Resoconto informale CdA 13.4.2016

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Apr 192016
 

Resoconto informale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 13.4.2016

Si ricorda ai lettori che lo scopo di questi resoconti è contestualizzare le sedute e le decisioni prese dal CdA, senza alcuna pretesa di sostituzione dei verbali ufficiali che soli fanno testo ufficiale di riferimento. Si veda il disclaimer in coda al resoconto.

 

Comunicazioni del Rettore

a) Incontro con il Ministro Giannini. La prima comunicazione del Rettore ha riguardato l’incontro con il Ministro Giannini, cui hanno partecipato anche il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru con l’Assessore alla Pubblica Istruzione Claudia Firinu, il Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e il nostro collega Mino Cappelletti Montano. C’è stato anche un comunicato stampa della RAS a questo proposito. Nell’incontro il ministro ha affermato di capire perfettamente le ragioni che rendono la Sardegna con esigenze significativamente differenti rispetto a quelle delle altre regioni italiane. A fronte di questo, tuttavia, ha affermato di non poter prendere in considerazione l’ìipotesi di un congelamento del costo standard per il nostro ateneo ma di preferire l’inserimento di un fattore di perequazione ad hoc, da applicare sempre, che tenga conto sia dell’insularità che della densità di popolazione. Ad oggi non è ancora pervenuta alcuna informazione concreta sul calcolo e sulla definizione di questo fattore di perequazione. La CRUI ha confermato il suo appoggio alla definizione di parametri adeguati che tengano conto della particolarità della Sardegna.

 

b) Primavera dell’Università e passeggiata del 21 marzo. Il Rettore manifesta il suo apprezzamento per il significativo successo della giornata del 21 marzo. In effetti, rispetto alle altre università, abbiamo avuto un notevole riscontro nella città. Siamo anche stati l’unico ateneo che è davvero uscito in mezzo alla gente, mentre nel resto d’Italia ci sono stati incontri con i politici come da noi a febbraio. Gli effetti sono stati visibili, e tra questi l’aumento della dotazione del fondo destinato all’Università di 2,6 milioni di euro deciso dalla commissione bilancio della  RAS e approvato dal Consiglio Regionale. Significativi anche i contributi degli invitati alla manifestazione del pomeriggio del 21 marzo, il professori Gianfranco Viesti e Mauro Fiorentino.

 

c) Scuole di specializzazione di area sanitaria. La CRUI ritiene necessario richiedere al Ministro Giannini, di procedere, nelle more di un più complessivo riordino della materia, alla rimozione dei vincoli di legge che provocano il bloccco dei bandi di formazione specialistica per i laureati magistrali non medici. E’ stato dato mandato al rettore di agire in questa direzione.

 

d) VQR e sblocco date. L’ANVUR si è chiaramente comportata in modo estremamente scorretto e fuori da qualunque possibile correttezza istituzionale, sia nei confronti della CRUI, che tuttavia rimane un’associazione privata, ma anche e soprattutto di quelle Istituzioni fondamentali che sono le Università italiane. In spregio di qualunque criterio anche di solo buon senso, nonostante le ripetute segnalazioni di malfunzionamenti strutturali e, ancora più grave, di continua variazione dei parametri (peraltro non ancora tutti noti) sulla base dei quali si sarebbero dovute effettuare le scelte dei “prodotti della ricerca”, l’ANVUR ha prima chiuso le porte e poi, per la richiesta di alcuni non meglio specificati rettori (l’ANVUR non ha neanche risposto alle sollecitazioni in tal senso) ha riaperto per due settimane la possibilità di sottomettere prodotti. La CRUI ha manifestato all’ANVUR la propria intenzione di non partecipare alla prossima VQR se non saranno profondamente rivisti criteri parametri e modalità. Proprio per questo motivo è importante agire preventivamente, facensodi promotori di parametri nuovi, equi, non discriminatori e tali da lasciare a chi è in difficoltà la possibilità di risollevarsi.

 

e) Human Technopole. In questo periodo sono molteplici gli articoli di giornale che riportano le dichiarazioni di IIT e di scienziati, tra i quali la senatrice a vita Elena Cattaneo sul progetto Human Technopole. Questo progetto, che è stato fatto escludendo l’Università se non, e a posteriori, alcune site nel territorio interessato, ha una serie evidente di criticità, a partire dalle modalità di finanziamento e di predisposizione dei progetti, che richiederebbero una riflessione più seria e una posizione più netta delle Università italiane. Un documento della CRUI è in preparazione.

 

f) Anno Gramsciano: il 30 marzo 2016 c’è stato l’insediamento del Comitato per l’anno gramsciano, presieduto dall’Assessore regionale alla Cultura Claudia Firino e composto da Associazioni gramsciane, Fondazione Banco di Sardegna, Comuni di Ales, Cagliari, Ghilarza e Santulussurgiu. Per le università sarde partecipano Patrizia Manduchi (UniCA) e Francesco Soddu (UniSS). La finalità di questo Comitato è quella di definire e concordare una programmazione condivisa di progetti già avviati o da avviare nell’ambito delle celebrazioni del 125° della nascita e del 80° della morte di Antonio Gramsci. La proposta dell’Università di Cagliari :

  • “Dalla Sardegna al mondo: percorsi gramsciani” Convegno internazionale (periodo da definire) suddiviso in tre sessioni:

-Sessione scientifica, sullo stato dell’arte degli studi gramsciani in Italia e nel mondo;

-Sessione politologica, sulle praxis gramscianamente ispirate in ambito politico e sociale;

-Sessione culturale-artistica, sulla produzione in ambito culturale e artistico ispirata alla figura e al pensiero di Gramsci.

Tutti i colleghi dell’Ateneo interessati potranno rivolgersi  a Patrizia Manduchi (manduchi@unica.it) o alla segreteria del GramsciLab: gramscilab@gmail.com

 

g) Fondazione Maria Carta. Costituita nel 2002, a Siligo, la “Fondazione Maria Carta”, oltre a promuovere studi e ricerche sull’attività artistica della famosa musicista, si propone, per statuto, di “Studiare il canto popolare della Sardegna e delle sue relazioni con la crescita civile e culturale dell’Isola, …”

Nel Consiglio di amministrazione della Fondazione c’è la rappresentanza delle due Università sarde, per UniCA il referente è il Prof. Ignazio Macchiarella. La Fondazione ha avviato forme di collaborazione con istituzioni della Corsica per attività di ricerca e promozione in campo musicale. UniCA potrà partecipare curando la parte scientifica, in particolare elaborando dei progetti di ricerca congiunti in vista di prossimi bandi di finanziamento europei. Infine, UniCA potrà partecipare alla ripresa dell’attività di ricerca della Fondazione focalizzando l’attenzione soprattutto sullo specifico femminile nel far musica di Sardegna.

 

h) Rete delle Università per la Sostenibilità (RUS).  L’Ateneo intende aderire al progetto della RUS proposto dall’Università Ca Foscari  e sostenuto dalla CRUI, nominando il Prof. Italo Meloni  SSD ICAR/05 (trasporti) come referente del progetto per l’Ateneo.
La RUS, formalmente istituita a luglio 2015 presso la CRUI è il network delle Università italiane che lavorano e vogliono impegnarsi sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. La finalità principale della rete è la diffusione della cultura e della pratica della sostenibilità. I Direttori sono pregati di divulgare questa opportunità e di fare riferimento al prof. Italo Meloni per informazioni/partecipazioni.

 

i) ISCOM.  E’ stato stipulato un Protocollo d’intesa con l’Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione (ISCOM), organo tecnico-scientifico del Ministero dello Sviluppo Economico. La finalità del Protocollo è facilitare i rapporti di reciproca collaborazione attraverso le rispettive strutture per individuare ed attivare  programmi congiunti di ricerca e formazione, in particolare,  nel campo delle telecomunicazioni, dell’informatica, della chimica, della fisica, dell’elettronica. La collaborazione prevede altresì l’attivazione di borse di studio, stage e tirocini e scambi di ricercatori da regolare sulla base delle norme vigenti. Le attività relative a tali programmi saranno definite dalle Parti mediante specifici accordi Convenzioni esecutive).

I referenti scientifici del Protocollo sono:

per conto di UNICA: Prof.ssa Maria Francesca Casula 

per conto di ISCOM: Dr.ssa Anna Stefania Michelangeli

Il Protocollo ha durata triennale, con tacito rinnovo salvo disdetta da comunicarsi per iscritto entro tre mesi dalla scadenza anche da una sola delle parti.

 

j) UniCA e imprese. Nell’ambito del progetto INNOVA.RE è stato organizzato l’evento UniCa e Imprese (sul sito troverete a breve aggiornamenti e informazioni dettagliate). Obiettivo dell’iniziativa, prima nel suo genere, è quello di avvicinare il mondo dell’università a quello dell’impresa, avviando un percorso di conoscenza reciproca che segue l’orientamento del nostro ateneo di aprirsi al territorio e far conoscere sempre di più il potenziale innovativo che si sviluppa all’interno dei suoi dipartimenti. L’evento avrà luogo probabilmente al Caesar’s Hotel il 21 e 22 giugno 2016.

