Rena Majori: caratteristiche sedimentologiche

I sedimenti che caratterizzano la spiaggia di Rena Majori (DeMuro, 1990b; Pusceddu,2003; Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio, 2002) sono costituiti da ghiaie e sabbie (da molto grosse a medio-fini). Composizionalmente sono costituiti da quarzo, feldspati, miche, litoclasti e da subordinata componente bioclastica. I principali apporti terrigeni provengono dai corsi d’acqua che si gettano nella Cala: Riu della Faa, Riu Cantaru e Riu Ciuchesa. La componente bioclastica/biogenica è legata principalmente alla produttività della prateria di Posidonia oceanica e subordinatamente allo spiaggiamento di organismi a guscio carbonatico (molluschi, echinidi, briozoi, foraminiferi, alghe calcaree e ostracodi).

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Porta M., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Rena Majori”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.15-31 (In press)

Rena Majori: evoluzione dell’area in tempi storici

Dagli anni ‘50 iniziano le prime significative modificazioni che hanno originato l’attuale assetto del sistema di spiaggia (DeMuro e Pusceddu, 2010b). I cambiamenti interessano, principalmente, le aree dunari. Queste vengono stabilizzate artificialmente con una intensa piantumazione a siepi e pineta da parte del corpo forestale. Ciò é evidenziato dalla presenza dei filari nella foto aerea del 1954. Inoltre tra gli anni ’60 e gli anni ’70 si costituisce la base dell’attuale reticolo stradale e comincia l’urbanizzazione che ha coinvolto la zona a monte della strada litoranea, lasciando integra l’area più sotto costa. Lo studio di foto aeree di differenti annate (1954, 1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006 vedi navigatore) e ricerche sul campo effettuate negli ultimi venti anni (DeMuro 1990a,b; Brambati e DeMuro 1992a,b; Regione Autonoma della Sardegna, 1998; DeMuro et alii, 2002a,b; DeMuro et alii, 2004) documentano queste fasi.
Le modificazioni macroscopiche, dagli anni ‘50 ad oggi, possono essere cronologicamente inquadrate attraverso la sequenza sottoriportata:
• stabilizzazione della zona dunare con la piantumazione di siepi per mitigare l’influenza dell’azione eolica nell’entroterra (tra il 1954 e il 1977);
• costruzione della strada che attraversa la zona dunare (tra il 1954 e il 1977);
• aumento dell’urbanizzazione dell’area;
• aumento della viabilità, dei sentieri e dei parcheggi (anche nella zona dunare);
• aumento degli accessi alla spiaggia;
• aumento della frammentazione delle avandune e aumento delle componenti erosive
antropiche;
• riduzioni in volume e in estensione in tutta la zona delle avandune;
• primi segnali di forte modificazione del corpo di spiaggia emersa.

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Porta M., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Rena Majori”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.15-31 (In press)

Rena Majori: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate sia a processi naturali, sia all’attività antropica) e l’attività pluriennale sul campo hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia (Atzeni et alii, 2003; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e; DeMuro e De Falco, 2010). Questi si manifestano prevalentemente nella zona dunare e nelle sue componenti (Williams et alii, 1993).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute alla presenza di chioschi ed infrastrutture di supporto alla balneazione, alla pulizia degli arenili con mezzi meccanici e al transito veicolare e pedonale sulla zona dunare.
Come si evidenzia nelle immagini dell’evoluzione storica del sito, con l’aumentare, nel tempo, di sentieri e vie di accesso, realizzati sul fragile habitat dunale, aumenta il grado di frammentazione e la destabilizzazione fisica della zona di avanduna.

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Nelle immagini B, C, G ed H sono evidenti le tracce di veicoli su tutto il sistema di spiaggia (a. solchi da pneumatico e b. spianamento dell’avanduna nelle aree di manovra e di sosta). Questo transito causa la rottura degli equilibri fisici e interferisce con le dinamiche sedimentarie.

