Feb 262016
 

Resoconto informale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 25.2.2016

Si ricorda ai lettori che lo scopo di questi resoconti è contestualizzare le sedute e le decisioni prese dal CdA, senza alcuna pretesa di sostituzione dei verbali ufficiali che soli fanno testo ufficiale di riferimento. Si veda il disclaimer in coda al resoconto.

 

 

Comunicazioni del Rettore

Anche in questa seduta del Consiglio di Amministrazione le comunicazioni del Rettore sono state numerose e importanti.

a) Gruppo di Lavoro Costo Standard – il Gruppo di lavoro, costituito dal rettore su mandato di CdA e SA nella seduta congiunta e pubblica del 5 febbraio scorso, ha concluso i suoi lavori in vista della stesura di un documento da consegnare al Governatore Francesco Pigliaru in vista di una sua interlocuzione con il Governo. Il documento contiene in forma sintetica le osservazioni fatte durante la seduta pubblica del 5 febbraio 2016 con la messa in evidenza degli aspetti più critici.

b) Risonanza della seduta pubblica del 5 febbraio 2016. Il Rettore ha riferito che la seduta pubblica ha avuto una ottima risonanza e un buon apprezzamento sia per i contenuti che per l’iniziativa in sé. E’ un passo importante del nostro Ateneo nel lungo percorso che ci aspetta di difesa dell’Università Pubblica e del nostro Ateneo in particolare.

c) L’Ateneo e la CRUI partecipano al  dolore della famiglia di Giulio Regeni e chiedono con forza che sia fatta luce su questo drammatico evento. In occasione della giornata del 12 febbraio scorso, svolta in concomitanza con i funerali di Giulio Regeni, il Rettore ha mandato il seguente messaggio: “La cultura, quando favorisce la crescita di cittadini consapevoli con la costruzione di un pensiero critico, come fa l’Università, fa paura e viene combattuta proprio per questo suo lavoro continuo. Quello che è successo al nostro collega Giulio Regeni lo dimostra: lui è stato testimone della violenza e dell’odio contro la libertà accademica, come lo sono i tanti nostri colleghi che quotidianamente svolgono un prezioso lavoro di ricerca su molteplici aspetti scientifici, culturali e sociali, esposti a rischi altissimi in contesti autoritari. L’Università degli Studi di Cagliari ha numerosi progetti di ricerca con l’Egitto e con altri Paesi di altre zone del mondo a rischio e spesso li porta avanti grazie alla passione e all’impegno dei nostri colleghi più giovani. Siamo orgogliosi di questo: siamo e saremo sempre al loro fianco e per loro e per il loro lavoro chiediamo rispetto e protezione”.

d) E’ stato indetto l’anno Lovisatiano in occasione del centenario della scomparsa di Domenico Lovisato. Domenico Lovisato (1842 – 1916) è stato un eminente geologo che ha insegnato a Cagliari per 32 anni. E’ importante ricordare la sua figura per non dimenticare le nostre radici e la nostra storia. Diverse cerimonie ed eventi saranno organizzati nel corso dell’anno.

e) Manutenzioni dell’Ateneo. Il Rettore ha sottolineato l’importanza delle manutenzioni e i numerosi problemi di natura meramente formale che hanno ripetutamente bloccato e/o ritardato per motivi del tutto indipendenti dall’Ateneo l’attivazione di un corretto servizio di manutenzioni. Come già deciso in precedenza, sono stati messi a bilancio fondi per diversi interventi.

  • 700 k€ sono stati destinati ad attività di manutenzione di media complessità e rilievo. Il contratto con l’impresa è già stato firmato.
  • 1 M€ è stato destinato a interventi di minuta manutenzione. La procedura di gara è già conclusa si sta procedendo alla stipula del contratto.

f) le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche negli organi collegiali centrali, nei consigli di facoltà e nei consigli di corso di studi per il biennio 2016/18 si svolgeranno nei giorni 27 e 28 aprile p.v. Per quanto riguarda il Consiglio di Amministrazione dell’ERSU, il Rettore ha chiesto mandato al Senato Accademico per comunicare alla Regione la proroga della validità dei nostri rappresentanti sino alla scadenza naturale del mandato nel Consiglio dell’ERSU e, quindi, di posticipare le elezioni dei due rappresentanti (docente e studente) alla prossima primavera 2017 a causa dei ritardi dell’insediamento delle rappresentanze attualmente attive.

g) La Presidente della Camera Laura Bordini ha aperto il 12 febbraio 2016 una consultazione pubblica sullo stato e delle prospettive dell’UE che si concluderà il 9 maggio 2016. Si svolge sulla piattaforma “CitizensTalk”, messa a disposizione in modo gratuito dagli sviluppatori e dall’associazione “MediaCivici” e si basa su di un questionario predisposto in stretta collaborazione con l’Istituto nazionale di statistica – ISTAT, che ha fornito il supporto tecnico/metodologico necessario per la formulazione dei quesiti. Il Rettore invita tutti alla partecipazione e a farsi partecipi di diffondere l’iniziativa e di valutare come la nostra Università possa partecipare attivamente con l’obiettivo di sensibilizzare l’Ateneo, nelle sue diverse componenti, e la società sarda su questo tema.

h) Assemblea CRUI.

