Libri e Monografie

Manuale per la gestione delle spiagge

Studi, indagini ed esperienze sulle spiagge Sarde e Corse

Questo Manuale o meglio questa “Guida alle buone pratiche” distingue ed enfatizza quelle buone da quelle cattive, centrando e fornendo un contributo di facile lettura ed interpretazione, utile a chi deve decidere sull’uso e la gestione delle spiagge, con l’obbiettivo principe di “spostare le attività produttive al di fuori del sistema spiaggia” per preservare la naturalità dei luoghi a beneficio di tutti. Nello specifico il Manuale nasce da una lunga esperienza di ricerca sulle spiagge della Sardegna e, seppure marginalmente, della Corsica, ma la generalità dei contenuti e delle raccomandazioni consente che lo si possa estendere a tutte le spiagge.
Un impegno rilevante, se si considera che queste ricerche sono state affrontate con approccio multidisciplinare, spesso l’espressione di indagini stagionali corredate da indagini composizionali e da ricerche morfologiche e sedimentologiche che si estendono ben al di là della spiaggia sommersa, sino alla piattaforma continentale da un lato, e nell’immediato retroterra dall’altro.
Queste ricerche hanno messo soprattutto in evidenza che la vita di una spiaggia è spesso accompagnata da cicli erosivi e deposizionali che vanno interpretati, di cui bisogna conoscere in modo approfondito durata ed intensità prima di intraprendere iniziative di tutela o/e difesa che potrebbero mostrarsi negative nel lungo periodo e causa, pertanto, di dissesti irreversibili.

Dalla prefazione di Antonio Brambati

© CUEC editrice 2010

Contenuti soggetti a copyright, è vietata la diffusione e la commercializzazione.

De Muro S. e De Falco G. (2010) (a cura di) – “Manuale per la gestione delle spiagge – Studi, indagini ed esperienze sulle spiagge Sarde e Corse” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978-88-8467-629-0 – pp. 1-368
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Atlante delle spiagge della Gallura

Evoluzione recente, regime, assetti, tendenza e criticità di dieci sistemi di spiaggia campione

Le spiagge della Sardegna sono interessate da una forte pressione infrastrutturale e, soprattutto durante il periodo estivo, da una notevole pressione demografico – turistica.
La risposta dei sistemi di spiaggia è, inoltre, fortemente influenzata dagli scenari globali di cambiamento climatico in atto. Questa documentata situazione d’instabilità climatica rende ancora più fragile e precario l’equilibrio del sistema spiaggia-duna aumentandone le criticità. In molte spiagge sono evidenti segnali di sofferenza ambientale quali: l’accelerazione dei processi di modificazione degli assetti sedimentari e dell’arretramento, la riduzione/frammentazione degli habitat dunali causata, prevalentemente, dalla persistenza di cattive pratiche gestionali.
A questo si aggiunga che la straordinaria qualità delle spiagge sarde e galluresi dipende, in ultima analisi, dalla qualità e ricchezza tipologica delle sabbie che le costituiscono. Sabbie che, negli ultimi 30 anni, stiamo disperdendo e consumando a causa dell’uso spesso non corretto della risorsa. Come insegna l’esperienza del ripascimento della spiaggia del Poetto (Cagliari), questi materiali non sono riproducibili artificialmente. Dovrebbero essere tutelati come una risorsa dal valore assoluto.

Dall’Introduzione del volume

© CUEC editrice 2012

Contenuti soggetti a copyright, è vietata la diffusione e la commercializzazione.

De Muro S. e Pusceddu N. (A cura di) (2012) – “Atlante delle spiagge della Gallura – Evoluzione recente, regime, assetti, tendenza e criticità di dieci sistemi di spiaggia campione” – University press – Scienze Costiere e Marine, CUEC. ISBN 978-88-8467-732-7 – pp. 237 (in press).

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Atlante delle coste dello Stretto di Magellano –
Patagonia e Terra del Fuoco – Cile

[Carta A] A. Brambati, S. De Muro, A. Di Grande (2004). Distribuzione dei terrazzi marini e transizionali (olocene) e carta geomorfologica della fascia costiera tra Bahìa Felipe e Paso Ancho,  Stretto di Magellano, Cile (scala 1:200.000 – second edition).

