Sandro DeMuro

Sandro DeMuro è Professore Ordinario di Geografia Fisica e Geomorfologia per il Corso di Laurea in Scienze Ambientali e Naturali dell’Università degli Studi di Cagliari. Insegna, inoltre, Morfodinamica e Conservazione dei Litorali nel Corso di Laurea in Conservazione e Gestione della Natura e dell’Ambiente.
Ha svolto e svolge la propria attività di ricerca scientifica nell’ambito della Geomorfologia Costiera e Marina ampliando il campo di studio alla dinamica sedimentaria costiera e alla Geologia del Quaternario e Ambientale.
Durante la propria attività ha collaborato a numerosi progetti di carattere nazionale ed internazionale anche in qualità di coordinatore e responsabile scientifico. Attualmente è Direttore dell’Osservatorio Coste E Ambiente Naturale Sottomarino (O.C.E.A.N.S.), del Mediterranean Geomorphological Coastal and Marine Laboratory (MedCoastLab) e fondatore e coordinatore scientifico del Coastal and Marine Geomorphology Group del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari.

 

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“Non toccate le alghe dalle spiagge” (in realtà si tratta prevalentemente di cascame di Posidonia oceanica):

Questo il consiglio che danno ai Comuni ed alle Regioni gli esperti del Coastal and Marine Geomorphology Group CMGG dell’Università di Cagliari.

“Le mareggiate autunnali stanno letteralmente coprendo di alghe, Posidonia oceanica, legni e canne le spiagge della Sardegna”. “Questo è un processo assolutamente positivo e naturale. Da apprezzare e accettare in quanto si tratta dell’apporto stagionale di una risorsa straordinaria”. Rimuovere questi materiali (in qualsiasi stagione) è profondamente sbagliato – spiega il Prof. Sandro De Muro – in quanto essi favoriscono la capacità di risposta elastica del sistema spiaggia, smorzando il moto ondoso e fornendo una naturale difesa nei confronti dell’erosione dei litorali.
Questi accumuli di materiale organico, detti tecnicamente berme vegetali, inoltre, hanno spesso elevatissime percentuali di sedimento (talvolta fino al 90%) e contribuiscono alla formazione delle spiagge sarde da millenni. Negli ultimi dieci anni la rimozione antropica sta producendo pesanti processi erosivi. I resti vegetali provenienti dalla Posidonia, in particolare, producono lenti e strati di materiale organico nel corpo della spiaggia emersa che conferiscono volume, permeabilità ed elasticità al sistema. Dunque la Posidonia spiaggiata costituisce un elemento fisiologico e “strutturale” della spiaggia stessa influenzandone la morfologia, la composizione dei materiali e la capacità positiva di risposta agli eventi estremi.

Dai dati fino ad oggi acquisiti dai ricercatori si evidenzia che, oltre al grave danno connesso all’asportazione di questo prezioso sedimento organico (sottrazione di volumi), si producono tutta una serie di azioni erosive indotte dall’uso dei mezzi meccanici fino ad oggi utilizzati per la rimozione, quali ad esempio: compattazione, movimento di scivolamento indotto, forzata miscelazione sedimentaria, solchi, spianamento delle strutture di spiaggia emersa e retrospiaggia ecc. che condizionano negativamente antropicamente gli assetti producendo erosione.
Il consiglio è dunque di non rimuovere mai la posidonia. Spiegare il ruolo che svolge e farla percepire come indispensabile alla genesi, conservazione e qualità delle spiagge sarde.
L’unica cosa da fare è approfittare del gran lavoro fatto dal mare (che durante le mareggiate ripulisce i fondali prospicienti alle spiagge) e limitarsi a rimuovere a mano, pochi giorni dopo l’evento che trasporta le “alghe”, solamente le plastiche e i rifiuti vari rilasciati dall’uomo che proprio in queste occasioni le onde e le correnti ci portano in spiaggia.

Per approfondimenti: Manuale di buone pratiche per lo studio, il monitoraggio e la gestione delle spiagge della Sardegna – Handbook of best practices for the study monitoring and management of Sardinian beaches (De Muro & De Falco) – University Press, Cagliari – ISBN:978-88-8467-953-6 e su coastalandmarinegeologygroup

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Campus Scientifico 2016 ex Batteria Candiani
(Località Candiani – Porto Pino – Sant’Anna Arresi)
30 settembre – 6 ottobre 2016

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“La salvaguardia degli ambienti dunali costieri: esperienze a confronto” – Convegno finale progetto LIFE+ PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) – Cagliari 23-24 ottobre 2014

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Gli studenti interessati potranno registrarsi online sul sito www.moremore.it
L’attestato di partecipazione verrà rilasciato a tutti coloro che ne faranno richiesta (al momento dell’accreditamento), presso il desk della segreteria congressuale.
La segreteria sarà operativa dalle ore 08,30.

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Università degli Studi di Cagliari – Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche
Sede di Via Trentino, 51 09127 – Cagliari;
Tel e Fax 070 675 7759;  email demuros@unica.it