Cala Budoni: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti (DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e), l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e l’applicazione di modelli per la valutazione della vulnerabilità e della capacità di carico hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Atzeni et alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute all’urbanizzazione della spiaggia, al transito veicolare e pedonale sulla zona dunare e sull’alta spiaggia.

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Nelle immagini A, B, C ed E sono evidenti le tracce lasciate da veicoli motorizzati, in forma di solchi da pneumatico (a). Gli effetti si traducono nella rottura degli equilibri fisici e nell’alterazione/modifica delle dinamiche sedimentarie della spiaggia. Vengono cambiate attraverso il costipamento dei sedimenti le caratteristiche di permeabilità del corpo di spiaggia. La distruzione delle forme prodotta dai mezzi meccanici riduce la capacità di risposta della spiaggia alle sollecitazioni ondose. Inoltre la pulizia con mezzi meccanici, riduce le pendenze naturali, elimina le berme di tempesta, cambia le caratteristiche tessiturali dei depositi di spiaggia (b).
Nelle immagini da A ad E si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Si generano profonde incisioni e zappature (d), lungo gli assi di transito principali (c); accelerano i processi gravitativi e/o di dilavamento (e), con la conseguente esposizione degli apparati radicali (f) e distruzione della copertura vegetale.
Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione sono rappresentate dalla creazione di varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (evolvendo in conche e canali) e dal dilavamento. Le incisioni, innescate dal transito e ampliate dalla deflazione e dalla gravità, possono essere individuate principalmente lungo le vie di transito sulla duna.
Alla luce dei dati raccolti fino ad oggi si desume che la capacità di carico fisica nei mesi di giugno, luglio e agosto degli ultimi anni sia stata superata.

Da: De Muro S., Pusceddu N., Ibba A., Kalb C., Ferraro F., Batzella T. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Budoni”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.159-174 (In press)

Cala Brandinchi: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche legate all’attività antropica e i rilievi sul campo, hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Atzeni at alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute alla pulizia con l’ausilio di mezzi meccanici e al transito sulla zona dunare.

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Nelle immagini B e D sono evidenti le tracce (a) lasciate dai mezzi meccanici utilizzati per la pulizia della spiaggia. Le principali modificazioni negative, indotte da questa cattiva pratica si traducono nel costipamento dei sedimenti e nello spianamento delle forme (berme, cuspidi, fasce nastriformi, ecc.). Vengono in tal modo intaccati gli equilibri fisici e si interferisce con le dinamiche sedimentarie della spiaggia. Nelle immagini da A ad E si evidenziano invece gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Lungo gli assi di transito principali (c) e in tutte le direzioni di transito sono presenti incisioni (d) innescate dal calpestio. Su questi sentieri si innesca l’accelerazione di processi naturali erosivi (e). Spesso ne deriva l’esumazione degli apparati radicali (f) e la formazione di coni di deiezione (h). Il tratteggio in giallo indica il probabile profilo originario della duna (g).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione creano varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (con la neoformazione di componenti dunari erosive quali conche e canali) e del successivo dilavamento.
Come si evidenzia nelle immagini dell’evoluzione storica del sito, all’aumentare, nel tempo, di sentieri e vie di accesso progredisce il grado di frammentazione e la destabilizzazione fisica della zona dunare.
Altre criticità sono riscontrabili nelle aree di spiaggia sottomarina e di piattaforma continentale interna colonizzate dalla prateria a fanerogame. Queste presentano solchi e scalzamenti generati da ancoraggi e un marcato arretramento del limite superiore della prateria.

Da: De Muro S., Batzella T., Ferraro F., Tocco F., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Brandinchi”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.144-158 (In press)

Le Saline: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche legate all’attività antropica ed i recenti rilievi di terreno hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Atzeni et alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute all’utilizzo turistico della spiaggia.