[Carta B] S. De Muro, A. Brambati, A. Di Grande (2004). Distribuzione dei terrazzi marini e transizionali (olocene) e carta geomorfologica della fascia costiera tra Punta Dungeness e Bahìa Felipe, Stretto di Magellano, Cile (scala 1:200.000 – second edition).

[Carta C] A. Di Grande, S. De Muro, A. Brambati (2004). Distribuzione dei terrazzi marini e transizionali (olocene) e carta geomorfologica della fascia costiera tra Porvenir e Puerto Yartou, Stretto di Magellano, Cile (scala 1:200.000 – second edition).

[Carta 1/12] A. Di Grande, S. De Muro, A. Brambati (2004). Distribution of the marine and transitional terraces (holocene) and geomorphological map of the coastal area between Seno Otway and Bahìa Shoal, Straits of Magellan, Chile (1:50.000 scale map – second edition).

[Carta 2/12] S. De Muro, A. Di Grande, A. Brambati (2004). Distribution of the marine and transitional terraces (holocene) and geomorphological map of the coastal area of  Penìnsula Juan Mazìa, Straits of Magellan, Chile (1:50.000 scale map – second edition).

[Carta 3/12] S. De Muro, A. Di Grande, A. Brambati (2004). Distribution of the marine and transitional terraces (holocene) and geomorphological map of the coastal area between Punta Paulo e Porvenir, Straits of Magellan, Chile (1:50.000 scale map – second edition).

[Carta 4/12] S. De Muro, A. Di Grande, A. Brambati, G. Fontolan (2004). Distribution of the marine and transitional terraces (holocene) and geomorphological map of the  Punta Catalina, Tierra del Fuego, Straits of Magellan, Chile (1:50.000 scale map – second edition).

[Carta 5/12] S. De Muro, A. Di Grande, A. Brambati (2004). Distribution of the marine and transitional terraces (holocene) and geomorphological map of the Primera Angostura, Tierra del Fuego, Straits of Magellan, Chile (1:50.000 scale map – second edition).

[Carta 6/12] S. De Muro, A. Di Grande (2004). Distribution of the marine and transitional terraces (holocene) and geomorphological map of the coastal area between Punta Arenas and Rio Quema Angusta, Penisula Brunswick, Tierra del Fuego, Straits of Magellan, Chile (1:50.000 scale map – second edition).

Abstract:
Previous studies, carried out by the “Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine” of the “Università di Trieste”, within the “Programma Nazionale di Ricerche in Antartide” (P.N.R.A.) and by the “Dipartimento di Scienze della Terra” of the “Università di Cagliari” within the cooperation project PVS – Regione Autonoma della Sardegna – Chile on the Straits of Magellan were mainly directed at sedimentological research on the sea bottoms and coastal belt of the eastern section (Atlantic opening). Similar wide ranging research was carried out also on the coastal belt of the western section of the Straits (Pacific opening) from sea vessels, since it was inaccessible by land which is typically sheer (fiords). The first coastal studies were connected with sedimentological studies of the bottom, but were limited to research on the source and transport of the sediments as well as a regional definition of morphostructural units. Subsequent research along the coastal belt was carried out in greater detail with mapping of morphological units. During this second phase, greater attention was given to the study of palaeo-shorelines and different terrace orders of presumed marine and transitional origin (Brambati et alii 1993 a, 1993b). On the basis of the initial geomorphological, geological and sedimentological results obtained, we made a zoning of the coastal belts along the Atlantic opening of the Straits which enabled us to print three sheets on a scale of 1:200,000 (De Muro et alii 1995, Brambati et alii 1995a and 1995b, Di Grande et alii 1995). Detailed studies and maps (scale 1:50,000) of the terraced sequences linked to Holo-Pleistocene glacio-eustatic variations are in course. The Atlas, accompanied by 12 maps topographically based on 28 sections 1:50,000 scale maps (sheets 35, 50, 53, 67, 68, 69, 70, 84, 86, 101, 103 of the Chilean IGM), were made by using the preliminary cartography by Empresa Nacional de Petroleo (ENAP) and the Chilean IGM, aerial photos by Servicio Aerofotogrammetrico Fuerza Aerea de Chile (SAF) and TM and MSS Landsat satellite images. The Atlas provides a zoning of the area distribution of the most significant deposits processes and forms relating to the coastal belt between Punta Dungeness and Cabo Froward. Morphogenesis of the area was strictly controlled by the processes associated with the advance and retreat of the Magellano Glacier and, subordinately, by the main morphodynamic event represented by post deglaciation marine ingression.
The Holocene paleogeographic evolutionary picture of the Patagonia-Tierra del Fuego area is mainly controlled by the imposing phenomenon of glacio-isostasy, though it cannot be ruled out that the morphogenesis subsequent to deglaciation may have been affected by mild neo-tectonic movements. As previously observed, relative marine ingressions that produced terracing of the coasts and backland presumably depend on prevalently positive movements of the whole coastal system, related to the final deglaciation of the region. It is deduced that parallelly following deglaciation, a strong parallel uplift of the m.m. level was produced with initally transgressive stratigraphic effects. Isostatic rebound, that probably occurred rather late compared to post-glacial transgression, is superimposed with very complex and articulate phenomena, that are under study at present and will be the subject of future works.

