19 ha in maniera lucida evidenziato le criticità legate ad un sistema sanitario ancora troppo de-strutturato e analogico? E quanto, allo stesso tempo, è divenuto indispensabile garantire la continuità assistenziale ricorrendo a soluzioni digitali?

L’Italia, in questo ultimo periodo, si è trovata in difficoltà per via dei mancati investimenti nella telemedicina, nelle infrastrutture tecnologiche del sistema ospedaliero e nella digitalizzazione dei processi assistenziali, in grado di garantire un’integrazione e condivisione dei dati veloce e poco costosa.

Tuttavia, sebbene l’emergenza sanitaria abbia fatto risaltare le lacune e i ritardi nella digitalizzazione di questo settore, ha allo stesso tempo accelerato la trasformazione digitale e organizzativa nei confronti di un modello “Connected Care”, sottolineando l’urgenza di un sistema connesso, capace di porre al centro del sistema il cittadino-paziente e orientato al territorio oltre che alla continuità nell’intero percorso di cura. 

Già nel 2019 i dati della Ricerca 2019 dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano avevano mostrano infatti un crescente interesse verso le nuove tecnologie da parte dei cittadini e ottenuto riconoscimenti di numerosi operatori sanitari. Ma mentre fino all’anno scorso i servizi di telemedicina erano limitati alle sperimentazioni, quest’anno l’urgenza di garantire la continuità assistenziale sul territorio variegato italiano ha forzato il ricorso a soluzioni digitali.

Dati alla mano, sempre secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, durante la pandemia più del 50% dei medici di Medicina Generale ha deciso di svolgere la propria attività da remoto riscontrando, complessivamente, una migliore performance nella pratica clinica, soprattutto in termini di tempestività alle richieste dei pazienti e di una più efficace condivisione delle informazioni.

In pochi mesi i risultati ottenuti con la pratica clinica virtuale, sia come strumento di valutazione e controllo del paziente, che come tool di collaborazione tra medici, sono stati così convincenti che, oggi, ben il 50% dei medici ritiene che la digitalizzazione del processo assistenziale possa per giunta accrescere l’engagement dei pazienti e la personalizzazione delle cure, obiettivi tanto spesso citati all’interno del progetto DoMoMEA. 

Perciò è il momento di porre rimedio alle carenze infrastrutturali IT, di garantire una connettività veloce e non troppo costosa, andando a colmare del tutto i gap sui quali, durante la fase di emergenza sanitaria, si è in parte rapidamente ragionato. Molte barriere devono essere ancora superate, dato che dal punto di vista tecnologico le soluzioni sono ormai mature per supportare modelli che privilegino, ad esempio, le cure domiciliari. In tal senso, specialmente nel momento in cui si sposta l’attenzione dal centro di cura al domicilio del paziente, è fondamentale curare il problema del digital divide, proponendo soluzioni tecnologicamente avanzate ma accessibili nei costi e nei contenuti anche ad un’utenza con limitata dimestichezza nell’uso degli strumenti informatici.

Il Recovery Fund potrebbe in questo senso rappresentare un’occasione per l’Italia, forse irripetibile, per effettuare investimenti in infrastrutture, soluzioni software dedicate, sistemi di monitoraggio e, più in generale, soluzioni e-health che nella loro semplicità, hanno il potenziale di dialogare ed integrarsi con l’assistenza sanitaria, consentendo una più efficace gestione delle patologie croniche e una dimissione più rapida.

Più nello specifico, in un’isola come la Sardegna, l’approccio di telemedicina a banda stretta proposto dal progetto DoMoMEA ben si confà alla realtà geografica del territorio, caratterizzato da bassa densità abitativa su area vasta. I vantaggi della telemedicina in questo caso non sono solo importanti per garantire un equo accesso ai servizi del SSN, a prescindere dalla zona di residenza, ma anche per il bassissimo impatto ambientale, legato alla possibilità di muovere dati anziché persone. DoMoMEA è nato con l’idea di proporre una tecnologia complessa fruibile attraverso un’interfaccia semplicissima: la TV di casa. In questo modo, grazie ad una predisposizione della seduta riabilitativa completamente guidata (anche vocalmente) dal sistema, il paziente viene immerso in un’esperienza riabilitativa semplice e coinvolgente. La semplicità dell’approccio è stata già verificata mediante valutazioni con soggetti sani anziani. Una riabilitazione semplice e comoda, per soggetti con una residua funzionalità motoria sufficiente, che può permettere di evitare gli spostamenti, migliorare l’autonomia e garantire una maggiore protezione per il paziente fragile.

Nov 112020
 

Applicazioni pratiche, vantaggi, accessibilità e diffusione del sistema di tele-riabilitazione domiciliare proposto dal progetto cluster Top-Down DoMoMEA.

Di questo e di tanto altro si è discusso ai microfoni di Unica Radio, durante l’intervista al Responsabile Scientifico del progetto: il professore associato di Bioingegneria Elettronica ed Informatica Danilo Pani.

