Da: De Muro S., Pusceddu N., Ibba A., Kalb C., Ferraro F., Batzella T. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Budoni”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.159-174 (In press)
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Cala Brandinchi: navigatore
Da: De Muro S., Batzella T., Ferraro F., Tocco F., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Brandinchi”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.144-158 (In press)
Cala Budoni: introduzione e inquadramento generale
Inquadramento generale dell’area
La spiaggia di Budoni (Spiaggia di Agrustos, Spiaggia di Salamaghe e Cala Budoni) occupa l’area tra Punta di Li Cucutti e il promontorio di Sant’Anna (Batzella et alii, 2011; Pusceddu et alii, 2011). L’area di retrospiaggia è caratterizzata da una zona dunare e, da una variegata zona umida (stagno di Li Cucutti, stagno di Salineddi, stagno del Morto). Continua a leggere
Cala Budoni: caratteristiche sedimentologiche e modelli
Caratteristiche sedimentologiche della spiaggia
I sedimenti che caratterizzano la spiaggia di Budoni sono costituiti da ghiaie e sabbie (da molto grosse a medio-fini).
Composizionalmente sono prevalentemente costituiti da quarzo, feldspati, miche, litoclasti e da subordinata componente bioclastica (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, 2002; Batzella et alii, 2011; Pusceddu et alii, 2011). Inoltre stagionalmente si accumulano materiali organici quali fogliame di Posidonia oceanica e talora canne e legni. I principali apporti terrigeni provengono dai retrostanti corsi d’acqua a carattere stagionale.
La componente bioclastica/biogenica è legata principalmente alla produttività della prateria di Posidonia oceanica e subordinatamente allo spiaggiamento di organismi a guscio carbonatico (molluschi, echinidi, briozoi, foraminiferi, alghe calcaree e ostracodi).
Modelli d’onda, idrodinamici e dinamica delle zona a barre e truogoli (surfzone)
La spiaggia presenta un ampio fetch (>200 km) per gli eventi meteo-marini provenienti dal settore orientale (settore di traversia compreso tra °8-137°N). Di seguito sono riportati a titolo di esempio i soli modelli relativi ai venti di Grecale e Scirocco con velocità di 18 m/s (Batzella et alii, 2011; Pusceddu et alii, 2011).
Con vento da Grecale 18 m/s si genera nelle prime ore una circolazione idrodinamica caratterizzata da correnti lungoriva (longshore) sviluppate su una cella principale. Nelle ore successive, quando si raggiunge la massima intensità dell’evento, si generano correnti di risucchio/ritorno (rip-current) nell’area meridionale; queste generano un complesso sistema di barre truogoli (con più ordini di barre) lungo riva nella zona centro-sud (surfzone di ampiezza di 400/500 m); si evidenzia la creazione di due celle di circolazione asimmetriche (antioraria a N e oraria a S). I venti di Scirocco generano anch’essi, a poche ore dall’inizio dell’evento, una rip-current nell’area settentrionale, che origina due celle di circolazione asimmetriche, rispettivamente oraria (a S) e antioraria (a N), favorendo il prevalere dei processi erosivi (surfzone di 150/250 m di ampiezza).
Da: De Muro S., Pusceddu N., Ibba A., Kalb C., Ferraro F., Batzella T. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Budoni”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.159-174 (In press)
Cala Budoni: evoluzione dell’area in tempi storici
Le modificazioni apportate a Cala Budoni in tempi storici sono relative agli effetti della locale urbanizzazione, concentrata principalmente a ridosso del centro abitato di Budoni (DeMuro e Pusceddu, 2010b).
Le principali modificazioni avvenute in tempi recenti si deducono dall’analisi delle foto aeree di differenti annate (1997, 2000, 2003, 2006 vedi navigatore) e dai rilievi di terreno (Regione Autonoma della Sardegna, 1998).
Le modificazioni macroscopiche, dagli anni ’90 ad oggi, possono essere inquadrate attraverso la sequenza sottoriportata:
– aumento dell’urbanizzazione dell’area;
– aumento degli accessi alla spiaggia;
– aumento della viabilità stradale e dei sentieri.
Da: De Muro S., Pusceddu N., Ibba A., Kalb C., Ferraro F., Batzella T. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Budoni”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.159-174 (In press)
Cala Budoni: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti
Gli studi sedimentologici condotti (DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e), l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e l’applicazione di modelli per la valutazione della vulnerabilità e della capacità di carico hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Atzeni et alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute all’urbanizzazione della spiaggia, al transito veicolare e pedonale sulla zona dunare e sull’alta spiaggia.
