Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e l’attività pluriennale sul campo (DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e), hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Williams et alii, 1993; Atzeni et alii, 2003).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute all’urbanizzazione, alla presenza di chioschi ed infrastrutture di supporto alla balneazione, al transito veicolare e pedonale sulla duna (Interreg IIIA GERER, 2006, 2007; DeMuro e De Falco, 2010).
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Nelle immagini E, F, G e H (dettaglio del tombolo) è evidente come le strutture rigide costruite sulla spiaggia creino un’interferenza nei processi naturali di scambio sedimentario tra spiaggia emersa e spiaggia sommersa.
Le immagini C ed E mostrano le tracce lasciate dagli automezzi. Questi generano solchi (a), spianamenti (b) e cambiamento della permeabilità del corpo di spiaggia. I mezzi meccanici alterano gli equilibri fisici e generano l’interruzione/modifica delle dinamiche sedimentarie naturali della spiaggia.
Nelle immagini da A a D si evidenziano gli effetti provocati da transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Si tratta prevalentemente di: incisioni, scalzamento, zappature (d) lungo gli assi di transito principali (c); tali effetti comportano la concentrazione e l’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), ed in alcuni casi la conseguente esposizione degli apparati radicali (f).
Il transito non canalizzato sulle dune è dovuto principalmente alla mancata gestione degli accessi alla spiaggia. Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).
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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione creano varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (evolvendo in conche e canali). Le incisioni, innescate dal transito, ampliate dalla deflazione e approfondite dal dilavamento, possono essere individuate principalmente lungo le vie di accesso alla spiaggia.
Alla luce dei dati raccolti fino ad oggi si desume che la capacità di carico fisica nei mesi di giugno, luglio e agosto degli ultimi anni sia stata superata. Nella spiaggia sottomarina, invece, le criticità principali riguardano la riduzione e la frammentazione dell’areale occupato dalla prateria a fanerogame innescata dagli ancoraggi.
Da: De Muro S., Ibba A., Kalb C., Bua S., Tocco F., Porta M., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Porto Liscia”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.47-64 (In press)