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Nelle immagini da A ad F si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Gli effetti si traducono in incisioni e zappature (d), lungo gli assi di transito principali (c), che comportano la concentrazione e l’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), ed in alcuni casi la conseguente esposizione degli apparati radicali (f).
Inoltre, i nuovi varchi e le nuove aperture diventano facile preda della deflazione, evolvendosi in conche e canali erosivi. Nell’immagine F inoltre si evidenzia la presenza di uno spianamento (b) artificiale (che modifica il profilo originario della duna verso mare e della spiaggia emersa antistante) realizzato per “l’appoggio” del chiosco soprastante.
Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Porta M., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Rena Majori”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.15-31 (In press)

Rena Majori: stato attuale e tendenza evolutiva

Dall’analisi della copertura aerofotogrammetrica (annate di riferimento 1954, 1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006) e dai rilievi di terreno condotti, le spiagge di Cala Vall’Alta sono state inquadrate sia nella loro attuale configurazione sia in un’ottica evolutiva dei siti. Alla luce di tali osservazioni si può affermare che tali spiagge sono soggette a moto ondoso molto intenso e ad importanti modificazioni stagionali. Si rileva una progressiva riduzione, nel tempo, della zona di avanduna ed una sua notevole frammentazione per effetto di azioni antropiche (vai al navigatore).
La zona di alta spiaggia e la zona dunare presentano evidenti testimonianze di cattive pratiche gestionali (costruzione di strade e parcheggi, transito sulle dune con automezzi, pulizia con mezzi meccanici, prelievo non controllato di sedimento, effetti erosivi causati dal montaggio e smontaggio di chioschi). Tuttavia la spiaggia può essere considerata stabile anche se in equilibrio molto precario e prossima ad arretramento se non si porrà rimedio ai processi erosivi innescati dalla mancanza di gestione.

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Porta M., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Rena Majori”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.15-31 (In press)

La Colba: navigatore

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Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Ferraro F., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di La Colba”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.32-46 (In press)

La Colba: caratteristiche sedimentologiche

I sedimenti che caratterizzano la spiaggia di La Colba sono costituiti da sabbie (da molto grosse a medio-fini). Composizionalmente sono costituiti da quarzo, feldspati, litoclasti calcarei e da subordinata componente bioclastica. I principali apporti terrigeni provengono dai corsi d’acqua (solo rivoli stagionali), dalle ripe d’erosione e dalle falesie circostanti. La componente bioclastica/biogenica è legata principalmente alla produttività della prateria di Posidonia oceanica e subordinatamente allo spiaggiamento di organismi a guscio carbonatico (molluschi, echinidi, briozoi, foraminiferi, alghe calcaree e ostracodi).
La distribuzione dei sedimenti lungo la spiaggia, evidenzia che le sabbie della zona di spiaggia emersa e della zona dunare, sono mediamente più grossolane nell’area NW rispetto all’area SE, mentre la zona di spiaggia sommersa, caratterizzata da sabbie fini, risulta essere più omogenea (DeMuro, 1990b).
Questa differenza indica un probabile prevalente trasporto, ad opera dei venti di maestrale e di ponente, dei materiali più fini verso l’area SE a vantaggio della zona dunare (DeMuro et alii, 2004).

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Ferraro F., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di La Colba”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.32-46 (In press)

