Cala di Trana: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti (DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e), l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e gli studi pluriennali sul campo, hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Williams et alii, 1995; Atzeni et alii, 2003; Interreg IIIA GERER, 2006 e 2007: De Muro e De Falco, 2010).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute al transito sulla zona dunare.

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Nelle immagini da A ad F si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Questi sono rappresentati principalmente da incisioni (d), lungo gli assi di transito principali (c). Evidenti sono i processi legati all’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), con la conseguente esumazione degli apparati radicali.
Questo provoca la rottura degli equilibri fisici (scalzamento, zappatura ed esumazione delle radici) e delle naturali dinamiche sedimentarie del sistema di spiaggia. Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).
Una parte dei sedimenti della zona dunare forma dei coni di deiezione alla base della stessa (h).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione sono rappresentate dalla creazione di varchi e aperture sulle dune che diventano facile preda della deflazione (originando conche e canali). Le incisioni, innescate dal transito e ampliate dalla deflazione, dal dilavamento e dalla gravità, possono essere individuate principalmente lungo le vie di transito sulla duna. Le più importanti di queste forme erosive producono una “conoide“ in sabbia che a discapito della duna alimenta la spiaggia. Il libero transito sulle dune è dovuto principalmente alla mancata gestione degli accessi alla spiaggia. Per quanto riguarda la spiaggia sottomarina si segnala che le modificazioni più significative sono state rilevate sulla prateria di fanerogame antistante. Si tratta prevalentemente di incisioni e scalzamento degli apparati radicali ad opera degli ancoraggi amplificati dall’idrodinamica delle rip-current.

Da: De Muro S., Kalb C., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala di Trana”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.65-81 (In press)

Porto Liscia: navigatore

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Da: De Muro S., Ibba A., Kalb C., Bua S., Tocco F., Porta M., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Porto Liscia”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.47-64 (In press)

Porto Liscia: caratteristiche sedimentologiche

I sedimenti che caratterizzano la spiaggia di Porto Liscia sono costituiti da ghiaie e sabbie (da molto grosse a medio-fini).
Composizionalmente sono costituiti da quarzo, feldspati, miche, litoclasti e da subordinata componente bioclastica.
Gli apporti terrigeni principali provengono dal bacino del Fiume Liscia. La componente bioclastica/biogenica è legata principalmente alla produttività della prateria di Posidonia oceanica antistante e subordinatamente allo spiaggiamento di organismi a guscio carbonatico (molluschi, echinidi, briozoi, foraminiferi, alghe calcaree e ostracodi).
La distribuzione dei sedimenti lungo la spiaggia, evidenzia la presenza delle classi granulometriche più grossolane (ghiaie e sabbie molto grosse costituite principalmente da litoclasti), dominanti nell’area centro-occidentale, mentre l’area orientale è dominata dalle sabbie grosse (quarzoso feldspatiche). La presenza di sabbie medie è stata riscontrata, sempre in subordine alle altre classi, principalmente presso la foce del Fiume Liscia e il tombolo dell’Isola dei Cavalli. Questa distribuzione indica un accumulo dei materiali più grossolani nell’area W e la ridistribuzione dei sedimenti a granulometria inferiore nel settore orientale, dove sabbie medie e fini vanno a costituire l’area dunare di maggior importanza (DeMuro et alii, 2000a,b; Pusceddu, 2009).

Da: De Muro S., Ibba A., Kalb C., Bua S., Tocco F., Porta M., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Porto Liscia”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.47-64 (In press)

Porto Liscia: evoluzione dell’area in tempi storici

Dagli anni ‘60 iniziano le prime significative modificazioni che hanno originato l’attuale assetto del sistema di spiaggia.
In questo periodo si costituisce la base dell’attuale reticolo stradale e comincia l’urbanizzazione delle coste che procede fino alla metà degli anni ’80 (DeMuro e Pusceddu, 2010b).
L’analisi da foto aeree di differenti annate (1968, 1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006 vedi navigatore) e le ricerche sul campo effet-tuate negli ultimi quindici anni dall’Osservatorio Coste E Ambiente Naturale Sottomarino – OCEANS (Camin, 1997; Regione Autonoma della Sardegna, 1998; De Muro et alii, 2000a,b,c,d; Furcas, 2002; DeMuro et alii, 2004, 2007; Frau, 2005; Bua, 2005, 2008; Tocco, 2005, 2008; Pusceddu, 2009), documentano queste fasi.
I cambiamenti macroscopici, dagli anni ’60 ad oggi, possono essere cronologicamente inquadrati attraverso la sequenza sottoriportata:
• stabilizzazione della strada che attraversa il tombolo ( tra il 1968 e il 1977);
• costruzione del campeggio Isola dei Gabbiani sull’Isola dei Cavalli con conseguente aumento del traffico veicolare attraverso il tombolo (seconda metà degli anni ‘60);
• aumento progressivo nel tempo degli accessi alla spiaggia e dei parcheggi che attraversano e frammentano l’area dunare;
• costruzione di chioschi stabili dagli anni ‘90 ad oggi;
• ancoraggi sui fondali con prateria a fanerogame.

Da: De Muro S., Ibba A., Kalb C., Bua S., Tocco F., Porta M., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Porto Liscia”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.47-64 (In press)

Porto Liscia: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e l’attività pluriennale sul campo (DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e), hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti (Williams et alii, 1993; Atzeni et alii, 2003).
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute all’urbanizzazione, alla presenza di chioschi ed infrastrutture di supporto alla balneazione, al transito veicolare e pedonale sulla duna (Interreg IIIA GERER, 2006, 2007; DeMuro e De Falco, 2010).

