Resoconto informale CdA 28.1.2016

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Gen 282016
 

Resoconto informale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 28.1.2016

 

Si ricorda ai lettori che lo scopo di questi resoconti è contestualizzare le sedute e le decisioni prese dal CdA, senza alcuna pretesa di sostituzione dei verbali ufficiali che soli fanno testo ufficiale di riferimento. Si veda il disclaimer in coda al resoconto.

 

Comunicazioni del Rettore

 

Come ogni seduta del Consiglio, la riunione si apre con gli aggiornamenti di carattere più generale che il Rettore comunica ai Consiglieri. In questa seduta sono molti gli aggiornamenti di rilievo, in particolare per ciò che riguarda il futuro dell’Ateneo e delle valutazioni che ci riguarderanno tutti, dalla Valutazione della Qualità della Ricerca 2011-2014 (VQR) all’Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento (AVA) e che, riguardando tutti gli aspetti didattici, organizzativi e di ricerca del nostro Ateneo, influenzeranno significativamente le nostre attività future. Come già scritto nel precedente resoconto, questa attività di ristrutturazione e riorganizzazione del nostro Ateneo, anche dimenticandosi le procedure appena citate, deve diventare centrale per tutti, al fine di correggere le inefficienze che, come ogni struttura, ci affliggono inevitabilmente. Questo processo di ottimizzazione non può che portare benefici indipendentemente da chi ci valuta, dato che migliorare i processi e la loro efficienza e coordinamento è garanzia di maggiore libertà di movimento per gli investimenti strategici indispensabili nei momenti difficili come quello che stiamo attraversando. Qui di seguito i punti salienti delle numerose comunicazioni fatte all’inizio della seduta.

a) brevetti: è in atto la riscrittura del regolamento brevetti, al fine di ridurre la poca chiarezza che attualmente nei fatti rende difficile, per chi ha idee brevettabili, capire facilmente quale sia la procedura da seguire. Pur non essendo un “core business” dell’Ateneo, nel senso che il lavoro di ricerca non ha come fine principale l’ottenimento di brevetti ma la pubblicazione dei risultati scientifici, i brevetti sono un “prodotto della ricerca” che entra nelle valutazioni ed è quindi opportuno che ci siano procedure chiare e certe per definire i limiti entro i quali ci può essere il supporto dell’Ateneo. Saranno quindi implementate le fasi di valutazione di impatti e costi, soprattutto nelle fasi iniziali, dell’attività brevettuale.

b) E’ stata attivata una convenzione con le banche dati BioMed e SpringerOpen che permetterà a chi volesse pubblicare in modalità OpenAccess uno sconto del 15% sui costi. Questo è un punto importante anche in vista del fatto che i progetti PRIN appena banditi prevedono che le pubblicazioni associate ai progetti finanziati siano fatte secondo tale modalità.

c) Il Contamination Lab di UniCa è alla sua terza edizione. Cagliari è il primo Ateneo in Italia per risultati raggiunti, ha ottenuto 12 premi e oltre 500k€ di investimenti privati. La partecipazione dei giovani è in crescita e questo è una conferma della qualità del lavoro svolto e dell’interesse di questa iniziativa.

d) Si sta valutando come poter implementare agevolazioni per sportivi professionisti e semiprofessionisti nell’ottica di avvicinare UniCa e sport. Questa iniziativa si sposa bene anche con la candidatura di Cagliari a Città Europea dello Sport 2017 per la quale ci saranno quattro città vincitrici.

e) Sono poi significative le informazioni relative all’ultima riunione CRUI. La riunione ha toccato tre argomenti principali che ci riguardano da vicino: VQR, scatti e AVA.