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Si tratta di impatti legati alla presenza di chioschi ed infrastrutture di supporto alla balneazione, alla pulizia degli arenili con mezzi meccanici e al transito veicolare e pedonale sulla zona dunare.
Come si evidenzia nelle immagini dell’evoluzione storica del sito, all’aumentare, nel tempo, di sentieri e vie di accesso, senza controllo e gestione, aumenta il grado di frammentazione e la destabilizzazione fisica della zona dunare.
Nell’immagine A sono evidenti le tracce di veicoli su tutto il sistema di spiaggia. Questo transito causa la rottura degli equilibri fisici e interferisce/modifica le dinamiche sedimentarie. I mezzi meccanici distruggono le forme e cambiano le caratteristiche di permeabilità e di stratigrafia dei depositi di spiaggia. I residui di Posidonia, legni e canne, asportati con i mezzi meccanici sottraggono volume alla spiaggia emersa. Anche se oggi vengono stoccati nelle aree di retrospiaggia (I) questo semplice spostamento genera pesanti impatti. Nelle immagini da A ad E si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Gli effetti si traducono in incisioni e zappature (d), lungo gli assi di transito principali (c), che comportano la concentrazione e l’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), ed in alcuni casi la conseguente esposizione degli apparati radicali (f). Inoltre i nuovi varchi e aperture diventano facile preda della deflazione, evolvendosi in conche e canali erosivi accentuate anche dal dilavamento.
Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).

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Modificazioni significative riguardano gli assetti delle zone umide (spostamento di canali, urbanizzazione, usi storici). Anche nella zona di spiaggia sottomarina si evidenziano effetti non secondari di pressione, esercitati dal diporto, con impatti sulla prateria di Posidonia (solchi da ancoraggio, arretramento e frammentazione del limite superiore).

Da: De Muro S., Kalb C., Batzella T., Ferraro F., Porta M., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Le Saline”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.128-143 (In press)

Grande Pevero: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e i rilievi condotti sul campo, hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Atzeni et alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute alla pulizia con l’ausilio di mezzi meccanici e al transito pedonale sulla zona dunare.

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Nelle immagini A e C sono evidenti le tracce lasciate dai mezzi meccanici utilizzati per la pulizia della spiaggia (a) (solchi da pneumatico). Il passaggio dei mezzi causa la rottura degli equilibri fisici e modifica le dinamiche sedimentarie naturali della spiaggia. Attraverso il costipamento dei sedimenti cambiano le caratteristiche di permeabilità. I mezzi meccanici, inoltre, distruggono le forme (berme ordinarie e di tempesta), modificano le pendenze e le caratteristiche tessiturali dei depositi di spiaggia. Nell’immagine C sono evidenti i luoghi di stoccaggio in situ (buona pratica), dei materiali derivati dalla pulizia della spiaggia costituiti da Posidonia oceanica (l). Nelle immagini da A ad E si evidenziano invece gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. I più impattanti sono rappresentati da incisioni e zappature (d) lungo gli assi di transito principali (c).
Il transito pedonale, continuo, provoca lo scalzamento, la zappatura e l’esumazione delle radici. Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione creano varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (conche e canali) e del dilavamento. Incisioni innescate dal transito, ampliate dalla deflazione e approfondite dal dilavamento, possono essere individuate principalmente lungo le vie di transito tra la zona di spiaggia asciutta e la zona dunare.
Importanti e significative variazioni interessano le aree di spiaggia sottomarina e di piattaforma interna colonizzate da praterie a fanerogame. Queste presentano un marcato arretramento del limite superiore e una notevole frammentazione dovuta prevalentemente agli ancoraggi.

Da: De Muro S., Batzella T., Ibba A., Tocco F., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia del Grande Pevero”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.113-127 (In press)

Cala Portese: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e gli studi pluriennali sul campo, hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Atzeni et alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e).

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Nelle immagini A e C sono evidenti le tracce (a) lasciate da autoveicoli (i) e quad. Il carico esercitato dai mezzi meccanici genera il costipamento dei sedimenti e lo spianamento delle forme. Vengono in tal modo intaccati gli equilibri fisici generando interferenze con le dinamiche sedimentarie della spiaggia. Nelle immagini B, D ed E si evidenziano invece gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento pedonale sulle dune. Lungo gli assi di transito principali (c) e in tutte le direzioni sono presenti incisioni e zappature (d) innescate dal calpestio. Le conseguenze sono rappresentate dall’innesco e dall’accelerazione dei processi naturali erosivi (e). Spesso ne deriva l’esumazione degli apparati radicali (f) e la formazione di coni di deiezione (h).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione creano varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (con la neoformazione di conche e canali) e del dilavamento.
Il tratteggio in giallo indica il profilo originario della duna (g).
Come si evidenzia nelle immagini dell’evoluzione storica del sito, all’aumentare, nel tempo, di sentieri e vie di accesso, senza un controllo e gestione, aumenta il grado di frammentazione e la destabilizzazione fisica della zona dunare. Anche in questa spiaggia significative sono le modificazioni degli areali a fanerogame che caratterizzano la spiaggia sottomarina. Queste sono legate agli ancoraggi di imbarcazioni che da decenni utilizzano la baia come porto naturale.