    • Nel decreto “Milleproroghe” appena approvato è previsto che possano partecipare alle selezioni per ricercatore a tempo determinato tipologia b (RTDb) sia gli RTDa che altre figure: a) coloro che hanno usufruito per almeno tre anni dei contratti stipulati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, della citata legge n. 230 del 2005; (contratti di ricerca Moratti) b) coloro che hanno usufruito per almeno tre anni anche non consecutivi, di ‐ assegni di ricerca ai sensi dell’articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, (assegni di ricerca pre‐Gelmini) ‐ o di borse post‐dottorato ai sensi dell’articolo 4 della legge 30 novembre 1989, n. 398, ‐ ovvero di analoghi contratti, assegni o borse in atenei stranieri. Questo è un punto importante che può permettere di modificare le strategie dell’Ateneo in termini di assunzioni al fine di allargare la platea dei giovani che hanno i requisiti indispensabili per concorrere.
    • Nello stesso decreto Milleproroghe le Università sono state autorizzate, a spese proprie, a prolungare i contratti di RTDb di coloro che NON hanno potuto conseguire l’abilitazione nazionale per la mancanza di bandi.
    • Da sottolineare poi il rinvio ulteriore dell’Abilitazione Scientifica Nazionale al 31 dicembre 2016, in ulteriore violazione della legislazione vigente che prevede bandi annuali. Su questo punto esiste una certa ambiguità, dato che alla CRUI è stata comunicata la scadenza del MIUR che invece parla di luglio 2016.
    • Il MIUR con il D.M. 78/2016 ha assegnato oltre 800 posti di ricercatore per tutta Italia. Non si può non sottolineare come anche in questo caso la ripartizione delle risorse sia fatta in modo del tutto squilibrato e tale da aggravare le situazioni di difficoltà come peraltro qualunque effetto dei parametri con i quali siamo valutati, dal Costo Standard Studente alla Valutazione della Qualità della Ricerca. La ripartizione dei posti è la seguente: 616 al NORD + 1,92% sull’organico attuale, 245 al SUD + 1,57% sull’organico attuale, 23 in Sardegna +1,48% sull’organico attuale. Non si può ulteriormente sottolineare che l’incremento per la Sardegna è ben al di sotto della media nazionale e del SUD mentre Atenei come sant’Anna di Pisa : +6,17% (elaborazione dati UniCA 2.0)
    • Importante il previsto incontro della CRUI, nella persona del suo Presidente Gaetano Manfredi, con il Direttore Generale del MIUR Daniele Livon per discutere dei criteri di assegnazione del Fondo di Finanziamento Ordinario e della specificità delle Università Sarde. Quest’ultimo aspetto, ha riferito il Rettore, è stato esplicitamente approvato dalla CRUI che, all’unanimità, riconosce alla Sardegna delle specificità uniche che non possono essere ancora ignorate come avviene con i criteri di ripartizione attuali. In questo incontro si chiederanno risorse aggiuntive, dato che il totale di quelle attuali comunque non è sufficiente al fabbisogno ordinario delle Università italiane e si sottolineerà l’iniquità della logica di spostamento delle risorse da un ateneo all’altro per la premialità, procedimento che porta solo alla crescita del divario e delle difficoltà degli atenei.
    • Primavera delle Università – 21 marzo 2016 –  1. La protesta delle Università contro il sistema valutativo attuale deve continuare, ed è importante rendersi conto che è solo all’inizio: il cammino davanti a noi sarà lungo e faticoso, inutile negarlo. Dalla modalità di protesta che vedeva come strumento principale il rifiuto della partecipazione alla VQR sono venuti alcuni risultati importanti, primo fra tutti la mobilitazione e la presa di coscienza ampia negli atenei. Non si è tuttavia, purtroppo, raggiunto il punto che potesse portare al blocco della VQR, ragione che deve portarci a cambiare strategia al fine di riuscire a mobilitare in modo efficace le forze per cambiare prima possibile questa situazione. Occorre prima di tutto rendersi conto che la mobilitazione è partita in un momento nel quale i giochi erano già definiti, e le tempistiche grosso modo note. Adesso è il momento per agire concretamente, con mobilitazioni e soprattutto proposte concrete di modifica, in vista delle valutazioni future e, non dimentichiamolo, delle modalità di utilizzo della valutazione attualmente in corso. La sinergia tra le varie anime è cruciale: se ci facciamo dividere dalle strategie perdendo di vista l’obiettivo finale comune abbiamo già perso tutti.
    • Primavera delle Università – 2. E’ fondamentale che l’Università esca dalle sue mura. Si pensa quindi ad una giornata nella quale per il nostro Ateneo ogni Dipartimento avrà uno spazio in città, un piccolo stand, nel quale possa presentare al pubblico la propria attività, spiegare l’importanza della ricerca non solo applicata, gli effetti benefici della ricerca e della cultura. E’ importante che tutti si sentano motivati individualmente a partecipare a questa iniziativa. La risonanza della seduta congiunta e pubblica anche negli organi di stampa e non solo, è un’indicazione di quanto sia importante che l’Università, nei suoi componenti, faccia un passo chiaro verso chi ci guarda da fuori per contrastare la pesante campagna di stampa che da anni fornisce quasi solo un’immagine negativa dell’Università, della Ricerca e della cultura in generale.
    • La prossima riunione della CRUI vedrà anche la partecipazione del Ministro Giannini. Sarà un momento importante perché la CRUI possa presentare in modo forte le inderogabili modifiche strategiche da assumere per la salvaguardia del sistema universitario italiano. La CRUI sta sempre più scegliendo una strada di compattezza e le divisioni interne cominciano ad avere meno peso. E’ importante sottolineare che la CRUI ha riconosciuto esplicitamente all’unanimità il problema del pesantissimo e iniquo drenaggio di risorse dal Sud al Nord Italia.