 

k) Residenza Universitaria di Viale La Plaja. Il progetto è ormai quasi nelle fasi di avvio operativo con la prossima stipula della convenzione con l’ERSU. Il progetto prevede, a realizzazione completata:

Posti letto: 540 (corpo A1: 240, corpo A2: 136, corpo B: 160)

Mensa: circa 250 posti (circa 1.400 mq)

Servizi culturali e didattici (sale studio, sale riunioni ecc.): circa 2.200 mq

Servizi ricreativi: circa 2.500 mq

Palestra: circa 500 mq

Parcheggi : 22.861 mq (2 piani interrati)

 

l) Relazione PQA. Le azioni effettuate a seguito del rapporto del Presidio di Qualità dell’Ateneo (sito appena attivato e in fase di aggiornamento, a breve saranno disponibili le informazioni su questo punto) hanno visto la stesura del documento Politica della Qualità dell’Ateneo, una riorganizzazione del Presidio stesso, l’istituzione dell’Ufficio di AUDIT e di una segreteria tecnica. Vista la mole di lavoro crescente di queste attività nella vita degli atenei, e del nostro in particolare, è stata attribuita una risorsa tecnico-amministrativa di categoria C al PQA.

 

m) Piano Strategico di Ateneo. Questo è un obiettivo prospettato sin dalla campagna elettorale di Maria del Zompo e certamente altamente condivisibile. Una progettazione strategica pluriennale, finora mancata al nostro ateneo, è fondamentale tantopiù in un momento nel quale la carenza strutturale di risorse per l’Università obbliga a scelte sempre più difficili. un piano strategico è fondamentale per inquadrare e indirizzare le scelte che verranno operate negli anni dagli organi di governo dell’ateneo, che devono essere funzionale alla progettualità strategica dell’ateneo e con uno sguardo verso le direzioni di sviluppo condivise. I pilastri principali di questo piano strategico saranno l’Identità e l’Innovazione, intesi come chi siamo e dove vogliamo andare. Per raggiungere e concretizzare gli obiettivi saranno quindi da strutturare e implementare le fasi, i tempi, le risorse quant’altro sarà funzionale al raggiungimento di obiettivi comuni. Ovviamente andranno anche definiti degli indicatori in grado di misurare i gradi di avanzamento e capaci quindi di agire da parametro di riferimento per le eventuali modifiche di indirizzo operativo. Il progetto sarà ovviamente condiviso con gli attori del processo, che ovviamente sono i singoli e le strutture dell’Ateneo. Questo cammino per la costruzione del piano strategico è in fase di definizione e quanto prima saranno date comunicazioni sulle modalità di avvio di questo lavoro di importanza cruciale per l’Ateneo.

 

 

Punti all’Ordine del Giorno

PARTE A

 

Data la numerosità dei punti in discussione, in questo resoconto si riportano i punti di particolare rilievo. Tutti i punti posti in discussione sono stati approvati dal Consiglio.

 

1) programmazione punti organico (PO) 2015 e utilizzo residui anni 2012-14.

Questo punto è chiaramente di rilevanza strategica per l’Ateneo. Non è possibile, a questo proposito, non sottolineare come il quadro complessivo di ristrettezza economica crescente renda l’utilizzazione dei P.O. un’impresa ardua. I parametri in gioco sono infatti molteplici. Da un lato ci sono i P.O., che però non sono legati ad alcuna disponibilità economica corrispondente. Dall’altro abbiamo i fondi di ateneo, che come è stato descritto nei resoconti precedenti, non abbondano certamente dato che a bilancio preventivo i fondi per le assunzioni non erano previsti. Questi fondi hanno incertezze per il futuro legati ai criteri iniqui di ripartizione che vedono il nostro ateneo, come in generale gli atenei del Sud, penalizzati indipendentemente dalle proprie capacità operative. Questa penalizzazione consiste, di fatto, in una progressiva riduzione esiziale e progressiva di fondi che vincola fortemente la libertà di scelta sulla strategia di Ateneo. Il Rettore, il Consiglio di Ammministrazione, il Direttore Generale e in generale gli organi e le direzioni preposte stanno facendo il possibile per garantire all’Ateneo di svilupparsi e crescere nonostante il clima sfavorevole. Anche l’incontro con il Ministro Giannini, primo punto delle comunicazioni, pur avendo dato un esito positivo nelle dichiarazioni non è ancora giunto ad un punto operativo, situazione che anch’essa vincola le scelte possibili per le incertezze sui fondi. Non è da dimenticare un parametro importante: il vincolo della percentuale dell’80% delle risorse dedicate agli stipendi rispetto al Fondo di Finanziamento Ordinario. Dato che questo è in forte calo tendenziale, salvo che la nostra azione non produca in tempi rapidi i risultati sperati, è un’ovvia conseguenza che non possiamo non tenere in conto questo effetto nelle scelte strategiche per l’utilizzo dei punti organico.

Fatte queste premesse, è chiaro a questo punto che le scelte operate (vedi anche il punto 10 sui dottorati) non possono fare astrazione dai vincoli oggettivi esistenti.  Il CdA ha approvato la proposta formulata dal Rettore per la ripartizione dei 16,97 P.O. residui degli anni 2012-2013-2014. E’ da notare che non sarà possibile utilizzare la totalità dei P.O. ma solo una parte (11,80 PO) per quanto appena visto. la possibilità di fare dei bandi, è da sottolineare, è già significativamente più di quanto previsto a bilancio di previsione, indicazione quindi dello sforzo fattto per garantire all’Ateneo almeno un minimo di rinnovi, assunzioni e progressioni di carriera per il personale, docente e non docente. Gli 11.8 P.O sono stati ripartiti in 2,30 PO per il personale TA (1,5 per 5 cat. D, 0,75 per 3 cat. C, 0,05 non utilizzabili per altri ruoli), 8 P.O. per professori (2,10 per professori associati riservati agli esterni, 0,90 per 3 professori ordinari e 1,20 per 6 professori associati con procedura selettiva libera, 1,20 per 4 professori ordinari e 2,60 per 13 professori associati con procedura riservata agli interni), 1,5 P.O. per 3 ricercatori a tempo determinato di tipologia B a cui vanno aggiunti 14 posti assegnati dal MIUR. Ovviamente, il numero di posti effettivamente disponibili dipenderà dall’esito delle procedure libere.

Relativamente agli 1,5 PO per il reclutamento di ricercatori TDb, il Rettore ricorda che con DI n. 924 del 10.12.2015 e con DM n. 78 del 18.02.2016, sono stati assegnati al nostro Ateneo rispettivamente n. 1 e n. 13 ricercatori TDb; pertanto con gli ulteriori n. 3 posti da programmare sarebbero disponibili un totale di n. 17 posti da ricercatore TDb da ripartire tra i Dipartimenti. Per quanto riguarda infine la programmazione dei 19,06 PO 2015 (cessazioni 2014) assegnati con DM 503 del 21.07.2015, e come sopra detto non utilizzabili nell’anno corrente per mancanza di risorse finanziarie, il CdA ha approvato la seguente programmazione da caricare sul sito PROPER secondo le indicazioni del MIUR:

 

Personale TA    3,06 2,25 PO sospesi per mobilità province e CRI

0.80 PO per concorsi e assunzioni Pers. TA

0,01 PO inutilizzabili per altri ruoli

Ricercatori TD    8,00 16 Ricercatori TDb
Totale PO per ordinari e associati    8,00 20% min esterni PO 1,60

50% max interni PO 4,00

26.25% riservati esterni –  2,10 3 Doc. Associati
47.50% valutative per interni –  3,80 1,20 PO per  4 Ordinari

2,60 PO per 13 Associati

Restano per procedure selettive libere  – 2,10 0,90 PO per 3 Doc. Ordinari
1,20 PO per 6 Doc Associati

 

Anche in questo caso, il CdA, non ha potuto non tener conto dei vincoli finanziari, e ha quindi approvato la programmazione dei P.O. 2015 precisando che gli stessi non sono utilizzabili nell’anno corrente per mancanza di risorse finanziarie nel budget 2016.

 

I criteri di ripartizione dei P.O. ai dipartimenti verranno discussi con la consulta dei direttori di dipartimento e quindi con i presidenti di facoltà. Si propone utilizzare indicatori dipendenti dalla composizione numerica dei Dipartimenti  ed in particolare:

Indicatori di incentivo

  • Didattica: Costi standard, Internazionalizzazione, Orientamento
  • Ricerca: VQR e SUA-RD
  • Responsabilizzazione: Valutazione ex-post reclutamento
  • Incentivi: Chiamate dirette MIUR, Levi-Montalcini, cattedre G. Natta, ERC
  • Miglioramento performances (dal 2017)

Indicatori di riequilibrio

  • Cessazioni
  • Sostenibilità didattica
  • Parità di genere
  • Numerosità attuale Dipartimenti o clausola di salvaguardia

Il Rettore ha comunicato al CdA che posti di ricercatore a tempo determinato di tipologia A potrebbero essere banditi in seguito alla disponibilità di fondi UE-RAS e che intende individuare un meccanismo che stabilisca una forma di costo in punti organico anche per questa tipologia benché non vi sia obbligo di legge in tal senso. La logica di questa scelta è quella di responsabilità verso queste assunzioni, dato che questo ruolo è stato pensato come “trampolino” per la tipologia b. Di conseguenza, è opportuno che anche questa tipologia di contratto sia inserita nella programmazione generale di ateneo.

 

2) Prime direttive sulla chiusura, sui vincoli di utilizzo delle disponibilità residue dei progetti di ricerca e cooperazione a finanziamento esterno valutati al costo (altrimenti detti “cost to cost”) gestiti dai Dipartimenti.

A questo proposito, serve fare riferimento al punto sullo stesso argomento del resoconto precedente. Il Rettore aveva manifestato al CdA la necessità di provvedere all’istituzione di una sorta di assicurazione interna che permettesse all’ateneo di far fronte, senza attingere alle già risicate risorse proprie, ai casi nei quali, indipendentemente dalla possibilità di azione del personale di UniCA coinvolto, dei progetti finanziati si vedano fare la richiesta di rimborso, anche totale, del finanziamento già erogato. Il CdA ha quindi approvato l’istituzione, in via sperimentale, di un vincolo temporaneo del 3% dell’importo totale finanziato per i progetti che abbiamo tra le voci di costo le voci di “costi figurativi”, vale a dire spese generali e spese di personale strutturato. Le risorse vincolate saranno quindi rese indisponibili al budget del progetto e iscritte su UGOV con una voce di tipo “anticipata coan”. Il vincolo è destinato a cadere in seguito all’approvazione del rendiconto da parte del soggetto finanziatore.