Da: De Muro S., Kalb C., Ferraro F., Porta M., Batzella T., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Portese”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.98-112 (In press)

Cala Ciaccaro: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e gli studi pluriennali sul campo, hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti.
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute al transito sulla zona dunare (Atzeni et alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e).

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Nelle immagini da A a D si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Lungo gli assi di transito principali (c) e in tutte le direzioni sono presenti incisioni e zappature (d) innescate dal calpestio. Le conseguenze sono rappresentate dall’accelerazione di processi naturali erosivi (e).
Spesso ne deriva l’esumazione degli apparati radicali (f) e la formazione di coni di deiezione (h).

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In definitiva le principali modificazioni a carico delle spiagge sono generate dalla fruizione. Il transito sulle zone dunali di questa pocket-beach dagli equilibri delicatissimi genera solchi, varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (con la neoformazione di conche e canali di deflazione) e del dilavamento.
Per quanto concerne la spiaggia sottomarina significative sono le modificazioni del limite superiore della prateria di Posidonia e la frammentazione della stessa prateria dovuta agli ancoraggi di unità da diporto concentrati principalmente nel periodo estivo.
La spiaggia presenta un arretramento marcato nel settore nord-orientale e una discreta stabilità in quello sud-occidentale.
Lo stato di equilibrio è momentaneamente garantito dalla perdita di volume a discapito della duna.

Da: De Muro S., Kalb C., Ferraro F., Porta M., Batzella T., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Ciaccaro”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.82-97 (In press)

Cala di Trana: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti (DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e), l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e gli studi pluriennali sul campo, hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Williams et alii, 1995; Atzeni et alii, 2003; Interreg IIIA GERER, 2006 e 2007: De Muro e De Falco, 2010).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute al transito sulla zona dunare.

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Nelle immagini da A ad F si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Questi sono rappresentati principalmente da incisioni (d), lungo gli assi di transito principali (c). Evidenti sono i processi legati all’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), con la conseguente esumazione degli apparati radicali.
Questo provoca la rottura degli equilibri fisici (scalzamento, zappatura ed esumazione delle radici) e delle naturali dinamiche sedimentarie del sistema di spiaggia. Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).
Una parte dei sedimenti della zona dunare forma dei coni di deiezione alla base della stessa (h).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione sono rappresentate dalla creazione di varchi e aperture sulle dune che diventano facile preda della deflazione (originando conche e canali). Le incisioni, innescate dal transito e ampliate dalla deflazione, dal dilavamento e dalla gravità, possono essere individuate principalmente lungo le vie di transito sulla duna. Le più importanti di queste forme erosive producono una “conoide“ in sabbia che a discapito della duna alimenta la spiaggia. Il libero transito sulle dune è dovuto principalmente alla mancata gestione degli accessi alla spiaggia. Per quanto riguarda la spiaggia sottomarina si segnala che le modificazioni più significative sono state rilevate sulla prateria di fanerogame antistante. Si tratta prevalentemente di incisioni e scalzamento degli apparati radicali ad opera degli ancoraggi amplificati dall’idrodinamica delle rip-current.

Da: De Muro S., Kalb C., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala di Trana”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.65-81 (In press)

Porto Liscia: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e l’attività pluriennale sul campo (DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e), hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Williams et alii, 1993; Atzeni et alii, 2003).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute all’urbanizzazione, alla presenza di chioschi ed infrastrutture di supporto alla balneazione, al transito veicolare e pedonale sulla duna (Interreg IIIA GERER, 2006, 2007; DeMuro e De Falco, 2010).

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Nelle immagini E, F, G e H (dettaglio del tombolo) è evidente come le strutture rigide costruite sulla spiaggia creino un’interferenza nei processi naturali di scambio sedimentario tra spiaggia emersa e spiaggia sommersa.
Le immagini C ed E mostrano le tracce lasciate dagli automezzi. Questi generano solchi (a), spianamenti (b) e cambiamento della permeabilità del corpo di spiaggia. I mezzi meccanici alterano gli equilibri fisici e generano l’interruzione/modifica delle dinamiche sedimentarie naturali della spiaggia.
Nelle immagini da A a D si evidenziano gli effetti provocati da transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Si tratta prevalentemente di: incisioni, scalzamento, zappature (d) lungo gli assi di transito principali (c); tali effetti comportano la concentrazione e l’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), ed in alcuni casi la conseguente esposizione degli apparati radicali (f).
Il transito non canalizzato sulle dune è dovuto principalmente alla mancata gestione degli accessi alla spiaggia. Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione creano varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (evolvendo in conche e canali). Le incisioni, innescate dal transito, ampliate dalla deflazione e approfondite dal dilavamento, possono essere individuate principalmente lungo le vie di accesso alla spiaggia.
Alla luce dei dati raccolti fino ad oggi si desume che la capacità di carico fisica nei mesi di giugno, luglio e agosto degli ultimi anni sia stata superata. Nella spiaggia sottomarina, invece, le criticità principali riguardano la riduzione e la frammentazione dell’areale occupato dalla prateria a fanerogame innescata dagli ancoraggi.