i) La Rete29Aprile ha mandato una lettera a tutti i Rettori. Il Rettore ha sottolineato l’importanza degli argomenti posti e che sono pienamente condivisibili. Per questo motivo, nei giorni scorsi, la ha fatta inviare a tutto il personale dell’Ateneo

j) L’astensione VQR nell’Ateneo si attesta tra il 7 e il 10%, la percentuale esatta sarà definita alla chiusura della procedura. Attualmente i numeri sono i seguenti:

‐ N. docenti accreditati: 952
‐ N. doc. che hanno chiuso la selezione: 851 (89.4%)
‐ N. doc. non attivi (tra coloro che NON hanno chiuso la selezione): 18 (1.9%)
‐ N. docenti a zero prodotti: (tra coloro che NON hanno chiuso la selezione):0.9%
‐ N. docenti “produttivi” che non hanno chiuso la selezione: 75 (7.9%)

La protesta, pur non essendo riuscita a raggiungere gli obiettivi iniziali che si era prevista, ha comunque avuto un notevole impatto di sensibilizzazione e costituisce una mobilitazione che non deve essere perduta in vista del raggiungimento di un obiettivo che, come già detto, è comune a tutti. Il fatto che la maggioranza degli Atenei si sia pronunciata a favore della chiusura della procedura nonostante le forti criticità espresse rende impossibile per il nostro Ateneo non chiudere a sua volta la procedura, dato che non si è raggiunto quel quorum minimo che il Rettore aveva citato nella sua recente lettera all’Ateneo. Questo però, data la forte mobilitazione in Ateneo non deve spegnere ma anzi spingere la protesta verso nuove forme di manifestazione che possano essere più efficaci in questa nuova fase della protesta.

k) E’ stato fatto dall’Amministrazione il punto sulle questioni giudiziarie che vedono coinvolto l’Ateneo da un punto di vista del possibile impatto economico, verificando, insieme ai revisori dei conti, la correttezza voci di bilancio di salvaguardia previste in bilancio.

 

 

Punti all’Ordine del Giorno

PARTE A

I punti all’ordine del giorno della parte A erano principalmente legati all’approvazione di interventi di attività edilizia  di manutenzioni da eseguire in Rettorato, presso le Aule A e B del polo giuridico e presso gli assi didattici. Sono stati tutti approvati.

Un punto di particolare rilievo della discussione è stata invece dedicata al punto 1 all’OdG: Direttive sulla destinazione degli utili e sull’utilizzo delle disponibilità residue dei progetti di ricerca tipo cost to cost dei Dipartimenti. In questo resoconto questo sarà quindi il solo argomento trattato.