A seguito dello svincolo, questi fondi residui potranno essere nuovamente utilizzati, sotto la responsabilità del Dipartimento che gestisce il progetto, a nuove iniziative con una variazione di budget che crea disponibilità in un progetto di tipo “non cost to cost”. Questa è una modalità nuova rispetto alle modalità cui siamo generalmente abituati ma è indispensabile in quanto rispettosa delle disposizioni del D.M. n.19/2014 – Principi contabili e schemi di bilancio in contabilità economico-patrimoniale per le università, poiché tali risorse devono essere intese non come finanziate o co-finanziate da soggetti terzi ma come risorse proprie. Secondo il D.M. citato, infatti, solo per i progetti e le ricerche finanziate o co-finanziate da soggetti terzi, la valutazione avviene al costo o in base allo stato d’avanzamento lavori. Se così non fosse, la spesa di quei fondi risulterebbe come una perdita per l’Ateneo. Anche questo, non si può fare a meno di notare, fa parte degli innumerevoli e vessatori vincoli ai quali siamo obbligati a sottostare se non vogliamo penalizzare l’Ateneo. A seguito di questa modalità di utilizzo dei fondi residui, trattandosi di risorse proprie non è possibile sostenere su tali progetti spese soggette ai limiti di legge, (p.es. missioni, personale a tempo determinato e co.co.co., mobili e arredi non destinati alla didattica, spese per autovetture e formazione).

Nel caso sfortunato in cui questa sorta di assicurazione debba essere messa in operazione per un progetto finanziato che deve restituire i fondi all’ente finanziatore, Nel caso in cui un finanziamento venga revocato, in tutto o in parte, le somme necessarie alla restituzione saranno prelevate:

  • dalle somme disponibili nel progetto revocato;
  • dai fondi disponibili negli altri progetti dello stesso responsabile scientifico;
  • dal fondo rischi del Dipartimento interessato dalla revoca;
  • dal 3% vincolato ai sensi della presente delibera nei progetti dello stesso Dipartimento;
  • dai fondi rischi degli altri dipartimenti secondo una logica proporzionale rispetto al loro ammontare;
  • dal 3% vincolato ai sensi della presente delibera nei progetti degli altri dipartimenti secondo una logica proporzionale rispetto al loro ammontare.

 

Ovviamente, a fronte di una destinazione di fondi da parte di un dipartimento verso un altro dipartimento al cui interno un progetto si trovasse nella situazione di dover restituire i fondi ricevuti, questi fondi andranno restituiti. Le eventuali somme prelevate a favore di un Dipartimento e a carico degli altri verranno quindi restituite da parte del dipartimento beneficiario con le modalità e i termini che saranno stabiliti dal Consiglio di Amministrazione.

E’ importante sottolineare che questa modalità di vincolo è considerata dal rettore e dal CdA come una modalità operativa “sperimentale”, suscettibile di essere modificata se se ne presentasse la necessità e comunque a valle di un monitoraggio da farsi nei prossimi mesi.

 

3) Finanziamento budget dei corsi di laurea per le professioni sanitarie – esercizio 2016

Il CdA ha approvato le modalità di finanziamento dei corsi. Il Rettore ha sottolineato l’importanza, a questo riguardo, della stipula di convenzioni con altre università anche estere, che possono garantire singificativi sblcchi lavorativi ai laureati. Il rettore ha anche ricordato quanto sia apprezzata in Paesi come la Germania, la qualità della formazione fornita dal nostrop Ateneo, molto apprezzato anche in Italia.

 

4) Modifica regolamento per la disciplina delle attività svolte dal personale docente e tecnico amministrativo con finanziamenti esterni

Punto importante del CdA è stata la modifica del regolamento che stabilisce, fra le altre cose, le regole per i progetti finanziati dall’esterno. Con il regolamento previgente, il prelievo era particolarmente significativo e complesso da applicare, e poteva arrivare a somme anche particolarmente rilevanti prelevate sui progetti, tanto da renderli  impossibili da portare avanti denza un intervento ad hoc del CdA. Il problema del prelievo di una quota di finanziamento dai progetti è tuttavia un aspetto importante, ma altrettanto lo è sia la possibilità di portare avanti senza eccessive difficoltà oi progetti di ricerca sia quella di poter avere dei residui per svolgere quella ricerca di base che è a fondamento di moltissima dell’attività di ricerca dell’Ateneo ed è compito fondamentale delle Università come produttrici di nuovo sapere. Si è reso quindi necessaria una rivisitazione dei parametri vigenti con nuove norme che spostassero l’equilibrio su questi aspetti verso una posizione più gestibile per i progetti e verso una semplificazione delle norme stesse. Su proposta di una commissione apposita, è stato recepita dal CdA la seguente modifica del regolamento attuale:

  • una quota pari al 3% verrà destinata al bilancio dell’ateneo;
  • una quota del 1% verrà destinata al Fondo per il trattamento accessorio del personale tecnico amministrativo;
  • una quota non superiore al 1,25% deve essere destinata dal responsabile scientifico del progetto all’ateneo al fine di incrementare la dotazione del dipartimento di riferimento.

Il totale di tali quote non potrà comunque superare il 50% delle voci esenti da specifici vincoli di spesa e delle risorse derivanti dalla rendicontazione del costo del personale strutturato calcolato sulla base del massimo previsto a bando, nel caso in cui tali spese ammissibili e rendicontabili siano rimborsate direttamente dall’ente finanziatore. In tal caso la riduzione delle quote da trasferire dovrà essere rimodulata proporzionalmente.

Il vincolo delle quote deve avvenire all’atto dell’iscrizione a budget del progetto sulla base della approvazione definitiva del piano finanziario da parte dell’Ente/Organismo finanziatore. Il trasferimento delle quote dovrà avvenire non oltre l’esercizio di riconoscimento del rendiconto finale del progetto da parte dell’ente finanziatore.

nel dettaglio, queste sono le modifiche approvate:

Art.7, comma 4. Dall’entrata in vigore del presente regolamento i limiti previsti dall’art. 66, comma 3, del D.P.R. 382/80 possono essere superati sulla base delle disposizioni normative e contrattuali vigenti. In tal caso, sulla quota eccedente, viene effettuata una trattenuta del 5% a favore del bilancio di Ateneo.

Art. 7-bis. Eventuali compensi a favore di docenti e ricercatori, nell’ambito di progetti di ricerca e cooperazione a finanziamento esterno, possono essere riconosciuti nei limiti e nelle forme di quanto specificamente previsto dai bandi e nei piani finanziari dei progetti ed in conformità delle regole procedurali e di rendicontazione del relativo programma di finanziamento.

Art. 9. Il comma 9 dell’articolo 6 si applica integralmente ai progetti di nuova iscrizione nella contabilità d’Ateneo a partire dal 1 gennaio 2016, nonché a tutti i progetti in essere alla data di entrata in vigore del presente regolamento, con esclusione di quelli approvati o ammessi a finanziamento anteriormente al 08/03/2013 ai quali si applica la previgente disciplina regolamentare.

Eventuali rimborsi dei versamenti già effettuati dai dipartimenti su singoli progetti, sulla base della vigente disciplina, saranno valutati caso per caso dal Consiglio di Amministrazione.

E’ importante sottolineare che l’art. 9 prevede che la nuova disciplina si applichi a tutti i progetti di nuova iscrizione nella contabilità d’ateneo a partire dal 1 gennaio 2016, nonché a tutti i progetti in essere alla data di entrata in vigore delle norme così modificate, con esclusione dei progetti approvati o ammessi a finanziamento anteriormente al 08/03/2013, ai quali continua ad applicarsi la previgente disciplina regolamentare. nel caso di eventuali rimborsi dei versamenti già effettuati dai dipartimenti su singoli progetti, sulla base della vigente disciplina, saranno valutati caso per caso dal Consiglio di Amministrazione.

Sulla base di questa semplificazione, sarà molto più semplice per chi risponde a bandi per progetti di ricerca fare i calcoli e stabilire le quote delle varie voci da destinare all’ateneo e ci saranno maggiori risorse disponibili per le attività dei progetti. I casi particolari, ovviamente, potranno essere valutati dal CdA.

In conclusione, si è passati quindi da un prelievo che poteva essere anche del 20% (sommando le varie voci, compresa quella limitata all’8% del totale) ad un prelievo che sarà al massimo del 5.25% al quale si somma temporaneamente il vincolo del 3% approvato al punto 1) dell’ordine del giorno. L’ammontare complessivo prelievo più vincolo è in linea con quanto effettuato da altre istituzioni pubbliche italiane e, spesso, significativamente inferiore.

 

10) Attivazione dottorati di ricerca XXXII ciclo – a.a. 2016/2017 e ripartizione borse di studio per la frequenza dei corsi

La questione dei dottorati di ricerca è un’altra questione fondamentale per il nostro Ateneo. Come forse ricorderete, il CdA nel bilancio di previsione aveva assegnato alla voce dottorato di ricerca solo 500k€, insufficienti per l’attivazione di tutti i dottorati attualmente attivati.

