Le nostre ospiti

Luisa Bergamin

LUISA BERGAMIN – Ricercatrice ISPRA (Roma) – È Ricercatore presso l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA, Roma) dal 2010. Le principali tematiche di ricerca riguardano l’applicazione dei foraminiferi bentonici come indicatori ecologici in ambienti marini e di transizione affetti da impatto antropico e in grotte marine del Mediterraneo; i foraminiferi come indicatori paleoambientali per la ricostruzione di impatti antropici, variazioni del livello del mare, e cambiamenti climatici; caratteristiche abiotiche e biotiche dei sedimenti marini; la distribuzione di metalli ed elementi in tracce nei sedimenti marini e definizione dei loro valori di fondo.

Autore di più di 50 articoli su riviste scientifiche internazionali peer-reviewed e di altrettanti contributi in convegni nazionali e internazionali. Co-tutore di tesi di laurea e di dottorato, revisore per numerose riviste scientifiche internazionali, Guest Editor di un volume speciale della rivista Elsevier Marine Pollution Bulletin, e attualmente membro del comitato editoriale della rivista di MDPI Water.

Irene Maria Bollati

 

 

 

 

 

 

 

 

Irene Maria BOLLATI – Ricercatrice Università di Milano È ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio” dell’Università degli Studi di Milano. Si occupa di geomorfologia degli ambienti di alta quota, con particolare riguardo alle tecniche di cartografia geomorfologica e alle analisi di connettività sedimentaria. Si occupa anche di dendrogeomorfologia, ovvero di ricostruzione di eventi geomorfologici attraverso l’utilizzo della vegetazione arborea. I risultati delle ricerche scientifiche si traducono in analisi per la valorizzazione e conservazione del patrimonio geomorfologico, specialmente in relazione al cambiamento climatico. Sviluppa anche metodologie didattiche innovative per le Scienze della Terra destinate alle scuole di diverso ordine e grado. È segretario generale dell’AIGeo (Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia).

 

Kustatscher Evelyn

Evelyn KUSTATSCHER – Ricercatrice e conservatrice Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige (Bolzano) –  È ricercatrice e conservatrice di paleontologia al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige di Bolzano dove è responsabile delle collezioni dei fossili dal 2005. È curatrice di varie mostre con tematiche geologiche. Come ricercatrice si è specializzata in piante fossili. Tra le molteplici collaborazioni a livello internazionale, spiccano quelle con affermati scienziati come Johanna von Konijnenburg van Cittert, Mike Benton e Cindy Looy. Nel 2012 ha vinto una Humboldt Fellowship per studiare a Monaco di Baviera e Münster le piante fossili del Permiano della Germania e confrontarle con i fossili delle Dolomiti. Dal 2013 insegna all’Università di Monaco di Baviera (LMU). Nel 2014 ha vinto il Junior Research Award istituito dalla Provincia Autonoma di Bolzano. È capofila di vari progetti di ricerca nazionali ed internazionali multidisciplinari aventi scopo la ricostruzione degli ecosistemi terrestri del passato.

Patrizia Onnis

Patrizia ONNIS – Ricercatrice University of Exeter (UK)  È ricercatrice presso l’University of Exeter (UK), esperta in geochimica ambientale. Ha iniziato il suo percorso come geologa all’Università di Cagliari con la Laurea triennale in Scienze Geologiche e la successiva Laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche. Grazie alle borse di studio ERSU, Globus ed ERASMUS ha potuto acquisire esperienze lavorative internazionali collaborando con il Servizio Geologico degli Stati Uniti in Colorado e l’Università di Parigi Marie Curie. La curiosità per l’inquinamento minerario l’hanno portata a Liverpool dove ha conseguito un dottorato di ricerca ed ha partecipato a conferenze in Inghilterra, Spagna, Vienna, Italia, e Sud Africa presentando i risultati dei suoi studi e vincendo premi di riconoscimento professionale. Attualmente svolge attività di ricerca presso l’Istituto di Sostenibilità Ambientale in collaborazione con la Scuola Mineraria di Camborne. Il suo progetto si occupa di caratterizzare chimicamente gli scarichi industriali, minerari ed urbani in area costiere, e verificare come i cambiamenti climatici possano smobilizzare questi contaminanti disperdendoli nell’ambiente.