  1. VQR: è prevista una nuova riunione CRUI il 3 febbraio per valutare le risposte dell’ANVUR alle richieste dei Rettori che valutano inaccettabile questo stillicidio di rinvii di scadenze nella più totale mancanza di trasparenza e chiarezza dei processi. Basta pensare alla questione dell’inserimento del proprio codice ORCID prima indispensabile entro i primi di ottobre, data in seguito spostata, poi sparita nel nulla per infine terminare in una dichiarazione di non obbligatorietà di tale associazione Docente-IRIS-ORCID. Peraltro, l’ANVUR, dalla quale dipendono tutte le procedure di valutazione non è membro di nessuna associazione europea di valutazione nonostante ponga le proprie decisioni come assolute, principalmente a causa della totale mancanza di trasparenza delle procedure implementate. A questo proposito vale la pena ricordare la procedura di questa estate che l’ANVUR ha attivato sollecitando l’invio di osservazioni sulla bozza di documento VQR: di quelle osservazioni è stato tenuto conto solo in maniera del tutto irrilevante nella versione definitiva pubblicata a settembre, senza peraltro alcuna giustificazione o commento per le scelte effettuate.
  2. La CRUI ritiene che una valutazione sia una cosa sensata come criterio generale ma che non abbia senso in queste condizioni di totale opacità dei criteri, di ampia inaffidabilità delle procedure informatiche, di mancanza di informazioni e risposte chiare. Nella riunione del 3 febbraio p.v. la CRUI valuterà le risposte dell’ANVUR e deciderà come comportarsi. C’è un’intenzione generale dei Rettori della CRUI di scegliere una strategia comune alla quale attenersi, anche se dovesse decidere di agire in opposizione alle scelte dell’ANVUR.
  3. La CRUI chiede espressamente che la procedura VQR sia profondamente rivista, resa trasparente e scollegata dall’assegnazione dell’FFO 2016, in quanto non è pensabile che gli Atenei gestiscano i propri fondi nella totale incertezza che deriverebbe da un’assegnazione fatta a fine anno con criteri e parametri noti solo alla fine.
  4. Questione scatti stipendiali. A questo proposito, vale la pena citare la lettera del presidente della CRUI Manfredi al Ministro nella quale si evidenzia quanto sia critica la situazione. E’ importante anche ricordare il mail che il Rettore ha inviato all’Ateneo il 27 gennaio. Ci sono simulazioni recentissime che mostrano che un Professore Ordinario che ricoprisse tale ruolo dall’età di 50 anni arriverebbe alla pensione con uno stipendio di 3500 euro circa e una pensione di 1400 euro circa. E’ chiaro che se si fa la stessa proiezione per i Professori Associati, per i Ricercatori a tempo indeterminato e per il personale TA la situazione non sarà che significativamente peggiore.
  5. AVA: questa procedura è importante per l’accreditamento del nostro Ateneo, che si era candidato per una valutazione tra i primi e per il quale si è lavorato al fine di spostare la data di accreditamento al 2017. Il primo punto all’ordine del giorno riguarda proprio questo aspetto.

f) Seduta congiunta CdA – SA del 5 febbraio. E’ un appuntamento importante al quale è auspicabile un’ampia partecipazione di tutti. Si parlerà di Costo Standard per studente, Diritto allo studio, AVA e VQR 2011 – 2014. Alla seduta congiunta parteciperanno anche diversi Parlamentari. Il Costo Standard è un parametro di enorme rilievo nella determinazione dei finanziamenti degli atenei, e l’iniquità dei parametri che contribuiscono a definirlo è una delle principali cause delle difficoltà con le quali ci confrontiamo nei finanziamenti. Per esempio, tra i parametri non si tiene conto dell’insularità, della densità di popolazione, del reddito, e di molti altri punti rilevanti.