L’attivazione dei dottorati è ovviamente cruciale per un ateneo di ricerca, dato che la loro chiusura porterebbe in rapidissima cascata alla chiusura delle magistrali collegate. Questo non è interesse di nessuno. Nella programmazione per il dottorato è indispensabile, per vincoli di legge, mettere a disposizione per ogni dottorato almeno sei borse (con qualche eccezione per quelli in convenzione e quelli internazionali che hanno un numero di borse ridotto). Per questo motivo, il Rettore ha sottolineato che le risorse per finanziare 15 dottorati di ricerca sono di difficilissima reperibilità e che ritiene necessario avviare, per ragioni culturali a sostegno delle attività di ricerca, didattica, innovazione e di sostenibilità finanziaria, il processo di riorganizzazione e razionalizzazione dell’offerta di alta formazione legata ai dottorati di ricerca, da rendere esecutivo a decorrere dal XXXIII ciclo (a.a. 2017/2018).

Per la prossima tornata invece saranno rese disponibili le 88 borse indispensabili all’attivazione dei dottorati attualmente attivati, più quelle messe a disposizione da alcuni dipartimenti. Le risorse utilizzate saranno, prioritariamente, i fondi ministeriali dedicati ai dottorati, che tuttavia non sono sufficienti. Nel caso si addivenisse in tempo utile alla stipula della convenzione con la Regione Sardegna in data antecedente alla pubblicazione del bando di concorso per l’ammissione ai dottorati, questi fondi P.O.R. Sardegna F.S.E. 2014-2020 coprirebbero le borse mancanti.

Se sfortunatamente questo non avvenisse, l’Ateneo sarebbe costretto a ricorrere al fondo di riserva destinato a coprire spese impreviste. Questo, pare opportuno sottolinearlo, non solo non è auspicabile, ma non è sostenibile se non in emergenza e solo per un anno. L’urgenza e l’indispensabilità dell’avere la varietà culturale dei dottorati di UniCA giustificherebbe, se la necessità di presentasse, il ricorso al fondo di riserva, ma chiaramente un ripensamento profondo dei dottorati è ormai inevitabile e non dilazionabile. Anche di fronte alla preferenza di tutti, in regime di vacche grasse, di avere dottorati specifici, il periodo di vacche magre attuale del quale è difficile prevedere la fine impone di ricorrere a soluzioni che vedano da un lato la salvaguardia della nostra offerta formativa e dall’altra la salvaguardia della sostenibilità finanziaria, entrambi criteri fondamentali. Il CdA ha per questo deliberato di dar mandato al Rettore di avviare il processo di riorganizzazione e razionalizzazione dell’offerta di alta formazione legata ai dottorati di ricerca, da rendere esecutivo a decorrere dal XXXIII ciclo (a.a. 2017/2018).

 

12) Modifica del Regolamento per il conferimento di assegni di ricerca

Il vecchio regolamento assegni è stato riordinato e chiarificato in molti punti, come ad esempio la normativa sui rinnovi.

 

13) Programmazione Assegni Istituzionali 2016

Il tema delle borse per assegni di ricerca si sovrappone a quello dei dottorati di ricerca, dato che i fondi da cui attingere sono gli stessi. A partire da quest’anno quindi gli assegni istituzionali saranno unicamente annuali, rinnovabili unicamente su fondi propri dei gruppi di ricerca. Data la tipologia, è auspicabile che al posto degli assegni di ricerca (peraltro non più riconosciuti neanche nei bandi europei) si bandiscano borse post-doc e posti RTDa (vedi punto 1 sui punti organico).

Il CdA ha deliberato per il 2016 di bandire 27 assegni istituzionali annuali, dei quali 4 saranno su tematiche di rilievo per l’Ateneo identificte dal rettore. Per questa tornata, i temi di questi quattro assegni saranno:

  • La figura di Antonio Gramsci quale patrimonio identitario e culturale per lo sviluppo del territorio;
  • Sistema integrato di elaborazione di dati a supporto delle decisioni;
  • Soluzioni innovative per il miglioramento dell’efficienza energetica del Polo Universitario di Monserrato;
  • Comunicazione e divulgazione del patrimonio culturale e scientifico dell’Ateneo finalizzate all’orientamento.

Per la definizione dei temi delle restanti 23 annualità, il CdA ha deliberato di confermare il mandato al Rettore a procedere, per il tramite dei competenti uffici, all’ espletamento delle procedure secondo quanto previsto dal medesimo Regolamento per il conferimento degli Assegni di Ricerca all’art. 1, comma 1 A) lett. b), all’esito delle quali si provvederà all’emanazione di un unico bando secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia.

 

 

 

PARTE B

Tutti i punti all’OdG nella parte B sono stati approvati senza discussione esplicita.

Giuseppe Mazzarella, Sonia Melis, Guido Mula, Olivetta Schena

Rendiconto schematico dei punti sopra citati, con riferimenti anche ai decreti rettorali ratificati (a cura di Sonia Melis)

 

 

 

 

DISCLAIMER

Le informazioni contenute in questo resoconto informale sono intese per il solo uso interno dell’Ateneo Cagliaritano. Le informazioni che troverete nei resoconti NON HANNO valore di verbale e sono solo a titolo di informazione generale e di complemento di informazione. Le informazioni ufficiali alle quali fare riferimento sono UNICAMENTE quelle che saranno disponibili nei verbali ufficiali del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Cagliari. Le informazioni e i dati contenuti nei resoconti non potranno in nessun caso essere utilizzati come riferimento per azioni contro i singoli redattori, gli organi di governo dell’Ateneo o l’Ateneo stesso.

Regole per i commenti

Feb 262016
 

Resoconto informale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 25.2.2016

Si ricorda ai lettori che lo scopo di questi resoconti è contestualizzare le sedute e le decisioni prese dal CdA, senza alcuna pretesa di sostituzione dei verbali ufficiali che soli fanno testo ufficiale di riferimento. Si veda il disclaimer in coda al resoconto.

 

 

Comunicazioni del Rettore

Anche in questa seduta del Consiglio di Amministrazione le comunicazioni del Rettore sono state numerose e importanti.

a) Gruppo di Lavoro Costo Standard – il Gruppo di lavoro, costituito dal rettore su mandato di CdA e SA nella seduta congiunta e pubblica del 5 febbraio scorso, ha concluso i suoi lavori in vista della stesura di un documento da consegnare al Governatore Francesco Pigliaru in vista di una sua interlocuzione con il Governo. Il documento contiene in forma sintetica le osservazioni fatte durante la seduta pubblica del 5 febbraio 2016 con la messa in evidenza degli aspetti più critici.

b) Risonanza della seduta pubblica del 5 febbraio 2016. Il Rettore ha riferito che la seduta pubblica ha avuto una ottima risonanza e un buon apprezzamento sia per i contenuti che per l’iniziativa in sé. E’ un passo importante del nostro Ateneo nel lungo percorso che ci aspetta di difesa dell’Università Pubblica e del nostro Ateneo in particolare.

c) L’Ateneo e la CRUI partecipano al  dolore della famiglia di Giulio Regeni e chiedono con forza che sia fatta luce su questo drammatico evento. In occasione della giornata del 12 febbraio scorso, svolta in concomitanza con i funerali di Giulio Regeni, il Rettore ha mandato il seguente messaggio: “La cultura, quando favorisce la crescita di cittadini consapevoli con la costruzione di un pensiero critico, come fa l’Università, fa paura e viene combattuta proprio per questo suo lavoro continuo. Quello che è successo al nostro collega Giulio Regeni lo dimostra: lui è stato testimone della violenza e dell’odio contro la libertà accademica, come lo sono i tanti nostri colleghi che quotidianamente svolgono un prezioso lavoro di ricerca su molteplici aspetti scientifici, culturali e sociali, esposti a rischi altissimi in contesti autoritari. L’Università degli Studi di Cagliari ha numerosi progetti di ricerca con l’Egitto e con altri Paesi di altre zone del mondo a rischio e spesso li porta avanti grazie alla passione e all’impegno dei nostri colleghi più giovani. Siamo orgogliosi di questo: siamo e saremo sempre al loro fianco e per loro e per il loro lavoro chiediamo rispetto e protezione”.

d) E’ stato indetto l’anno Lovisatiano in occasione del centenario della scomparsa di Domenico Lovisato. Domenico Lovisato (1842 – 1916) è stato un eminente geologo che ha insegnato a Cagliari per 32 anni. E’ importante ricordare la sua figura per non dimenticare le nostre radici e la nostra storia. Diverse cerimonie ed eventi saranno organizzati nel corso dell’anno.

e) Manutenzioni dell’Ateneo. Il Rettore ha sottolineato l’importanza delle manutenzioni e i numerosi problemi di natura meramente formale che hanno ripetutamente bloccato e/o ritardato per motivi del tutto indipendenti dall’Ateneo l’attivazione di un corretto servizio di manutenzioni. Come già deciso in precedenza, sono stati messi a bilancio fondi per diversi interventi.

  • 700 k€ sono stati destinati ad attività di manutenzione di media complessità e rilievo. Il contratto con l’impresa è già stato firmato.
  • 1 M€ è stato destinato a interventi di minuta manutenzione. La procedura di gara è già conclusa si sta procedendo alla stipula del contratto.

f) le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche negli organi collegiali centrali, nei consigli di facoltà e nei consigli di corso di studi per il biennio 2016/18 si svolgeranno nei giorni 27 e 28 aprile p.v. Per quanto riguarda il Consiglio di Amministrazione dell’ERSU, il Rettore ha chiesto mandato al Senato Accademico per comunicare alla Regione la proroga della validità dei nostri rappresentanti sino alla scadenza naturale del mandato nel Consiglio dell’ERSU e, quindi, di posticipare le elezioni dei due rappresentanti (docente e studente) alla prossima primavera 2017 a causa dei ritardi dell’insediamento delle rappresentanze attualmente attive.

g) La Presidente della Camera Laura Bordini ha aperto il 12 febbraio 2016 una consultazione pubblica sullo stato e delle prospettive dell’UE che si concluderà il 9 maggio 2016. Si svolge sulla piattaforma “CitizensTalk”, messa a disposizione in modo gratuito dagli sviluppatori e dall’associazione “MediaCivici” e si basa su di un questionario predisposto in stretta collaborazione con l’Istituto nazionale di statistica – ISTAT, che ha fornito il supporto tecnico/metodologico necessario per la formulazione dei quesiti. Il Rettore invita tutti alla partecipazione e a farsi partecipi di diffondere l’iniziativa e di valutare come la nostra Università possa partecipare attivamente con l’obiettivo di sensibilizzare l’Ateneo, nelle sue diverse componenti, e la società sarda su questo tema.

h) Assemblea CRUI.