 

 

DoMoMEA, come qualsiasi sistema di telemedicina, risolve le difficoltà di accedere ad un servizio di assistenza o di terapia necessario. Nel caso specifico in una regione come la Sardegna, che ha una densità di popolazione molto bassa, in alcune aree, su una superficie che però è piuttosto estesa, può risultare difficile garantire un’assistenza uniforme in tutti i centri di cura sparsi sul territorio. 

“Nel momento in cui si dispone di un sistema che è in grado di trasferire dati e informazioni, misurando, quantificando, il movimento e l’esercizio del paziente e si possa, grazie alle tecnologie delle ICT, trasferire non il paziente o il medico o il fisioterapista, ma direttamente il dato […] si può tenere il paziente a casa e fargli eseguire una riabilitazione controllata, ben seguita ma da remoto. Questo può dare un beneficio al paziente dal punto di vista economico ma anche pratico.”

Queste le parole di Danilo Pani, estrapolate da una delle domande poste dall’intervistatrice, capaci di racchiudere il cuore del progetto DoMoMEA mirato a sviluppare una piattaforma di tele-riabilitazione, in grado di andare incontro alle varie esigenze dei pazienti con disabilità moderata dovuta a esiti di ictus cerebrale.

Per leggere l’articolo e riascoltare l’intervista potete visitare direttamente il sito di Unica Radio, oppure visitare le principali piattaforme streaming (Google Podcast, Spotify, iTunes, TuneIn) per ascoltarla in formato podcast sui vostri smartphone.

Nov 042020
 

Il prossimo 27 Novembre DoMoMEA parteciperà alla “Notte Europea dei Ricercatori”

Anche l’Università di Cagliari scenderà in campo il prossimo 27 novembre per “La notte dei ricercatori”, l’appuntamento annuale che cerca di fornire un quadro sul lavoro e le scoperte degli atenei italiani. Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid-19, non ci saranno i soliti banchetti con i progetti dei ricercatori o le conferenze nelle piazze, ma sarà un’edizione tutta online. Il tema dell’iniziativa, organizzata da Frascati scienza, è EnHance Resilience Through Humanity. Continua a leggere la notizia sul sito dell’ANSA.

Le attività dell’edizione 2020 saranno declinate attraverso una serie di formati online, dal live streaming al webinar, grazie all’utilizzo di tecnologie e linguaggi innovativi.
In queste particolari circostanze, anche il team di DoMoMEA parteciperà alla “Notte Europea dei Ricercatori” con il suo stand virtuale, coinvolgendo in più possibile i visitatori interessati all’avanzamento del progetto di tele-riabilitazione neuromotoria, già presentato nella precedente edizione.

Ed è proprio questo l’obiettivo di SHARPER che con “La Notte Europea dei Ricercatori”, in tredici città italiane, crea occasioni di coinvolgimento per chiunque voglia conoscere la passione che c’è dietro il lavoro dei ricercatori e l’impatto sociale che ne deriva. In particolare, nel 2020 SHARPER propone attività che legano le azioni della ricerca ai Sustainable Development Goals : “Qual è il ruolo della ricerca e dei ricercatori nel raggiungimento dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, a dieci anni dalla data indicata come traguardo dalle Nazioni Unite (l’Agenda 2030)?”.

Per maggiori informazioni, vi segnaliamo l’evento Facebook ufficiale (Sharper 2020 Cagliari – Notte Europea dei Ricercatori) e vi invitiamo a seguire tutti gli aggiornamenti inerenti lo spazio dedicato al progetto sia sul sito di Sharper che sui canali social di DoMoMEA.

L’evento dimostrativo, illustrato dal team di DoMoMEA, circa la “Tele-riabilitazione a basso costo” sarà disponibile, come tutti gli altri eventi, sulle piattaforme YouTube e Facebook dell’Università degli Studi di Cagliari. 

Ott 102020
 

Tutto il team di DoMoMEA vuole ricordare con grande affetto il Dott. Giancarlo Musso spentosi, a causa di un male incurabile, lo scorso 17 Agosto 2020 all’età di sessantasette anni.

Fisiatra conosciutissimo in tutta l’isola, il Dott. Musso insieme all’azienda “Piria & Musso”, di cui era socio, sono stati i primi a partecipare e a credere nel progetto, dimostrando un immenso interesse verso le nuove tecnologie e una particolare attenzione nei confronti degli avanzamenti in ambito di riabilitazione domiciliare.

Aveva Cagliari, luogo di nascita, costantemente nel cuore, nonostante avesse avviato i primi lavori all’ospedale Brotzu, poi in un centro nella zona di La Vega e, col passare degli anni, a Terralba nel Centro Medico Fisiokinesiterapico dell’azienda sopracitata.

Il Dott. Giancarlo Musso lascia un vuoto incolmabile sia nella vita della sua famiglia che in quella dei tanti pazienti e collaboratori.

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