Sul Costo Standard, l’Università di Macerata ha fatto ricorso al TAR del Lazio contestando l’incostituzionalità della definizione del Costo Standard. Il TAR del Lazio ha dato loro pienamente ragione con una sentenza che chiede una valutazione da parte della Corte Costituzionale. Consigliamo a tutti di leggere l’articolo sul Costo Standard redatto dal collega Beniamino Cappelletti Montano e pubblicato sul sito Roars. Stesso discorso vale per i Diritto allo Studio, costruito con finanziamenti che vanno a dare maggiori risorse alle regioni più ricche e con meno esigenza di sostegno economico al diritto allo studio e meno alle regioni più svantaggiate con più studenti che hanno bisogno e diritto a quel sostegno garantito costituzionalmente.

g) i Parlamentari sardi del PD hanno presentato un emendamento al decreto milleproroghe nel quale chiedono di mantenere nel 2016 il finanziamento assegnato nel 2015. E’ un importante segno di presa di coscienza della difficoltà degli atenei sardi e un motivo in più per sollecitare la partecipazione di tutti alla seduta congiunta CdA-SA del 5 febbraio prossimo.

h) E’ stato costituito un gruppo di lavoro che ha come componenti Pietro Ciarlo (prorettore ed esperto di diritto), Valentina Onnis (rappresentante in SA), Guido Mula (componente CdA), Beniamino Cappelletti Montano (PA di Geometria ed esperto della questione Costo Standard), Alessandra Orrù (rappresentante personale TA). Lo scopo del gruppo di lavoro è presentare delle proposte di parametri e criteri per una definizione seria e valida di costo standard che tenga davvero conto delle specificità degli atenei anche dal punto di vista delle loro caratteristiche intrinseche (non tutti gli atenei hanno, per esempio, la stessa dimensione, varietà di discipline e caratteristiche dei territori nei quali sono situati).

i) Si stanno studiando le modalità per risolvere la questione degli “utili di progetto”. Questi fondi, che non sono altro che i residui dei progetti alla loro chiusura, se da un lato sono il sostentamento indispensabile alle nostre attività di ricerca soprattutto in questo momento di difficoltà e di carenza di bandi, dall’altro possono risultare delle “passività” per l’Ateneo nel momento in cui vengono spesi, per problemi legati alle norme di contabilità. Si sta quindi cercando di risolvere definitivamente il problema per limitare gli aspetti negativi formali e la procedura è ormai quasi al suo termine.

j) Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha finalmente comunicato il parere ufficiale in merito all’utilizzo dei fondi PEO (Progressioni Economiche Orizzontali) del personale TA. Per quanto siano fondi minimali, si sancisce la possibilità di usare quei fondi per le PEO, un punto importante.

k) Il Nucleo di Valutazione ha inviato ai Presidenti di CCS il resoconto delle valutazioni degli studenti. Queste valutazioni sono un punto importante che va valorizzato e migliorato, in quanto ci danno una percezione del come viene vista la didattica dei nostri corsi di Laurea Triennale e Magistrale in vista di un miglioramento e di un’ottimizzazione sempre possibili. Questa valutazione permette anche di individuare criticità perduranti nel tempo che possono richiedere interventi diretti e specifici per la loro soluzione in breve tempo e nel miglior modo possibile. Sono allo studio anche, nei limiti imposti dalle norme, i miglioramenti possibili delle valutazioni degli studenti per renderle più utili per noi e per gli studenti.

 