    • Nel decreto “Milleproroghe” appena approvato è previsto che possano partecipare alle selezioni per ricercatore a tempo determinato tipologia b (RTDb) sia gli RTDa che altre figure: a) coloro che hanno usufruito per almeno tre anni dei contratti stipulati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, della citata legge n. 230 del 2005; (contratti di ricerca Moratti) b) coloro che hanno usufruito per almeno tre anni anche non consecutivi, di ‐ assegni di ricerca ai sensi dell’articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, (assegni di ricerca pre‐Gelmini) ‐ o di borse post‐dottorato ai sensi dell’articolo 4 della legge 30 novembre 1989, n. 398, ‐ ovvero di analoghi contratti, assegni o borse in atenei stranieri. Questo è un punto importante che può permettere di modificare le strategie dell’Ateneo in termini di assunzioni al fine di allargare la platea dei giovani che hanno i requisiti indispensabili per concorrere.
    • Nello stesso decreto Milleproroghe le Università sono state autorizzate, a spese proprie, a prolungare i contratti di RTDb di coloro che NON hanno potuto conseguire l’abilitazione nazionale per la mancanza di bandi.
    • Da sottolineare poi il rinvio ulteriore dell’Abilitazione Scientifica Nazionale al 31 dicembre 2016, in ulteriore violazione della legislazione vigente che prevede bandi annuali. Su questo punto esiste una certa ambiguità, dato che alla CRUI è stata comunicata la scadenza del MIUR che invece parla di luglio 2016.
    • Il MIUR con il D.M. 78/2016 ha assegnato oltre 800 posti di ricercatore per tutta Italia. Non si può non sottolineare come anche in questo caso la ripartizione delle risorse sia fatta in modo del tutto squilibrato e tale da aggravare le situazioni di difficoltà come peraltro qualunque effetto dei parametri con i quali siamo valutati, dal Costo Standard Studente alla Valutazione della Qualità della Ricerca. La ripartizione dei posti è la seguente: 616 al NORD + 1,92% sull’organico attuale, 245 al SUD + 1,57% sull’organico attuale, 23 in Sardegna +1,48% sull’organico attuale. Non si può ulteriormente sottolineare che l’incremento per la Sardegna è ben al di sotto della media nazionale e del SUD mentre Atenei come sant’Anna di Pisa : +6,17% (elaborazione dati UniCA 2.0)
    • Importante il previsto incontro della CRUI, nella persona del suo Presidente Gaetano Manfredi, con il Direttore Generale del MIUR Daniele Livon per discutere dei criteri di assegnazione del Fondo di Finanziamento Ordinario e della specificità delle Università Sarde. Quest’ultimo aspetto, ha riferito il Rettore, è stato esplicitamente approvato dalla CRUI che, all’unanimità, riconosce alla Sardegna delle specificità uniche che non possono essere ancora ignorate come avviene con i criteri di ripartizione attuali. In questo incontro si chiederanno risorse aggiuntive, dato che il totale di quelle attuali comunque non è sufficiente al fabbisogno ordinario delle Università italiane e si sottolineerà l’iniquità della logica di spostamento delle risorse da un ateneo all’altro per la premialità, procedimento che porta solo alla crescita del divario e delle difficoltà degli atenei.
    • Primavera delle Università – 21 marzo 2016 –  1. La protesta delle Università contro il sistema valutativo attuale deve continuare, ed è importante rendersi conto che è solo all’inizio: il cammino davanti a noi sarà lungo e faticoso, inutile negarlo. Dalla modalità di protesta che vedeva come strumento principale il rifiuto della partecipazione alla VQR sono venuti alcuni risultati importanti, primo fra tutti la mobilitazione e la presa di coscienza ampia negli atenei. Non si è tuttavia, purtroppo, raggiunto il punto che potesse portare al blocco della VQR, ragione che deve portarci a cambiare strategia al fine di riuscire a mobilitare in modo efficace le forze per cambiare prima possibile questa situazione. Occorre prima di tutto rendersi conto che la mobilitazione è partita in un momento nel quale i giochi erano già definiti, e le tempistiche grosso modo note. Adesso è il momento per agire concretamente, con mobilitazioni e soprattutto proposte concrete di modifica, in vista delle valutazioni future e, non dimentichiamolo, delle modalità di utilizzo della valutazione attualmente in corso. La sinergia tra le varie anime è cruciale: se ci facciamo dividere dalle strategie perdendo di vista l’obiettivo finale comune abbiamo già perso tutti.
    • Primavera delle Università – 2. E’ fondamentale che l’Università esca dalle sue mura. Si pensa quindi ad una giornata nella quale per il nostro Ateneo ogni Dipartimento avrà uno spazio in città, un piccolo stand, nel quale possa presentare al pubblico la propria attività, spiegare l’importanza della ricerca non solo applicata, gli effetti benefici della ricerca e della cultura. E’ importante che tutti si sentano motivati individualmente a partecipare a questa iniziativa. La risonanza della seduta congiunta e pubblica anche negli organi di stampa e non solo, è un’indicazione di quanto sia importante che l’Università, nei suoi componenti, faccia un passo chiaro verso chi ci guarda da fuori per contrastare la pesante campagna di stampa che da anni fornisce quasi solo un’immagine negativa dell’Università, della Ricerca e della cultura in generale.
    • La prossima riunione della CRUI vedrà anche la partecipazione del Ministro Giannini. Sarà un momento importante perché la CRUI possa presentare in modo forte le inderogabili modifiche strategiche da assumere per la salvaguardia del sistema universitario italiano. La CRUI sta sempre più scegliendo una strada di compattezza e le divisioni interne cominciano ad avere meno peso. E’ importante sottolineare che la CRUI ha riconosciuto esplicitamente all’unanimità il problema del pesantissimo e iniquo drenaggio di risorse dal Sud al Nord Italia.

i) La Rete29Aprile ha mandato una lettera a tutti i Rettori. Il Rettore ha sottolineato l’importanza degli argomenti posti e che sono pienamente condivisibili. Per questo motivo, nei giorni scorsi, la ha fatta inviare a tutto il personale dell’Ateneo

j) L’astensione VQR nell’Ateneo si attesta tra il 7 e il 10%, la percentuale esatta sarà definita alla chiusura della procedura. Attualmente i numeri sono i seguenti:

‐ N. docenti accreditati: 952
‐ N. doc. che hanno chiuso la selezione: 851 (89.4%)
‐ N. doc. non attivi (tra coloro che NON hanno chiuso la selezione): 18 (1.9%)
‐ N. docenti a zero prodotti: (tra coloro che NON hanno chiuso la selezione):0.9%
‐ N. docenti “produttivi” che non hanno chiuso la selezione: 75 (7.9%)

La protesta, pur non essendo riuscita a raggiungere gli obiettivi iniziali che si era prevista, ha comunque avuto un notevole impatto di sensibilizzazione e costituisce una mobilitazione che non deve essere perduta in vista del raggiungimento di un obiettivo che, come già detto, è comune a tutti. Il fatto che la maggioranza degli Atenei si sia pronunciata a favore della chiusura della procedura nonostante le forti criticità espresse rende impossibile per il nostro Ateneo non chiudere a sua volta la procedura, dato che non si è raggiunto quel quorum minimo che il Rettore aveva citato nella sua recente lettera all’Ateneo. Questo però, data la forte mobilitazione in Ateneo non deve spegnere ma anzi spingere la protesta verso nuove forme di manifestazione che possano essere più efficaci in questa nuova fase della protesta.

k) E’ stato fatto dall’Amministrazione il punto sulle questioni giudiziarie che vedono coinvolto l’Ateneo da un punto di vista del possibile impatto economico, verificando, insieme ai revisori dei conti, la correttezza voci di bilancio di salvaguardia previste in bilancio.

 

 

Punti all’Ordine del Giorno

PARTE A

I punti all’ordine del giorno della parte A erano principalmente legati all’approvazione di interventi di attività edilizia  di manutenzioni da eseguire in Rettorato, presso le Aule A e B del polo giuridico e presso gli assi didattici. Sono stati tutti approvati.

Un punto di particolare rilievo della discussione è stata invece dedicata al punto 1 all’OdG: Direttive sulla destinazione degli utili e sull’utilizzo delle disponibilità residue dei progetti di ricerca tipo cost to cost dei Dipartimenti. In questo resoconto questo sarà quindi il solo argomento trattato.

Il punto fondamentale del punto all’OdG trae origine da un rischio economico per l’Ateneo derivante dal fatto che un numero sempre maggiore di bandi di ricerca pone come condizione per il finanziamento degli obiettivi che, se non raggiunti, comportano la restituzione integrale delle somme eventualmente già erogate. Questo rischio, seppure limitato per il momento, è probabilmente in aumento dato non solo l’aumento dei bandi con tali condizioni ma anche  la crescente complessità della rendicontazione che potrebbe portare ad un riconoscimento solo parziale di certe voci di spesa. Eventi di questo tipo hanno comportato per l’Ateneo, negli ultimi anni, costi per diverse centinaia di migliaia di euro, cosa che non ci si può più permettere in questo momento particolarmente difficile di esiguità strema di risorse per le Università e la Ricerca.