La Colba: evoluzione dell’area in tempi storici

Dagli anni ‘60 iniziano le prime significative modificazioni che hanno originato l’attuale assetto del sistema di spiaggia. In questo periodo si costituisce la base dell’attuale reticolo stradale e comincia l’urbanizzazione delle coste (nelle pagine seguenti sono riportate alcune mappe sull’evoluzione del sito di La Colba).
Lo studio di foto aeree di differenti annate (1954, 1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006 vedi navigatore), su cui sono state mappate le principali modificazioni avvenute dagli anni ‘50 ad oggi sull’area di La Colba, integrate con le ricerche sul campo effettuate negli ultimi 20 anni, documentano queste fasi (Regione Autonoma della Sardegna, 1998; DeMuro e Pusceddu, 2010b).
Le modificazioni macroscopiche, negli ultimi 6 decenni, possono essere cronologicamente sintetizzate attraverso la sequenza sottoriportata:
• stabilizzazione della strada che attraversa il tombolo (asfaltata tra il 1954 e il 1977);
• costruzione di un complesso alberghiero sulla duna stabilizzata nell’area SE (tra il 1954 ed il 1977);
• aumento degli accessi e realizzazione di infrastrutture sulla spiaggia;
• aumento dei sentieri;
• aumento della frammentazione della zona dunare.

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Ferraro F., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di La Colba”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.32-46 (In press)

La Colba: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e l’attività pluriennale sul campo, hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Williams, 1993; Atzeni et alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute alla pulizia effettuata con l’ausilio di mezzi meccanici e al transito pedonale sulla duna.

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Nelle immagini A e B sono evidenti le tracce lasciate dai mezzi meccanici frequentemente utilizzati per la pulizia della spiaggia. Le modificazioni principali sono rappresentate da solchi generati da pneumatico (a) e dallo spianamento delle aree utilizzate per la manovra (b). Questa attività causa un cambiamento della permeabilità delle sabbie di spiaggia, la distruzione delle forme, e la dispersione artificiale dei depositi di spiaggia.
Nelle immagini da A ad E si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune, in forma di incisioni (d) lungo gli assi di transito principali (c) che comportano la concentrazione e l’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), ed in alcuni casi la conseguente esposizione degli apparati radicali (f).
Il transito non canalizzato sulle dune è dovuto principalmente alla mancata gestione degli accessi alla spiaggia.
Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione creano varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (evolvendo in conche e canali). Incisioni innescate dal transito, ampliate dalla deflazione e approfondite dal dilavamento, possono essere individuate principalmente lungo le vie di accesso alla spiaggia.
Alla luce dei dati raccolti fino ad oggi si desume che la capacità di carico fisica nei mesi di giugno, luglio e agosto degli ultimi anni sia stata superata. Recentemente (2011) sono stati realizzati dei lavori di delimitazione delle avandune e la realizzazione di passerelle (vedi foto aerea pag.43). Le delimitazioni appaiono poco permeabili al trasporto eolico ed estremamente rigide ad un eventuale impatto con il flutto montante. Inoltre sono state posizionate sulla duna e non ad una sufficiente distanza dal piede (come si dovrebbe).
Positivo aver canalizzato il flusso con passerelle. Assolutamente negativo continuare a spianare berme e strutture di spiaggia emersa con trattori (vedi figura G – situazione al 01/07/2011).

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Ferraro F., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di La Colba”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.32-46 (In press)

La Colba: stato attuale e tendenza evolutiva

Dall’analisi della copertura aerofotogrammetrica (annate di riferimento 1954, 1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006) e dai rilievi di terreno condotti sono stati estrapolati i dati per la caratterizzazione dell’attuale configurazione e della tendenza evolutiva della spiaggia.
La spiaggia di La Colba può essere definita al limite dell’equilibrio e della stabilità (2006 – Mappatura storica di macro-indicatori), soggetta a moto ondoso intenso e ad importanti modificazioni stagionali.
Si evidenzia inoltre una riduzione della zona dunare, una sua notevole frammentazione e una riduzione del volume sedimentario dell’alta spiaggia principalmente legato a cattive pratiche gestionali (costruzione di strade e parcheggi sul cordone litorale, pulizia con mezzi meccanici, prelievo non controllato di sedimento, transito di automezzi e persone e recente realizzazione di delimitazioni delle avandune –vai al navigatore). Dunque la situazione appare aggravata dai recenti lavori di delimitazione dell’avanduna, in quanto non sembra garantita la necessaria permeabilità al trasporto eolico e alle onde di tempesta.

Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Ferraro F., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di La Colba”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.32-46 (In press)