Abstract

 

ABSTRACT

La gestione sostenibile delle foreste e l’uso di fitomasse per la produzione di energia rappresentano, probabilmente, il più rilevante contributo degli ecosistemi forestali alla riduzione della concentrazione atmosferica di gas serra, come richiesto dal Protocollo di Kyoto (Schlamadinger & Marland, 1996)[1].
Si stima che le biomasse possano coprire una frazione non indifferente del fabbisogno mondiale di energia (Parikka, 2004)[2], contribuendo a ridurre l’utilizzo di combustibili fossili, i principali responsabili dell’aumento della concentrazione atmosferica di CO2 (Magnani et al.,
2005)[3].
L’UE, attraverso la Strategia Europea 20/20/20, ha fissato tre obiettivi strategici: ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990; raggiungere la quota energetica da fonti rinnovabili del 20% rispetto al consumo finale lordo; migliorare del 20% l’efficienza degli
usi energetici finali.
L’Italia ha un duplice obiettivo per il 2020: la riduzione dei gas serra del 14% rispetto al 2005 e il raggiungimento di una quota di energia da fonti rinnovabili del 17% rispetto al consumo finale lordo.
La Regione Sardegna, con la sottoscrizione del Patto delle Isole dell’Europa, ha assunto l’impegno di elaborare, adottare e presentare alla Commissione Europea un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Insulare, al fine di superare gli obiettivi europei attraverso l’incoraggiamento all’impiego delle energie rinnovabili e il risparmio energetico nell’isola.
La cogenerazione diffusa contribuirebbe a integrare i tradizionali metodi di approvvigionamento e a contrastare la dipendenza energetica dall’esterno, dovuta principalmente all’assenza di diversificazione delle fonti di energia primaria che determina una forte dipendenza dai combustibili fossili, aggravata dall’assenza di collegamento alla rete nazionale di trasporto del gas metano, permettendo nel contempo un risparmio di immissioni di gas serra.
Il progetto di ricerca proposto si inserisce in questo quadro strategico internazionale, nazionale e regionale, prefiggendosi lo scopo di individuare le migliori soluzioni tecnologiche, economiche e ambientali e l’ubicazione di impianti cogenerativi di piccola taglia alimentati a fitomasse nel territorio sardo; con esso si produrranno importanti risultati relativi alla produzione/ gestione dell’energia ed all’attivazione di filiere economiche rurali sostenibili, in linea col Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR), che sostiene la piccola cogenerazione alimentata da fitomasse.
La fase iniziale del progetto, supportata dalla Nuoro Forestry School (in seguito NFS-Agraria), consisterà nella ricerca di condizioni territoriali e gestionali atte a fornire fitomasse da destinare ad uso energetico in quantità sufficienti alla giustificazione economica
dell’investimento che la realizzazione dell’impianto comporta, in un quadro di gestione forestale sostenibile.
Le caratteristiche chimiche e fisiche delle diverse fitomasse influenzano notevolmente il processo di produzione energetica, pertanto verranno prelevati campioni per la caratterizzazione delle stesse. I test di laboratorio verranno condotti in parte presso i laboratori del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali (in seguito DIMCM), ed in parte presso il Laboratorio Biomasse del Cluster Energie Rinnovabili di Sardegna Ricerche mediante affidamento di una consulenza esterna.
Verrà effettuato uno studio delle tecnologie ottimali per la realizzazione di impianti di cogenerazione nel territorio sardo, integrando gli aspetti impiantistici con quelli ambientali ed economici ed applicando analisi multiattributo/multiobiettivo. Grazie all’applicazione di metodi
spaziali di supporto alle decisioni sui dati ottenuti dagli studi summenzionati, si individueranno i siti potenzialmente idonei all’installazione di impianti di piccola taglia.
In conclusione, le ricerche proposte presentano particolare rilievo in forza della struttura interdisciplinare a cui fanno riferimento, ancor più se si considera che lo stato dell’arte, pur rimarcando il riferimento alla gestione sostenibile, in realtà presenta importanti lacune sia sul
problema del dimensionamento degli impianti rispetto all’estensione delle superfici a bosco, che occorre gestire in maniera sostenibile affinché l’impianto sia autosufficiente, sia rispetto alla necessità di condizionare (assoggettare) il prelievo in bosco e il dimensionamento
dell’impianto alla effettiva promozione del sistema ecologico e socio-culturale.

[1] Schlamadinger B, Marland G (1996). The role of forest and bioenergy strategies in the global carbon cycle. Biomass and Bioenergy 10: 275-300. [doi: 10.1016/0961-9534(95)00113-1]
[2] Parikka M (2004). Global biomass fuel resources. Biomass and Bioenergy 27: 613-620. [doi: 10.1016/j.biombioe.2003.07.005]
[3] Magnani F. Cantoni L. (2005) Biomasse forestali e produzione di energia: un caso di studio in Emilia Romagna Forest@ 2 (1): 7-11, 2005

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