Per proteggere l’Ateneo da questi problemi di difficile prevedibilità (si parla ovviamente di eventi senza responsabilità per incuria) è stata valutata dal Rettore e condivisa dal CdA la necessità di costituire un fondo ad hoc. Questo fondo di salvaguardia dovrebbe essere costituito da accantonamenti temporanei a valere sulla parte non vincolata dei progetti di ricerca, che verrebbero poi sbloccati e restituiti alla disponibilità dei gruppi di ricerca all’approvazione finale della rendicontazione finale del progetto. Una parte limitata dei fondi vincolati potrebbe restare non disponibile alla spesa per un periodo maggiore qualora il fondo di salvaguardia risultasse eccessivamente ridotto dallo svincolo degli importi.

Il CdA ha approvato il principio di istituzione di questo fondo di salvaguardia ma non ha approvato alcuna misura operativa, attualmente al vaglio di uno specifico gruppo di lavoro. La questione è ovviamente di grande interesse per i gruppi di ricerca e richiede quindi che gli interventi siano fatti in modo molto attento: il CdA non ha intenzione di prendere questo argomento alla leggera, ma non è possibile non prevedere una forma di protezione dell’Ateneo. Particolare attenzione verrà quindi posta nelle decisioni del Consiglio al non creare vincoli che danneggino le attività di ricerca dell’Ateneo. E’ chiaro a tutti che con i fondi non vincolati dei progetti si svolge un parte importante della ricerca e che danneggiare questa ricerca andrebbe a pesante detrimento di tutti. Data la situazione, tuttavia, gli attuali fondi di ricerca residui dei progetti attivi (vale a dire senza rendicontazione approvata ma progetto finito) sono immobilizzati fino alla decisione finale del CdA che dovrebbe essere presa nella prossima seduta di marzo.

Si è anche discusso di un principio di concorrenza dei dipartimenti non direttamente coinvolti in caso di problemi di particolare rilevanza. La gestione di questa concorrenza non è affatto semplice da gestire, dato che serve ottimizzare da un lato la protezione del bilancio di Ateneo e dall’altro la responsabilità dei singoli ricercatori e dei dipartimenti di appartenenza nell’accettazione e gestione di fondi esterni, specialmente se sottoposti a vincoli di restituzione integrale in caso di mancato raggiungimento di particolari obiettivi.

 

PARTE B

Tutti i punti all’OdG nella parte B sono stati approvati senza discussione esplicita.

 

Giuseppe Mazzarella, Sonia Melis, Guido Mula, Aldo Pavan, Olivetta Schena

 

Rendiconto schematico dei punti sopra citati, con riferimenti anche ai decreti pettorali ratificati (a cura di Sonia Melis)

 

 

DISCLAIMER

Le informazioni contenute in questo resoconto informale sono intese per il solo uso interno dell’Ateneo Cagliaritano. Le informazioni che troverete nei resoconti NON HANNO valore di verbale e sono solo a titolo di informazione generale e di complemento di informazione. Le informazioni ufficiali alle quali fare riferimento sono UNICAMENTE quelle che saranno disponibili nei verbali ufficiali del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Cagliari. Le informazioni e i dati contenuti nei resoconti non potranno in nessun caso essere utilizzati come riferimento per azioni contro i singoli redattori, gli organi di governo dell’Ateneo o l’Ateneo stesso.

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Resoconto informale CdA 28.1.2016

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Gen 282016
 

Resoconto informale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 28.1.2016

 

Si ricorda ai lettori che lo scopo di questi resoconti è contestualizzare le sedute e le decisioni prese dal CdA, senza alcuna pretesa di sostituzione dei verbali ufficiali che soli fanno testo ufficiale di riferimento. Si veda il disclaimer in coda al resoconto.

 

Comunicazioni del Rettore

 

Come ogni seduta del Consiglio, la riunione si apre con gli aggiornamenti di carattere più generale che il Rettore comunica ai Consiglieri. In questa seduta sono molti gli aggiornamenti di rilievo, in particolare per ciò che riguarda il futuro dell’Ateneo e delle valutazioni che ci riguarderanno tutti, dalla Valutazione della Qualità della Ricerca 2011-2014 (VQR) all’Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento (AVA) e che, riguardando tutti gli aspetti didattici, organizzativi e di ricerca del nostro Ateneo, influenzeranno significativamente le nostre attività future. Come già scritto nel precedente resoconto, questa attività di ristrutturazione e riorganizzazione del nostro Ateneo, anche dimenticandosi le procedure appena citate, deve diventare centrale per tutti, al fine di correggere le inefficienze che, come ogni struttura, ci affliggono inevitabilmente. Questo processo di ottimizzazione non può che portare benefici indipendentemente da chi ci valuta, dato che migliorare i processi e la loro efficienza e coordinamento è garanzia di maggiore libertà di movimento per gli investimenti strategici indispensabili nei momenti difficili come quello che stiamo attraversando. Qui di seguito i punti salienti delle numerose comunicazioni fatte all’inizio della seduta.

a) brevetti: è in atto la riscrittura del regolamento brevetti, al fine di ridurre la poca chiarezza che attualmente nei fatti rende difficile, per chi ha idee brevettabili, capire facilmente quale sia la procedura da seguire. Pur non essendo un “core business” dell’Ateneo, nel senso che il lavoro di ricerca non ha come fine principale l’ottenimento di brevetti ma la pubblicazione dei risultati scientifici, i brevetti sono un “prodotto della ricerca” che entra nelle valutazioni ed è quindi opportuno che ci siano procedure chiare e certe per definire i limiti entro i quali ci può essere il supporto dell’Ateneo. Saranno quindi implementate le fasi di valutazione di impatti e costi, soprattutto nelle fasi iniziali, dell’attività brevettuale.

b) E’ stata attivata una convenzione con le banche dati BioMed e SpringerOpen che permetterà a chi volesse pubblicare in modalità OpenAccess uno sconto del 15% sui costi. Questo è un punto importante anche in vista del fatto che i progetti PRIN appena banditi prevedono che le pubblicazioni associate ai progetti finanziati siano fatte secondo tale modalità.

c) Il Contamination Lab di UniCa è alla sua terza edizione. Cagliari è il primo Ateneo in Italia per risultati raggiunti, ha ottenuto 12 premi e oltre 500k€ di investimenti privati. La partecipazione dei giovani è in crescita e questo è una conferma della qualità del lavoro svolto e dell’interesse di questa iniziativa.

d) Si sta valutando come poter implementare agevolazioni per sportivi professionisti e semiprofessionisti nell’ottica di avvicinare UniCa e sport. Questa iniziativa si sposa bene anche con la candidatura di Cagliari a Città Europea dello Sport 2017 per la quale ci saranno quattro città vincitrici.

e) Sono poi significative le informazioni relative all’ultima riunione CRUI. La riunione ha toccato tre argomenti principali che ci riguardano da vicino: VQR, scatti e AVA.

  1. VQR: è prevista una nuova riunione CRUI il 3 febbraio per valutare le risposte dell’ANVUR alle richieste dei Rettori che valutano inaccettabile questo stillicidio di rinvii di scadenze nella più totale mancanza di trasparenza e chiarezza dei processi. Basta pensare alla questione dell’inserimento del proprio codice ORCID prima indispensabile entro i primi di ottobre, data in seguito spostata, poi sparita nel nulla per infine terminare in una dichiarazione di non obbligatorietà di tale associazione Docente-IRIS-ORCID. Peraltro, l’ANVUR, dalla quale dipendono tutte le procedure di valutazione non è membro di nessuna associazione europea di valutazione nonostante ponga le proprie decisioni come assolute, principalmente a causa della totale mancanza di trasparenza delle procedure implementate. A questo proposito vale la pena ricordare la procedura di questa estate che l’ANVUR ha attivato sollecitando l’invio di osservazioni sulla bozza di documento VQR: di quelle osservazioni è stato tenuto conto solo in maniera del tutto irrilevante nella versione definitiva pubblicata a settembre, senza peraltro alcuna giustificazione o commento per le scelte effettuate.
  2. La CRUI ritiene che una valutazione sia una cosa sensata come criterio generale ma che non abbia senso in queste condizioni di totale opacità dei criteri, di ampia inaffidabilità delle procedure informatiche, di mancanza di informazioni e risposte chiare. Nella riunione del 3 febbraio p.v. la CRUI valuterà le risposte dell’ANVUR e deciderà come comportarsi. C’è un’intenzione generale dei Rettori della CRUI di scegliere una strategia comune alla quale attenersi, anche se dovesse decidere di agire in opposizione alle scelte dell’ANVUR.
  3. La CRUI chiede espressamente che la procedura VQR sia profondamente rivista, resa trasparente e scollegata dall’assegnazione dell’FFO 2016, in quanto non è pensabile che gli Atenei gestiscano i propri fondi nella totale incertezza che deriverebbe da un’assegnazione fatta a fine anno con criteri e parametri noti solo alla fine.
  4. Questione scatti stipendiali. A questo proposito, vale la pena citare la lettera del presidente della CRUI Manfredi al Ministro nella quale si evidenzia quanto sia critica la situazione. E’ importante anche ricordare il mail che il Rettore ha inviato all’Ateneo il 27 gennaio. Ci sono simulazioni recentissime che mostrano che un Professore Ordinario che ricoprisse tale ruolo dall’età di 50 anni arriverebbe alla pensione con uno stipendio di 3500 euro circa e una pensione di 1400 euro circa. E’ chiaro che se si fa la stessa proiezione per i Professori Associati, per i Ricercatori a tempo indeterminato e per il personale TA la situazione non sarà che significativamente peggiore.
  5. AVA: questa procedura è importante per l’accreditamento del nostro Ateneo, che si era candidato per una valutazione tra i primi e per il quale si è lavorato al fine di spostare la data di accreditamento al 2017. Il primo punto all’ordine del giorno riguarda proprio questo aspetto.

f) Seduta congiunta CdA – SA del 5 febbraio. E’ un appuntamento importante al quale è auspicabile un’ampia partecipazione di tutti. Si parlerà di Costo Standard per studente, Diritto allo studio, AVA e VQR 2011 – 2014. Alla seduta congiunta parteciperanno anche diversi Parlamentari. Il Costo Standard è un parametro di enorme rilievo nella determinazione dei finanziamenti degli atenei, e l’iniquità dei parametri che contribuiscono a definirlo è una delle principali cause delle difficoltà con le quali ci confrontiamo nei finanziamenti. Per esempio, tra i parametri non si tiene conto dell’insularità, della densità di popolazione, del reddito, e di molti altri punti rilevanti.

