Cala Ciaccaro: navigatore

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Da: De Muro S., Kalb C., Ferraro F., Porta M., Batzella T., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Ciaccaro”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.82-97 (In press)

Cala Ciaccaro: introduzione e inquadramento generale

Inquadramento generale dell’area
Le isole dell’Arcipelago di La Maddalena sono collocate nell’area delle Bocche di Bonifacio (Bartole e DeMuro, 2009, 2011, 2012; DeMuro e Bartole, 2010), da un punto di vista geomorfologico sono caratterizzate da coste prevalentemente rocciose, intervallate da modeste insenature al cui interno sono racchiusi limitati corpi sabbiosi di fondo baia alimentati stagionalmente da ruscelli e torrenti (DeMuro e Pusceddu, 2010a). Continua a leggere

Cala Ciaccaro: caratteristiche sedimentologiche

I sedimenti che caratterizzano le spiagge di Cala Ciaccaro sono costituiti da sabbie (da grosse a medio-fini). Composizionalmente sono costituiti da quarzo, feldspati, miche, litoclasti e da una importante componente bioclastica.
I principali apporti terrigeni provengono dalle ripe d’erosione, dalle falesie circostanti e in subordine dai corsi d’acqua (solo rivoli stagionali). La componente bioclastica/biogenica è legata principalmente alla produttività della prateria di Posidonia oceanica (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, 2002; Pusceddu, 2003; DeMuro, 2004; DeMuro et alii, 2004; DeMuro et alii, 2007) e subordinatamente allo spiaggiamento di organismi a guscio carbonatico (molluschi, echinidi, briozoi, foraminiferi, alghe calcaree e ostracodi) (Bua, 2005, 2008; Porta, 2008; Pusceddu, 2009; Bartole e DeMuro, 2009; Batzella, 2010).

Da: De Muro S., Kalb C., Ferraro F., Porta M., Batzella T., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Ciaccaro”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.82-97 (In press)

Cala Ciaccaro: evoluzione dell’area in tempi storici

L’Isola di Spargi non ha subito macroscopiche variazioni negli anni, data l’esclusione di quest’isola dalle aree soggette ad urbanizzazione nell’Arcipelago di La Maddalena.
Lo studio è stato condotto attraverso l’analisi di foto aeree di differenti annate (1997, 2000, 2003, 2006 vedi navigatore) integrate da ricerche sul campo effettuate negli ultimi anni (Regione Autonoma della Sardegna, 1998; DeMuro e Pusceddu, 2010b).
Le modificazioni macroscopiche, dagli anni ’90 ad oggi, possono essere cronologicamente inquadrate attraverso la lettura dei sottoelencati macroindicatori:
• oscillazione naturale della linea di riva;
• frammentazione del complesso dunare;
• frammentazione e incisione degli areali a fanerogame (spiaggia sottomarina-piattaforma interna).

Da: De Muro S., Kalb C., Ferraro F., Porta M., Batzella T., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Ciaccaro”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.82-97 (In press)

Cala Ciaccaro: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Gli studi sedimentologici condotti, l’analisi storica delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche (legate all’attività antropica) e gli studi pluriennali sul campo, hanno permesso di individuare i principali fattori di pressione/minaccia che generano impatti e criticità sul sistema di spiaggia ed in particolar modo nella zona dunare e nelle sue componenti.
Nelle seguenti immagini sono riportati alcuni esempi delle principali modificazioni morfologiche e sedimentologiche dovute al transito sulla zona dunare (Atzeni et alii, 2003; DeMuro e De Falco, 2010; DeMuro e Pusceddu, 2010c,d,e).

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Nelle immagini da A a D si evidenziano gli effetti provocati dal transito, calpestio e stazionamento sulle dune. Lungo gli assi di transito principali (c) e in tutte le direzioni sono presenti incisioni e zappature (d) innescate dal calpestio. Le conseguenze sono rappresentate dall’accelerazione di processi naturali erosivi (e).
Spesso ne deriva l’esumazione degli apparati radicali (f) e la formazione di coni di deiezione (h).

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In definitiva le principali modificazioni a carico delle spiagge sono generate dalla fruizione. Il transito sulle zone dunali di questa pocket-beach dagli equilibri delicatissimi genera solchi, varchi e aperture che diventano facile preda della deflazione (con la neoformazione di conche e canali di deflazione) e del dilavamento.
Per quanto concerne la spiaggia sottomarina significative sono le modificazioni del limite superiore della prateria di Posidonia e la frammentazione della stessa prateria dovuta agli ancoraggi di unità da diporto concentrati principalmente nel periodo estivo.
La spiaggia presenta un arretramento marcato nel settore nord-orientale e una discreta stabilità in quello sud-occidentale.
Lo stato di equilibrio è momentaneamente garantito dalla perdita di volume a discapito della duna.

Da: De Muro S., Kalb C., Ferraro F., Porta M., Batzella T., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Ciaccaro”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.82-97 (In press)

Cala Ciaccaro: stato attuale e tendenza evolutiva

Dall’analisi della copertura aerofotogrammetrica (annate di riferimento 1954, 1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006) e dai rilievi di terreno condotti, le spiagge di Cala Ciaccaro sono soggette a moto ondoso di media intesità e ad importanti modificazioni stagionali. Si rileva una progressiva riduzione nel tempo della zona di avanduna ed una sua notevole frammentazione per effetto di azioni antropiche. Le criticità maggiori riguardano, oltre alle dune, la spiaggia sottomarina ed in particolare gli areali a prateria di fanerogame.
Tuttavia la spiaggia può essere considerata stabile anche se in equilibrio molto precario e prossima ad arretramento se non si porrà rimedio ai processi erosivi innescati, sia nella spiaggia emersa che in quella sommersa, dalla mancanza di gestione (vai al navigatore).
In particolare si rimarca il processo di arretramento del settore nord-orientale, temporaneamente compensato dalla perdita di volume a discapito della duna che garantisce apporto al settore sud-occidentale.