Da: De Muro S., Ibba A., Kalb C., Bua S., Tocco F., Porta M., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Porto Liscia”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.47-64 (In press)

Rena Majori: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate sia a processi naturali, sia all’attività antropica) e l’attività pluriennale sul campo hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia (Atzeni et alii, 2003; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e; DeMuro e De Falco, 2010). Questi si manifestano prevalentemente nella zona dunare e nelle sue componenti (Williams et alii, 1993).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute alla presenza di chioschi ed infrastrutture di supporto alla balneazione, alla pulizia degli arenili con mezzi meccanici e al transito veicolare e pedonale sulla zona dunare.
Come si evidenzia nelle immagini dell’evoluzione storica del sito, con l’aumentare, nel tempo, di sentieri e vie di accesso, realizzati sul fragile habitat dunale, aumenta il grado di frammentazione e la destabilizzazione fisica della zona di avanduna.

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Nelle immagini B, C, G ed H sono evidenti le tracce di veicoli su tutto il sistema di spiaggia (a. solchi da pneumatico e b. spianamento dell’avanduna nelle aree di manovra e di sosta). Questo transito causa la rottura degli equilibri fisici e interferisce con le dinamiche sedimentarie.

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Nelle immagini da A ad F si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Gli effetti si traducono in incisioni e zappature (d), lungo gli assi di transito principali (c), che comportano la concentrazione e l’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), ed in alcuni casi la conseguente esposizione degli apparati radicali (f).
Inoltre, i nuovi varchi e le nuove aperture diventano facile preda della deflazione, evolvendosi in conche e canali erosivi. Nell’immagine F inoltre si evidenzia la presenza di uno spianamento (b) artificiale (che modifica il profilo originario della duna verso mare e della spiaggia emersa antistante) realizzato per “l’appoggio” del chiosco soprastante.
Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Porta M., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Rena Majori”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.15-31 (In press)

La Colba: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e l’attività pluriennale sul campo, hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Williams, 1993; Atzeni et alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute alla pulizia effettuata con l’ausilio di mezzi meccanici e al transito pedonale sulla duna.

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Nelle immagini A e B sono evidenti le tracce lasciate dai mezzi meccanici frequentemente utilizzati per la pulizia della spiaggia. Le modificazioni principali sono rappresentate da solchi generati da pneumatico (a) e dallo spianamento delle aree utilizzate per la manovra (b). Questa attività causa un cambiamento della permeabilità delle sabbie di spiaggia, la distruzione delle forme, e la dispersione artificiale dei depositi di spiaggia.
Nelle immagini da A ad E si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune, in forma di incisioni (d) lungo gli assi di transito principali (c) che comportano la concentrazione e l’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), ed in alcuni casi la conseguente esposizione degli apparati radicali (f).
Il transito non canalizzato sulle dune è dovuto principalmente alla mancata gestione degli accessi alla spiaggia.
Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione creano varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (evolvendo in conche e canali). Incisioni innescate dal transito, ampliate dalla deflazione e approfondite dal dilavamento, possono essere individuate principalmente lungo le vie di accesso alla spiaggia.
Alla luce dei dati raccolti fino ad oggi si desume che la capacità di carico fisica nei mesi di giugno, luglio e agosto degli ultimi anni sia stata superata. Recentemente (2011) sono stati realizzati dei lavori di delimitazione delle avandune e la realizzazione di passerelle (vedi foto aerea pag.43). Le delimitazioni appaiono poco permeabili al trasporto eolico ed estremamente rigide ad un eventuale impatto con il flutto montante. Inoltre sono state posizionate sulla duna e non ad una sufficiente distanza dal piede (come si dovrebbe).
Positivo aver canalizzato il flusso con passerelle. Assolutamente negativo continuare a spianare berme e strutture di spiaggia emersa con trattori (vedi figura G – situazione al 01/07/2011).

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Ferraro F., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di La Colba”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.32-46 (In press)