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Nelle immagini A, B, C ed E sono evidenti le tracce lasciate da veicoli motorizzati, in forma di solchi da pneumatico (a). Gli effetti si traducono nella rottura degli equilibri fisici e nell’alterazione/modifica delle dinamiche sedimentarie della spiaggia. Vengono cambiate attraverso il costipamento dei sedimenti le caratteristiche di permeabilità del corpo di spiaggia. La distruzione delle forme prodotta dai mezzi meccanici riduce la capacità di risposta della spiaggia alle sollecitazioni ondose. Inoltre la pulizia con mezzi meccanici, riduce le pendenze naturali, elimina le berme di tempesta, cambia le caratteristiche tessiturali dei depositi di spiaggia (b).
Nelle immagini da A ad E si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Si generano profonde incisioni e zappature (d), lungo gli assi di transito principali (c); accelerano i processi gravitativi e/o di dilavamento (e), con la conseguente esposizione degli apparati radicali (f) e distruzione della copertura vegetale.
Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).
Visualizza Atlante-Cala Budoni in una mappa di dimensioni maggiori
In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione sono rappresentate dalla creazione di varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (evolvendo in conche e canali) e dal dilavamento. Le incisioni, innescate dal transito e ampliate dalla deflazione e dalla gravità, possono essere individuate principalmente lungo le vie di transito sulla duna.
Alla luce dei dati raccolti fino ad oggi si desume che la capacità di carico fisica nei mesi di giugno, luglio e agosto degli ultimi anni sia stata superata.
Da: De Muro S., Pusceddu N., Ibba A., Kalb C., Ferraro F., Batzella T. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Budoni”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.159-174 (In press)
Cala Budoni: stato attuale e tendenza evolutiva
Dall’analisi della copertura aerofotogrammetrica (annate di riferimento 1997, 2000, 2003, 2006) e dai rilievi di terreno, la spiaggia di Budoni può essere definita tendenzialmente stabile, soggetta a moto ondoso talvolta intenso e ad importanti modificazioni stagionali. Si rileva un depauperamento del volume di sedimento della zona dunare e la sua frammentazione (vai al navigatore).
La zona di spiaggia asciutta è sostanzialmente stabile con alcune aree in leggero arretramento. Le cause sono da mettere in relazione, primariamente, con cattive pratiche gestionali (costruzione di strade e parcheggi sul cordone litorale, pulizia con mezzi meccanici, prelievo non controllato di sedimento e transito di automezzi e persone).
Da: De Muro S., Pusceddu N., Ibba A., Kalb C., Ferraro F., Batzella T. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Budoni”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.159-174 (In press)
Cala Brandinchi: introduzione e inquadramento generale
Inquadramento generale dell’area
L’area costiera di San Teodoro è caratterizzata, come il resto delle spiagge a Sud di Olbia, da importanti aree umide (stagni e lagune) sempre presenti a ridosso dei litorali sabbiosi.
Queste aree umide sono alimentate da torrenti stagionali tra cui spicca il Riu Teodoro Continua a leggere
Cala Brandinchi: caratteristiche sedimentologiche
I sedimenti che caratterizzano la spiaggia di Cala Brandinchi sono costituiti da sabbie (da medie a molto fini). Composizionalmente sono costituiti da quarzo, feldspati, litoclasti e da una importante componente bioclastica (Batzella et alii, 2011a,b).
I principali apporti terrigeni provengono dai corsi d’acqua (solo rivoli stagionali) attraverso le aree di foce degli stagni retrodunari, dall’erosione delle coste alte rocciose circostanti e dalle ripe d’erosione (DeMuro e Pusceddu, 2010a). La componente bioclastica/biogenica è legata principalmente alla produttività della prateria di Posidonia oceanica (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, 2002) e subordinatamente allo spiaggiamento di organismi a guscio carbonatico (molluschi, echinidi, briozoi, foraminiferi, alghe calcaree e ostracodi).
Da: De Muro S., Batzella T., Ferraro F., Tocco F., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Brandinchi”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.144-158 (In press)
Cala Brandinchi: evoluzione dell’area in tempi storici
La fascia costiera di Cala Brandinchi ha subito solo marginalmente gli effetti della locale urbanizzazione che è stata concentrata, principalmente, presso Punta Coda Cavallo e presso il centro abitato di San Teodoro.
Le principali modificazioni avvenute in tempi recenti sull’area di Cala Brandinchi sono prevalentemente legate agli usi turistici della spiaggia. Queste sono state desunte dall’analisi delle foto aeree di differenti annate (1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006 vedi navigatore) e da rilievi di terreno (Regione Autonoma della Sardegna, 1998; DeMuro e Pusceddu, 2010b).
Le modificazioni macroscopiche, dagli anni ’70 ad oggi, possono essere inquadrate attraverso la sequenza sottoriportata:
• aumento della viabilità stradale e dei sentieri pedonali e veicolari;
• frammentazione del complesso dunare dovuta al continuo transito;
• spianamento di aree del retrospiaggia destinate alla creazione di zone di sosta, chioschi e servizi igienici;
• frammentazione delle coperture a fanerogame nella spiaggia sottomarina e piattaforma interna.
Da: De Muro S., Batzella T., Ferraro F., Tocco F., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Brandinchi”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.144-158 (In press)