L’Azione A.2 è stata finalizzata alla conoscenza degli aspetti geobotanici dell’area interessata dal Progetto. Sono stati pertanto eseguiti uno studio floristico e il rilevamento di tutti gli aspetti vegetazionali.
L’indagine floristica svolta sul campo ha portato all’individuazione di 236 unità tassonomiche, incluse in 235 differenti specie, infatti, solo per una specie sono state rinvenute due diverse sottospecie. Considerando i più recenti dati sulla flora sarda, il territorio considerato, esteso circa 30 ettari, ospita poco meno del 10% della flora totale. Tale ricchezza floristica trova la sua spiegazione nella complessità del sistema ecologico considerato, che consiste nella successione di differenti comunità vegetali, ciascuna delle quali risulta caratterizzata da un peculiare contingente floristico.
Questo alto livello di biodiversità si osserva ancora meglio nella ricchezza di aspetti vegetazionali presenti lungo il transetto che dal piede della duna giunge fino alla riva dello stagno. Nel complesso sono state infatti individuate 20 differenti comunità vegetali, rilevate con il metodo fitosociologico, di cui 16 inquadrabili in associazioni già descritte, corrispondenti a 10 differenti tipologie di habitat di interesse comunitario, di cui 3 prioritati.
Sui cordoni sabbiosi che separano il mare dalle zone umide salate del retroduna, la flora e la vegetazione mutano man mano che si procede dalla riva verso l’interno, al variare di parametri del substrato come l’umidità, la salinità o la disponibilità di nutrienti. Queste differenti condizioni ecologiche determinano lo sviluppo della vegetazione lungo fasce parallele alla riva, più o meno omogenee anche in funzione della naturalità e del tipo di pressione antropica.
Lo studio condotto nell’ambito del Progetto LIFE “SOSS DUNES” ha messo in evidenza la complessità ecologica del sistema litoraneo di Porto Pino, che presenta una successione completa di tipi vegetazionali, sia nel settore dunale che in quello peristagnale, inclusi i più rari sistemi forestali caratteristici dei substrati sabbiosi, definiti come habitat prioritari. Si tratta della boscaglia a ginepro coccolone e ginepro turbinato (habitat delle “Dune costiere con Juniperus spp.”) e della pineta spontanea a pino d’Aleppo (habitat delle “Foreste dunari di Pinus pinea e/o Pinus pinaster”.
La duna primaria ospita una ricca diversità di specie annuali che fioriscono in primavera.
Silene colorata è una specie abbondante sia sulla duna primaria che all’interno della pineta a pino d’Aleppo.
Nei prati che si sviluppano sulle sabbie della duna e della pineta retrodunale si trovano anche diverse specie di orchidee spontanee.
Fra le specie perenni che maggiormente caratterizzano la flora della duna primaria e gli habitat delle “dune mobili” indicati dalla Direttiva “Habitat” c’è la calcatreppola marina (Eryngium maritimum).
Un’altra specie perenne particolarmente abbondante sulle dune di Porto Pino è la camomilla delle spiagge (Anthemis maritima).
Il giglio di mare (Pancratium maritimum) è forse, fra le specie erbacee presenti sulle dune, quella più nota, in quanto la sua fioritura avviene in estate.
Le formazioni a ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa) costituiscono veri e propri ecosistemi forestali sulla cresta delle dune. Costituiscono l’habitat prioritario delle “Dune costiere con Juniperus spp.”
La pineta a pino d’Aleppo si sviluppa prevalentemente nella fascia retrodunale, dove si presenta a tratti più compatta e in altri settori più diradata. Rientra tra le formazioni protette a livello comunitario come habitat prioritario, fra le tipologie delle “Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster”.
Nella foto successiva è possibile riconoscere, sulla riva dello stagno, le formazioni a Chenopodiaceae alofile comunemente denominate “salicornie”, di colore rossastro, e in posizione più elevata i giuncheti. Si tratta di aspetti vegetazionali inquadrati rispettivamente nell’habitat delle “Praterie e fruticeti alofili mediterranei a termo-atlantici (Sarcocornetea fruticosi)” e dei “Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)”.