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Nelle immagini E, F, G e H (dettaglio del tombolo) è evidente come le strutture rigide costruite sulla spiaggia creino un’interferenza nei processi naturali di scambio sedimentario tra spiaggia emersa e spiaggia sommersa.
Le immagini C ed E mostrano le tracce lasciate dagli automezzi. Questi generano solchi (a), spianamenti (b) e cambiamento della permeabilità del corpo di spiaggia. I mezzi meccanici alterano gli equilibri fisici e generano l’interruzione/modifica delle dinamiche sedimentarie naturali della spiaggia.
Nelle immagini da A a D si evidenziano gli effetti provocati da transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Si tratta prevalentemente di: incisioni, scalzamento, zappature (d) lungo gli assi di transito principali (c); tali effetti comportano la concentrazione e l’accelerazione di processi gravitativi e/o di dilavamento (e), ed in alcuni casi la conseguente esposizione degli apparati radicali (f).
Il transito non canalizzato sulle dune è dovuto principalmente alla mancata gestione degli accessi alla spiaggia. Il tratteggio in giallo indica quello che poteva essere il profilo originario della duna (g).

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In definitiva le principali modificazioni indotte dalla fruizione creano varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (evolvendo in conche e canali). Le incisioni, innescate dal transito, ampliate dalla deflazione e approfondite dal dilavamento, possono essere individuate principalmente lungo le vie di accesso alla spiaggia.
Alla luce dei dati raccolti fino ad oggi si desume che la capacità di carico fisica nei mesi di giugno, luglio e agosto degli ultimi anni sia stata superata. Nella spiaggia sottomarina, invece, le criticità principali riguardano la riduzione e la frammentazione dell’areale occupato dalla prateria a fanerogame innescata dagli ancoraggi.

Da: De Muro S., Ibba A., Kalb C., Bua S., Tocco F., Porta M., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Porto Liscia”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.47-64 (In press)

Porto Liscia: stato attuale e tendenza evolutiva

Dall’analisi della copertura aerofotogrammetrica (annate di riferimento 1968, 1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006) e dai rilievi di terreno, la spiaggia di Porto Liscia può essere definita al limite dell’equilibrio e della stabilità, soggetta a moto ondoso intenso e ad importanti modificazioni stagionali. Si evidenzia una riduzione della componente dunare con notevole frammentazione degli areali. Modificazioni importanti riguardano la spiaggia sottomarina nelle aree colonizzate dalle fanerogame.
La zona di spiaggia emersa, se pur nel complesso risulti stabile, presenta locali situazioni di arretramento (2006 – Mappatura storica di macro-indicatori), messe in evidenza dalla grafica, le cui cause sono da mettere in relazione con:
• diminuzione degli apporti sedimentari dovuta alla realizzazione della diga sul bacino del Fiume Liscia tra il 1958 ed il 1962;
• irrigidimento, con massicciata e barriere di massi, del tombolo e conseguente limitazione/annullamento degli scambi sedimentari tra le baie di Porto Liscia e Porto Puddu (foto E-H);
• cattive pratiche gestionali (costruzione di strade, parcheggi e chioschi sul cordone litorale, prelievo non controllato di sedimento e transito di automezzi e di persone sulle avandune);
• frammentazione e riduzione degli areali a praterie di fanerogame nelle aree di spiaggia sottomarina.

Da: De Muro S., Ibba A., Kalb C., Bua S., Tocco F., Porta M., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Porto Liscia”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.47-64 (In press)

Cala di Trana: stato attuale e tendenza evolutiva

Dall’analisi della copertura aerofotogrammetrica (annate di riferimento 1968, 1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006) e dalle ricerche sul campo effettuate negli ultimi anni (Frau, 2005; Bua, 2005, 2008; De Muro et alii, 2008; Pusceddu, 2009; De Falco et alii, 2010, 2011a,b; DeMuro et alii, 2010a,b,c,d, 2011), la spiaggia di Cala di Trana può essere considerata in equilibrio, soggetta a moto ondoso intenso e ad importanti modificazioni stagionali. Si evidenzia una riduzione dell’estensione della zona dunare e un aumento della sua frammentazione (vai al navigatore).
La zona di spiaggia emersa mostra una tendenza all’accrescimento; le cause sono riferibili sia alla migrazione di sedimenti dalla duna alla berma (vedi “conoide a destra della foto“) sia ai cicli stagionali di deposizione ed erosione della berma vegetale costituita da fogliame di Posidonia oceanica (Simeone et alii, 2008) e sedimento misto bioclastico-terrigeno.

Da: De Muro S., Kalb C., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala di Trana”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.65-81 (In press)

Rena Majori: navigatore

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Da: De Muro S., Pusceddu N., Kalb C., Porta M., Ibba A. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Rena Majori”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.15-31 (In press)

Rena Majori: introduzione e inquadramento generale

Inquadramento generale dell’area

L’area costiera di Aglientu è caratterizzata dall’alternanza di estesi litorali sabbiosi (Vignola, Lu Tuvunatu, Naracu Nieddu, Lu Litarroni, La Piana, Buredaggia, Rena Matteu, Rena Majori, La Liccia), e tratti di costa rocciosa sia in falesia sia in ripa d’erosione. Continua a leggere