Sul Costo Standard, l’Università di Macerata ha fatto ricorso al TAR del Lazio contestando l’incostituzionalità della definizione del Costo Standard. Il TAR del Lazio ha dato loro pienamente ragione con una sentenza che chiede una valutazione da parte della Corte Costituzionale. Consigliamo a tutti di leggere l’articolo sul Costo Standard redatto dal collega Beniamino Cappelletti Montano e pubblicato sul sito Roars. Stesso discorso vale per i Diritto allo Studio, costruito con finanziamenti che vanno a dare maggiori risorse alle regioni più ricche e con meno esigenza di sostegno economico al diritto allo studio e meno alle regioni più svantaggiate con più studenti che hanno bisogno e diritto a quel sostegno garantito costituzionalmente.

g) i Parlamentari sardi del PD hanno presentato un emendamento al decreto milleproroghe nel quale chiedono di mantenere nel 2016 il finanziamento assegnato nel 2015. E’ un importante segno di presa di coscienza della difficoltà degli atenei sardi e un motivo in più per sollecitare la partecipazione di tutti alla seduta congiunta CdA-SA del 5 febbraio prossimo.

h) E’ stato costituito un gruppo di lavoro che ha come componenti Pietro Ciarlo (prorettore ed esperto di diritto), Valentina Onnis (rappresentante in SA), Guido Mula (componente CdA), Beniamino Cappelletti Montano (PA di Geometria ed esperto della questione Costo Standard), Alessandra Orrù (rappresentante personale TA). Lo scopo del gruppo di lavoro è presentare delle proposte di parametri e criteri per una definizione seria e valida di costo standard che tenga davvero conto delle specificità degli atenei anche dal punto di vista delle loro caratteristiche intrinseche (non tutti gli atenei hanno, per esempio, la stessa dimensione, varietà di discipline e caratteristiche dei territori nei quali sono situati).

i) Si stanno studiando le modalità per risolvere la questione degli “utili di progetto”. Questi fondi, che non sono altro che i residui dei progetti alla loro chiusura, se da un lato sono il sostentamento indispensabile alle nostre attività di ricerca soprattutto in questo momento di difficoltà e di carenza di bandi, dall’altro possono risultare delle “passività” per l’Ateneo nel momento in cui vengono spesi, per problemi legati alle norme di contabilità. Si sta quindi cercando di risolvere definitivamente il problema per limitare gli aspetti negativi formali e la procedura è ormai quasi al suo termine.

j) Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha finalmente comunicato il parere ufficiale in merito all’utilizzo dei fondi PEO (Progressioni Economiche Orizzontali) del personale TA. Per quanto siano fondi minimali, si sancisce la possibilità di usare quei fondi per le PEO, un punto importante.

k) Il Nucleo di Valutazione ha inviato ai Presidenti di CCS il resoconto delle valutazioni degli studenti. Queste valutazioni sono un punto importante che va valorizzato e migliorato, in quanto ci danno una percezione del come viene vista la didattica dei nostri corsi di Laurea Triennale e Magistrale in vista di un miglioramento e di un’ottimizzazione sempre possibili. Questa valutazione permette anche di individuare criticità perduranti nel tempo che possono richiedere interventi diretti e specifici per la loro soluzione in breve tempo e nel miglior modo possibile. Sono allo studio anche, nei limiti imposti dalle norme, i miglioramenti possibili delle valutazioni degli studenti per renderle più utili per noi e per gli studenti.

 

Punti all’Ordine del Giorno

PARTE A

  1. Accreditamento: è stato dato mandato al Rettore, nell’ottica di quanto detto prima, di candidare l’Ateneo per una valutazione nel 2017. E’ da notare che all’accettazione della candidatura, dall’ANVUR  verrà assegnato all’Ateneo un tutor che avrà il compito di guidarlo nel processo di preparazione all’accreditamento periodico. E’ anche importante sottolineare che l’Anvur ha già accolto positivamente le attività già previste nella programmazione del nostro Ateneo, come il rinnovo del sito web per renderlo maggiormente fruibile e trasparente (punto 8 all’OdG)
  2. Piano integrato 2016-2018 (approvato). E’ un piano strategico che integra i piani triennali anticorruzione e per la trasparenza e l’integrità. Sono stati costruiti in modo da diventare dei piani di sviluppo strategico dell’Ateneo, secondo i criteri già enunciati dal Rettore durante la sua campagna elettorale. L’approvazione di questi piani integrati non porterà quindi al mero adeguamento a norme vigenti ma anche e soprattutto all’implementazione di un piano strategico di Ateneo per gli anni a venire.
  3. Obiettivi dei dirigenti (approvati). Sono degli obiettivi definiti in una nuova ottica di maggiore leggibilità e affidabilità, nonché più facilmente associabili a un effettivo raggiungimento di obiettivi strategici chiari. Importante l’accento posto sul fatto che il raggiungimento degli obiettivi non deve essere solo una questione amministrativa ma deve essere effettivamente percepibile da terzi. Da sottolineare inoltre la presenza sia di obiettivi specifici delle singole direzioni che di obiettivi “collettivi” che portano ad una costruttiva collaborazione e cooperazione tra le direzioni.
  4. Sono state approvate le modifiche agli ordinamenti didattici posti all’approvazione del CdA. Per i dettagli si rimanda agli atti ufficiali.
  5. E’ quasi terminata la ricognizione inventariale dei beni dell’Ateneo. Come è ben chiaro a tutti, questo lavoro ha comportato un impegno davvero notevole delle Direzioni coinvolte per riuscire a mettere ordine in una situazione che era diventata ormai insostenibile. Entro pochi mesi il processo dovrebbe essere definitivamente concluso con anche la definizione di nuove e semplificate regole di registrazione dei beni nell’inventario. Entro breve tempo dovrebbero anche essere definiti i decreti rettorali di assegnazione dei beni ai vari Dipartimenti.
  6. E’ stato dato mandato alla Direzione Acquisti Appalti e Contratti per l’effettuazione di una gara per l’affidamento dei servizi assicurativi dell’Ateneo.
  7. Sono stati approvati gli acquisti di arredi per l’allestimento dell’Aula Capitini del Polo Sa Duchessa.
  8. E’ stata approvata la messa a bando di una gara per la realizzazione di un nuovo portale web dell’Ateneo che abbia come caratteristica portante una progettazione orientata all’utente, con l’implementazione degli aspetti legati alla “user experience”, vale a dire che il sito deve essere costruito in modo da rispondere prioritariamente alle esigenze degli utenti che vi accederanno per cercare informazioni. Il sito dovrà diventare il portale unico di UniCA che sostituirà la variegata galassia dei siti attualmente attivi.
  9. E’ stato approvato un nuovo regolamento per l’utilizzo delle aule, più semplificato e chiaro anche nell’ottica di un’apertura degli spazi universitari a varie iniziative culturali. Ovviamente restano esclusi gli usi a fini politici di partito, mentre possono essere utilizzati per le attività culturali, sindacali o legate alla vita universitaria.
  1. bis. E’ stato approvato il prolungamento del contratto in essere per la fornitura di corrente elettrica all’Ateneo in attesa dell’attivazione della nuova convenzione CONSIP.

 

PARTE B

Sono stati approvati tutti i punti all’ordine del giorno: proposte di chiamata idonei, contratto CISIA per i test di accesso ai corsi di laurea in Ingegneria e Scienze per l’AA 2016-17, progetto Lauree Scientifiche, Convenzione tra UniCA e l’ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Cagliari per stages e tirocini degli studenti e una modifica del regolamento per la costituzione e il funzionamento del Comitato Unico di Garanzia.

 

Giuseppe Mazzarella, Sonia Melis, Guido Mula, Aldo Pavan, Olivetta Schena

 

Rendiconto schematico dei punti sopra citati, con riferimenti anche ai decreti rettorali ratificati

 

DISCLAIMER

Le informazioni contenute in questo resoconto informale sono intese per il solo uso interno dell’Ateneo Cagliaritano. Le informazioni che troverete nei resoconti NON HANNO valore di verbale e sono solo a titolo di informazione generale e di complemento di informazione. Le informazioni ufficiali alle quali fare riferimento sono UNICAMENTE quelle che saranno disponibili nei verbali ufficiali del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Cagliari. Le informazioni e i dati contenuti nei resoconti non potranno in nessun caso essere utilizzati come riferimento per azioni contro i singoli redattori, gli organi di governo dell’Ateneo o l’Ateneo stesso.