Da: De Muro S., Kalb C., Ferraro F., Porta M., Batzella T., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala Ciaccaro”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.82-97 (In press)

Cala di Trana: introduzione e inquadramento generale

Inquadramento generale dell’area costiera di Palau
L’area costiera tra Porto Liscia e il Golfo delle Saline (Frau, 2005; DeMuro e Pusceddu, 2010a) è caratterizzata da coste basse e rocciose alternate a profonde baie.
Le baie di Porto Liscia, Porto Puddu, Cala di Trana, Mezzo Schifo (La Sciumara) e Continua a leggere

Cala di Trana: caratteristiche sedimentologiche e modelli

Caratteristiche sedimentologiche

I sedimenti che caratterizzano la spiaggia di Cala di Trana sono costituiti da ghiaie nell’estremità occidentale e da sabbie (da grosse a medio-fini) nel resto della spiaggia (Pusceddu, 2009). Composizionalmente sono costituiti da litoclasti, quarzo, feldspati, miche e da subordinata componente bioclastica.
I principali apporti terrigeni provengono dai corsi d’acqua, dalle ripe d’erosione e dalle falesie circostanti.
La componente bioclastica/biogenica (Adey e Macintyre, 1973) presente è legata principalmente alla produttività della prateria di Posidonia oceanica e subordinatamente allo spiaggiamento di organismi a guscio carbonatico (molluschi, echinidi, briozoi, foraminiferi, alghe calcaree e ostracodi).

Modelli d’onda, modelli idrodinamici e dinamica della zona di frangimento (surfzone)

Cala di Trana presenta un fetch massimo di circa 250km compreso tra 14° e 19°N e risulta esposta agli eventi meteo-marini compresi in un settore di traversia di 65° (341°N – 46°N). Di seguito sono riportati, a titolo di esempio, i soli modelli relativi ai venti di Levante e Grecale (DeMuro et alii, 2008; Pusceddu, 2009; De Muro et alii, 2010b), rispettivamente con velocità di 15 e 20m/s. Il vento di Levante a 15m/s genera una corrente lungoriva (longshore) con direzione NW-SE, nell’area occidentale della spiaggia, ed una rip-current con direzione SW-NE.
A 24h dall’inizio dell’evento si formano due ordini di barre e truogoli nella zona occidentale, della spiaggia, che si riducono ad uno nella parte centrale.
Le barre e i truogoli sono disposti parallelamente alla spiaggia e delineano una zona di frangenza (surfzone), ampia circa 50m.
Il vento di Grecale a 20m/s genera una corrente lungoriva-longshore (settore nord-occidentale della spiaggia) con direzione NW-SE. Nel settore SE invece si innesca una rip-current con direzione NNE con angolo finale di 20°. Il processo innescato genera la formazione di due ordini di barre e truogoli nella zona occidentale della spiaggia, che si riduce ad uno nella parte centrale, e diventa più irregolare e discontinuo in quella orientale. Barre e truogoli descritti sono disposti parallelamente alla spiaggia e delineano la parte più attiva della zona di frangenza ampia circa 50 metri (surfzone). Durante l’evento l’ampiezza della zona di frangenza aumenta con il passare delle ore. Dopo 24h si originano strutture più ampie fino a circa 100 metri dalla battigia.


  

Da: De Muro S., Kalb C., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala di Trana”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.65-81 (In press)

Cala di Trana: evoluzione dell’area in tempi storici

 

Dagli anni ‘50 iniziano le prime significative modificazioni (DeMuro e Pusceddu, 2010b) che hanno originato l’attuale assetto del sistema di spiaggia. In questo periodo si costituisce la base dell’attuale reticolo stradale dell’areale di Punta Sardegna e comincia l’urbanizzazione delle coste che procede fino alla metà degli anni ’80. Il riconoscimento delle principali modificazioni avvenute in tempi storici sull’area di Cala di Trana è derivato dall’analisi delle foto aeree di differenti annate (1968, 1977, 1994, 1997, 2000, 2003, 2006 vedi navigatore) integrata (Regione Autonoma della Sardegna, 1998) con le ricerche sul campo effettuate negli ultimi 10 anni (De Falco et alii, 2010; DeMuro et alii, 2010b).
Le modificazioni macroscopiche, dagli anni ’60 ad oggi, possono essere cronologicamente inquadrate attraverso le seguenti immagini e la sequenza sotto riportata:

  • aumento delle aree edificate sul promontorio di Punta Sardegna tra il 1968 e il 1997;
  • aumento dei sentieri;
  • aumento della frammentazione della zona dunare;
  • modificazione e/o accelerazione, dei processi evolutivi naturali delle conche dei canali di deflazione e aumento delle aree soggette a dilavamento;
  • avanzamento progressivo della linea di riva documentato nelle foto aeree degli ultimi quindici anni (vedi mappatura storica di macro-indicatori anno 2006) a spese della duna.

Da: De Muro S., Kalb C., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Cala di Trana”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.65-81 (In press)