Il punto fondamentale del punto all’OdG trae origine da un rischio economico per l’Ateneo derivante dal fatto che un numero sempre maggiore di bandi di ricerca pone come condizione per il finanziamento degli obiettivi che, se non raggiunti, comportano la restituzione integrale delle somme eventualmente già erogate. Questo rischio, seppure limitato per il momento, è probabilmente in aumento dato non solo l’aumento dei bandi con tali condizioni ma anche  la crescente complessità della rendicontazione che potrebbe portare ad un riconoscimento solo parziale di certe voci di spesa. Eventi di questo tipo hanno comportato per l’Ateneo, negli ultimi anni, costi per diverse centinaia di migliaia di euro, cosa che non ci si può più permettere in questo momento particolarmente difficile di esiguità strema di risorse per le Università e la Ricerca.

Per proteggere l’Ateneo da questi problemi di difficile prevedibilità (si parla ovviamente di eventi senza responsabilità per incuria) è stata valutata dal Rettore e condivisa dal CdA la necessità di costituire un fondo ad hoc. Questo fondo di salvaguardia dovrebbe essere costituito da accantonamenti temporanei a valere sulla parte non vincolata dei progetti di ricerca, che verrebbero poi sbloccati e restituiti alla disponibilità dei gruppi di ricerca all’approvazione finale della rendicontazione finale del progetto. Una parte limitata dei fondi vincolati potrebbe restare non disponibile alla spesa per un periodo maggiore qualora il fondo di salvaguardia risultasse eccessivamente ridotto dallo svincolo degli importi.

Il CdA ha approvato il principio di istituzione di questo fondo di salvaguardia ma non ha approvato alcuna misura operativa, attualmente al vaglio di uno specifico gruppo di lavoro. La questione è ovviamente di grande interesse per i gruppi di ricerca e richiede quindi che gli interventi siano fatti in modo molto attento: il CdA non ha intenzione di prendere questo argomento alla leggera, ma non è possibile non prevedere una forma di protezione dell’Ateneo. Particolare attenzione verrà quindi posta nelle decisioni del Consiglio al non creare vincoli che danneggino le attività di ricerca dell’Ateneo. E’ chiaro a tutti che con i fondi non vincolati dei progetti si svolge un parte importante della ricerca e che danneggiare questa ricerca andrebbe a pesante detrimento di tutti. Data la situazione, tuttavia, gli attuali fondi di ricerca residui dei progetti attivi (vale a dire senza rendicontazione approvata ma progetto finito) sono immobilizzati fino alla decisione finale del CdA che dovrebbe essere presa nella prossima seduta di marzo.

Si è anche discusso di un principio di concorrenza dei dipartimenti non direttamente coinvolti in caso di problemi di particolare rilevanza. La gestione di questa concorrenza non è affatto semplice da gestire, dato che serve ottimizzare da un lato la protezione del bilancio di Ateneo e dall’altro la responsabilità dei singoli ricercatori e dei dipartimenti di appartenenza nell’accettazione e gestione di fondi esterni, specialmente se sottoposti a vincoli di restituzione integrale in caso di mancato raggiungimento di particolari obiettivi.

 

PARTE B

Tutti i punti all’OdG nella parte B sono stati approvati senza discussione esplicita.

 

Giuseppe Mazzarella, Sonia Melis, Guido Mula, Aldo Pavan, Olivetta Schena

 

Rendiconto schematico dei punti sopra citati, con riferimenti anche ai decreti pettorali ratificati (a cura di Sonia Melis)

 

 

DISCLAIMER

Le informazioni contenute in questo resoconto informale sono intese per il solo uso interno dell’Ateneo Cagliaritano. Le informazioni che troverete nei resoconti NON HANNO valore di verbale e sono solo a titolo di informazione generale e di complemento di informazione. Le informazioni ufficiali alle quali fare riferimento sono UNICAMENTE quelle che saranno disponibili nei verbali ufficiali del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Cagliari. Le informazioni e i dati contenuti nei resoconti non potranno in nessun caso essere utilizzati come riferimento per azioni contro i singoli redattori, gli organi di governo dell’Ateneo o l’Ateneo stesso.

Regole per i commenti

  Un Commento per “Resoconto informale CdA 25.2.2016”

  1. Solo una piccola precisazione riferita alla lettera h) a proposito del reclutamento di rictdb:
    – quelli elencati sono i requisiti previsti dalla legge 240/2010. Il decreto “Milleproroghe” ha previsto che “Ai fini dell’ammissione alle procedure di selezione dei titolari dei contratti della medesima tipologia, gli assegni di ricerca, di cui all’articolo 22 della citata legge n. 240 del 2010, sono equipollenti a quelli erogati ai sensi della previgente disciplina di cui all’articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.”

Spiacenti, i commenti sono chiusi.

contatti | accessibilità Università degli Studi di Cagliari
C.F.: 80019600925 - P.I.: 00443370929
note legali | privacy