Porto Liscia: introduzione e inquadramento generale

Inquadramento generale dell’area
L’assetto morfosedimentario dell’areale costiero tra Porto Pozzo e Porto Puddu risulta fortemente legato all’assetto passato ed attuale del Fiume Liscia ed alle interazioni tra la posizione della foce ed il livello medio mare del Quaternario (Bua, 2008; Tocco, 2008; DeMuro e Pusceddu, 2010a; Bartole e DeMuro, 2009, 2011, 2012; DeMuro e Bartole, 2010).
Il Fiume Liscia è uno dei maggiori corsi d’acqua della Sardegna settentrionale, nasce nel massiccio del Limbara (1.359m) e sfocia nell’omonima spiaggia dopo un percorso di 64Km (Fadda e Pala, 1992).
Il bacino ha un’estensione di 562Kmq (vedi pag. 61), si sviluppa con un prevalente orientamento S-N ed è quasi totalmente impostato su rocce granitiche, escludendo la parte centrale del bacino in cui affiorano rocce scistose appartenenti al complesso metamorfico paleozoico.
Lungo il corso del Liscia, nella parte iniziale del suo percorso ed in quella finale, si possono incontrare tutta una serie di morfologie tipiche degli affioramenti granitici (serre, tor, inselberg e tafoni).
Per una migliore descrizione il bacino può essere suddiviso in due porzioni:
– La prima, altimetricamente più elevata, compresa tra la sua origine e la confluenza con il Riu Badu Pitrosu (Riu Platu), ha una superficie di 268,4Kmq. In quest’area il reticolo idrografico si presenta complesso e cambia configurazione da pinnato a dendritico fino a sub-dendritico.
– La seconda, dal Riu Badu Pitrosu alla foce, ha una superficie di 156,8Kmq. In questa parte del bacino il corso del fiume è stato sbarrato da una diga alta 69m, che forma un invaso di 104 milioni di mc, posto a 180m sul livello del mare (località Calamaiu – Comune di Luras), impostato sugli affioramenti scistosi. L’invaso è stato realizzato tra il 1958 e il 1962 ed è stato portato a massimo regime solo nel 2005. Il fiume, a valle dello sbarramento, incontra il suo maggior affluente (il Riu Bassacutena), il corso d’acqua poi prosegue in direzione S-N fino alla foce sulla spiaggia di Porto Liscia, dove forma una vasta area umida e un delta sottomarino (DeMuro et alii, 2000a,b,c,d; Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, 2002; Pusceddu, 2003; DeMuro et alii, 2003; DeMuro, 2004; DeMuro et alii, 2004; DeMuro et alii, 2007; Pusceddu, 2009; DeMuro et alii, 2011a,b).

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Descrizione dell’areale
Porto Liscia (Comune di Santa Teresa Gallura – Comune di Palau) è situato nella baia omonima, tra la Penisola di Culuccia a W ed il Tombolo che congiunge l’Isola dei Cavalli (Isuledda) alla terraferma a est (immagine aerea dell’area).
La spiaggia prende il nome dal Fiume Liscia che sfocia nella baia. Ha una lunghezza di 3000m per una ampiezza massima della zona di spiaggia emersa (area tra la battigia e il piede della duna) di 40m.

L’area sommersa della baia è costituita dalla zona dinamica di spiaggia sottomarina, costituita di fatto dal delta del fiume Liscia, per una ampiezza massima di 400m, seguita da una depressione interna in cui si depositano sabbie fini e fanghi (Bua, 2005; Tocco, 2005; DeMuro et alii, 2003; DeMuro et alii, 2010a,b; De Falco et alii, 2011a,b; DeMuro et alii, 2011).
L’area di retrospiaggia è caratterizzata da una zona dunare ampia e variegata e dalle aree umide retrostanti.
La caratteristica disposizione della zona dunare evidenzia la persistenza nell’area del vento proveniente da ponente.
Questo tende ad asportare i materiali più fini nella parte occidentale della spiaggia, originando una piana di deflazione costituita da sedimenti principalmente ghiaiosi (peridunali), per depositarli lungo la fascia costiera più orientale, principalmente in corrispondenza del tombolo che collega l’Isola dei Cavalli alla Bonifica di Barrabisa e nella spiaggia di Porto Puddu, dove si trovano le dune di maggiori dimensioni (Carta dei macro-indicatori dell’area di Porto Liscia).

Da: De Muro S., Ibba A., Kalb C., Bua S., Tocco F., Porta M., Pusceddu N. (2012) – “Evoluzione recente, regime, assetti, criticità, tendenza del sistema spiaggia di Porto Liscia”; in De Muro S., Pusceddu N. (Eds.) (2012) – “ATLANTE DELLE SPIAGGE DELLA GALLURA” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978 88 8467 732 7; p.47-64 (In press)