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Resoconto informale CdA 22.12.2015

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Gen 132016
 

Resoconto informale della seduta del Consiglio di Amministrazione di UniCA del 22.12.2015

 

PREMESSA. Questo resoconto è il primo della serie di resoconti informali che verranno fatti dopo ogni seduta del CdA di UniCA. Lo scopo dei resoconti è dare un quadro alle decisioni prese dal Consiglio e fornire uno spazio di confronto. Ovviamente non ha valore di verbale, serve unicamente come informazione di massima e riflette le opinioni degli scriventi che non hanno validità di verbale né coinvolgono le scelte degli Organi di Governo dell’Ateneo.

 

Resoconto

La seduta del CdA del 22.12.2015 aveva come argomento principale l’approvazione del bilancio di previsione del 2016. In apertura il Rettore, Prof.ssa Maria del Zompo, ha dato al Consiglio alcune comunicazioni importanti.

  1. C’è un coordinamento CUN, CRUI, ANVUR, MIUR e Ministero della Salute per far sì che alle AOU venga riconosciuto tra i mandati costituenti, oltre quello di supporto ai sistemi nazionali e regionali della Salute, anche quelli fondamentali di Ricerca e Didattica che conseguono dalla parte universitaria dell’AOU
  2. la CRUI ha fatto diverse richieste:
    1. un rinvio “congruo” delle date fissate per la VQR
    2. la proroga di un anno degli RTDB in scadenza senza abilitazione per la mancanza di bandi
  3. la CRUI prende atto dei 5M€ per il diritto allo studio. La cifra è ovviamente irrisoria e inoltre ripartita con criteri iniqui, come fatto notare da numerose associazioni studentesche
  4. Il piano dei 500 docenti deciso dal Governo è fatto con assunzioni definite da una commissione decisa dal Ministro e in totale difformità da tutte le regole di trasparenza e valutazione sulle quali il ministero stesso dice di volere che siano alla base del funzionamento del reclutamento universitario. Sarebbero inoltre assunzioni nei ruoli universitari fatte in assenza della necessaria Abilitazione Scientifica Nazionale
  5. Il piano straordinario per Professori Ordinari è stato finanziato con una cifra irrisoria, 6M€ per il 2016 e 4 + 6M€ per il 2017 (i 6M€ per il 2017 sono solo per gli stipendi di chi sarà assunto con i bandi dell’anno precedente, non sono aggiuntivi). Per UniCA questo corrisponderebbe ad un paio di passaggi per anno. Dal 2018 in poi sono previsti sono i 10M€ di mantenimento dei costi. I criteri di ripartizione saranno stabiliti nei primi mesi del 2016
  6. La questione del Costo Standard Studente è stata portata, a seguito del ricorso al TAR delle Marche dell’ateneo di Macerata, di fronte alla Corte Costituzionale.

 

I punti all’Ordine del Giorno sono stati approvati tutti, in questo resoconto ci soffermeremo unicamente sul punto relativo al Bilancio di previsione 2016 e al bilancio pluriennale.

  1. L’Università di Cagliari è interessata da diversi anni da importanti e continue riduzioni dell’FFO, solo parzialmente compensate da interventi della Regione Sardegna. La situazione socio economica della Sardegna poi penalizza ulteriormente gli atenei isolani.
  2. Il bilancio di previsione del 2016 non potrà quindi che essere impostato a criteri di contenimento della spesa cercando per quanto possibile di non diminuire gli investimenti fondamentali. Restano però ovviamente delle criticità notevoli, alle quali si spera di poter ovviare in corso d’anno. E’ importante ricordarsi che questo è il bilancio di previsione fatto sulla base delle entrate che è ragionevole aspettarsi e fatto in “autoprotezione”, cioè con le stime conservative.
  3. E’ stato rimesso il fondo CAR, anche perché per quanto riguarda la Fondazione Banco di Sardegna non si hanno ancora informazioni specifiche sui finanziamenti che potranno pervenire all’Ateneo.
  4. Sono previsti fondi per premialità docenti da utilizzare per attività di ricerca da dare a seguito di impegni importanti in attività soprattutto legate all’accreditamento. Questo è un aspetto importante, in quanto la fase di accreditamento si avvicina a grandi passi e coinvolge tutti gli aspetti della vita del nostro Ateneo, dalle strutture, alla didattica, alla ricerca. Se falliamo finiamo come un liceo, per esempio senza dottorati. Questo è un rischio che non dobbiamo correre e richiede l’impegno attivo di ciascuno di noi.
  5. La legge regionale 26/96 permette di rimborsare costi per personale che svolge compiti di didattica. Sono fondi che ci permettono di mantenere il budget entro i limiti di bilancio indispensabili per rimanere un Ateneo “virtuoso” secondo i criteri ministeriali.
  6. E’ stato integrato, grazie ad una proficua interazione con il Collegio dei Revisori dei conti, il fondo per il trattamento accessorio del personale TA, un importante riconoscimento per il loro lavoro. E’ da sottolineare che nella legge di stabilità questo fondo verrà ulteriormente ridotto.
  7. Alle Facoltà verranno attribuiti unicamente i fondi per la copertura di contratti e supplenze
  8. Sono allo studio progetti per le energie rinnovabili che possano ridurre il pesante costo sul bilancio delle spese per l’energia
  9. Ci sono dei fondi per le borse di studio che, pur non di competenza di UniCA, sono stati introdotti per compensare almeno parzialmente la quasi totale dismissione di questa voce da parte dello Stato, pur essendo questo un obbligo costituzionale.

 

Veniamo adesso alle note dolenti.

  1. La RAS ha abbandonato il progetto per la biblioteca scientifica regionale sulla L.R. 7/2007, cosa che implica che i fondi per le biblioteche sono unicamente su fondi UniCA
  2. Non ci sono fondi per punti organico nel 2016. Per il momento non ce lo possiamo permettere dal punto di vista economico dato che prevedere spese su quel fronte ci farebbe sforare i limiti di bilancio e, passando ad Ateneo non virtuoso, pagheremmo delle conseguenze pesanti sia dal punto di vista finanziario che di ulteriori vincoli di spesa.
  3. Ci sono pochi fondi per le borse di dottorato. Questo è un punto estremamente dolente dal punto di vista di una Research University. Il Rettore ne è perfettamente a conoscenza, ovviamente, e il ripristino di questa voce con fondi per il momento non disponibili o certi da mettere nel bilancio di previsione è una priorità importantissima. A questo riguardo non si può non notare come per il momento il sostegno della RAS al nostro ateneo risulti limitato, cosa che con i continui tagli al bilancio a causa della scelta di criteri iniqui come quelli già citati per il costo standard studente non fa che rendere la nostra situazione più difficile. Sono in corso dei confronti con RAS e Comune di Cagliari per cercare di ottenere nuove risorse che possano dare un po’ di ossigeno al nostro Ateneo che permettano di ripristinare queste voci.

Non possiamo non sottolineare come le prospettive per il nostro ateneo, se nulla cambia, siano piuttosto fosche. I criteri di ripartizione dell’FFO nazionale sono iniqui, basta citare il criterio di attrattività verso studenti di altre regioni che ci penalizza pesantemente e ingiustamente, e tendono a rafforzare gli atenei del Nord rispetto a quelli del Sud. A questo si aggiunge una politica nazionale costantemente tesa alla penalizzazione del sistema di alta formazione e ricerca con strategie sempre e solo punitive e di taglio delle risorse, che va avanti da anni. L’aggiunta di criteri iniqui e penalizzanti non fa che rendere il quadro sempre più negativo.

Non si può poi non tener conto che le nostre risorse dipendono comunque anche dalle nostre performance di didattica e ricerca. Al di là delle scelte specifiche, è chiaro che, per esempio, l’aumento registrato del numero di docenti inattivi scientificamente non è un segnale positivo qualunque sia il criterio scelto per la valutazione.

Alcune ulteriori considerazioni che ci paiono fondamentali. Il bilancio per il momento è in equilibrio grazie alla “clausola di salvaguardia” del 2%, che permette al nostro ateneo di avere “solo” una riduzione del 2% rispetto all’anno precedente, come già avvenuto per il 2015 rispetto al 2014. Se questa clausola saltasse o cambiasse in aumento (è una scelta in mano al Ministro) le conseguenze per noi sarebbero molto pesanti. Per fare qualche numero, l’incremento dal 20 al 25% della percentuale di risorse FFO nazionale ripartita in base al costo standard studente, tra il 2014 e il 2015, ha determinato una perdita, nel totale quota base, di circa 6,5 milioni di euro.  Grazie alla clausola di salvaguardia al 2%, rispetto alla assegnazione corrispondente per il 2014, la perdita effettiva è  stata contenuta in 2.3M€. E’ chiaro, quindi, che se venisse cancellata o aumentata la clausola di salvaguardia e/o aumentata la percentuale di ripartizione dell’FFO rispetto al costo standard studente, le conseguenze sarebbero quasi irrecuperabili. Non è una questione di allarmismo, ma di seria presa in considerazione delle prospettive che abbiamo davanti per intraprendere quanto prima tutte le azioni possibili per evitare queste conseguenze negative.

 

a cura di Giuseppe Mazzarella, Sonia Melis, Guido Mula, Aldo Pavan, Olivetta Schena

 

 

DISCLAIMER

Le informazioni contenute in questo resoconto informale sono intese per il solo uso interno dell’Ateneo Cagliaritano. Le informazioni che troverete nei resoconti NON HANNO valore di verbale e sono solo a titolo di informazione generale e di complemento di informazione. Le informazioni ufficiali alle quali fare riferimento sono UNICAMENTE quelle che saranno disponibili nei verbali ufficiali del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Cagliari. Le informazioni e i dati contenuti nei resoconti non potranno in nessun caso essere utilizzati come riferimento per azioni contro i singoli redattori, gli organi di governo dell’Ateneo o l’Ateneo stesso.

 

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