© Università degli Studi di Cagliari

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Brambati A., De Muro S., Di Grande A. (2004) – “Atlas of the marine and transitional terraces in the Magellan Straits – Patagonia and Tierra del Fuego” – Atti del “32° International Geological Congress Florence 2004” 20-28 Agosto 2004, Firenze.

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Atlante delle coste della Sardegna nord orientale – Italia

Vengono esposti i risultati dell’attività di ricerca, sulle aree marine costiere e di piattaforma continentale interne ed adiacenti all’Arcipelago di La Maddalena (Bocche di Bonifacio), realizzata con lo scopo di redigere cartografia geologico marina, sedimentologica e geomorfologica in scala 1:25.000 e 1:10.000 (DeMuro 1990, DeMuro et alii 2000 e 2003a). Le informazioni riportate sulla cartografia prodotta si riferiscono alla mappatura e al rilevamento realizzati durante le campagne a terra e in mare svolte tra il 1990 e il 2005, organizzate dal “Coastal and Marine Geomorphology Group” nell’ambito di diversi progetti di ricerca. Gli studi fino ad oggi condotti hanno riguardato soprattutto le indagini sedimentologiche dei fondali marini e dei litorali compresi tra Punta di Li Francesi e Capo Ferro – Sardegna nord-orientale (DeMuro et alii 2002, DeMuro 2003). Le ricerche sono state svolte con l’ausilio di mezzi navali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, mezzi dell’Università di Cagliari, del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale e della Marina Militare. I primi studi costieri sono stati eseguiti contestualmente alle indagini sedimentologiche dei fondali ma limitati alle sole ricerche sulla provenienza e trasporto dei sedimenti oltre che alla definizione regionale di unità morfologico-strutturali e alla evoluzione pleistocenico-olocenica della piattaforma continentale (DeMuro 1990). Successivamente, le indagini sono passate a fasi di maggior dettaglio mediante la realizzazione di cartografia sedimentologica della fascia costiera integrata da raccolta di dati morfostrutturali, ecografici e sismici, stratigrafici, micropaleontologici, ecc.) (DeMuro et alii 2003b). Nell’ambito di questa seconda fase sono stati approfonditi gli aspetti riguardanti lo studio di paleo-linee di riva e di beachrocks mappate e campionate a diverse profondità (DeMuro et alii 1997 e 2003c). Sulla base dei primi risultati, geologici, sedimentologici e geomorfologici è stata effettuata una zonazione delle coste e dei fondali marini in scala 1:25.000 e 1:10.000 di sei aree campione.
Inoltre sui sistemi di spiaggia delle aree in studio è stato avviato il monitoraggio basato su una rete di caposaldi. L’obiettivo è quello di definire il regime e la tendenza evolutiva (stabilità, avanzamento, arretramento) delle principali spiagge galluresi. Le carte evidenziano la distribuzione dei sedimenti (tessitura, composizione, provenienza, direzioni di trasporto) e delle principali geometrie dei corpi deposizionali olocenici. Sono in corso di approfondimento studi e mappature di dettaglio con l’obiettivo di pubblicare un Atlante corredato da 10 Carte Tematiche digitali che rappresenta una banca dati aggiornabile di facile lettura.

© Università degli Studi di Cagliari

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