Punti all’Ordine del Giorno

PARTE A

  1. Accreditamento: è stato dato mandato al Rettore, nell’ottica di quanto detto prima, di candidare l’Ateneo per una valutazione nel 2017. E’ da notare che all’accettazione della candidatura, dall’ANVUR  verrà assegnato all’Ateneo un tutor che avrà il compito di guidarlo nel processo di preparazione all’accreditamento periodico. E’ anche importante sottolineare che l’Anvur ha già accolto positivamente le attività già previste nella programmazione del nostro Ateneo, come il rinnovo del sito web per renderlo maggiormente fruibile e trasparente (punto 8 all’OdG)
  2. Piano integrato 2016-2018 (approvato). E’ un piano strategico che integra i piani triennali anticorruzione e per la trasparenza e l’integrità. Sono stati costruiti in modo da diventare dei piani di sviluppo strategico dell’Ateneo, secondo i criteri già enunciati dal Rettore durante la sua campagna elettorale. L’approvazione di questi piani integrati non porterà quindi al mero adeguamento a norme vigenti ma anche e soprattutto all’implementazione di un piano strategico di Ateneo per gli anni a venire.
  3. Obiettivi dei dirigenti (approvati). Sono degli obiettivi definiti in una nuova ottica di maggiore leggibilità e affidabilità, nonché più facilmente associabili a un effettivo raggiungimento di obiettivi strategici chiari. Importante l’accento posto sul fatto che il raggiungimento degli obiettivi non deve essere solo una questione amministrativa ma deve essere effettivamente percepibile da terzi. Da sottolineare inoltre la presenza sia di obiettivi specifici delle singole direzioni che di obiettivi “collettivi” che portano ad una costruttiva collaborazione e cooperazione tra le direzioni.
  4. Sono state approvate le modifiche agli ordinamenti didattici posti all’approvazione del CdA. Per i dettagli si rimanda agli atti ufficiali.
  5. E’ quasi terminata la ricognizione inventariale dei beni dell’Ateneo. Come è ben chiaro a tutti, questo lavoro ha comportato un impegno davvero notevole delle Direzioni coinvolte per riuscire a mettere ordine in una situazione che era diventata ormai insostenibile. Entro pochi mesi il processo dovrebbe essere definitivamente concluso con anche la definizione di nuove e semplificate regole di registrazione dei beni nell’inventario. Entro breve tempo dovrebbero anche essere definiti i decreti rettorali di assegnazione dei beni ai vari Dipartimenti.
  6. E’ stato dato mandato alla Direzione Acquisti Appalti e Contratti per l’effettuazione di una gara per l’affidamento dei servizi assicurativi dell’Ateneo.
  7. Sono stati approvati gli acquisti di arredi per l’allestimento dell’Aula Capitini del Polo Sa Duchessa.
  8. E’ stata approvata la messa a bando di una gara per la realizzazione di un nuovo portale web dell’Ateneo che abbia come caratteristica portante una progettazione orientata all’utente, con l’implementazione degli aspetti legati alla “user experience”, vale a dire che il sito deve essere costruito in modo da rispondere prioritariamente alle esigenze degli utenti che vi accederanno per cercare informazioni. Il sito dovrà diventare il portale unico di UniCA che sostituirà la variegata galassia dei siti attualmente attivi.
  9. E’ stato approvato un nuovo regolamento per l’utilizzo delle aule, più semplificato e chiaro anche nell’ottica di un’apertura degli spazi universitari a varie iniziative culturali. Ovviamente restano esclusi gli usi a fini politici di partito, mentre possono essere utilizzati per le attività culturali, sindacali o legate alla vita universitaria.
  1. bis. E’ stato approvato il prolungamento del contratto in essere per la fornitura di corrente elettrica all’Ateneo in attesa dell’attivazione della nuova convenzione CONSIP.

 

PARTE B

Sono stati approvati tutti i punti all’ordine del giorno: proposte di chiamata idonei, contratto CISIA per i test di accesso ai corsi di laurea in Ingegneria e Scienze per l’AA 2016-17, progetto Lauree Scientifiche, Convenzione tra UniCA e l’ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Cagliari per stages e tirocini degli studenti e una modifica del regolamento per la costituzione e il funzionamento del Comitato Unico di Garanzia.

 

Giuseppe Mazzarella, Sonia Melis, Guido Mula, Aldo Pavan, Olivetta Schena

 

Rendiconto schematico dei punti sopra citati, con riferimenti anche ai decreti rettorali ratificati

 

DISCLAIMER

Le informazioni contenute in questo resoconto informale sono intese per il solo uso interno dell’Ateneo Cagliaritano. Le informazioni che troverete nei resoconti NON HANNO valore di verbale e sono solo a titolo di informazione generale e di complemento di informazione. Le informazioni ufficiali alle quali fare riferimento sono UNICAMENTE quelle che saranno disponibili nei verbali ufficiali del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Cagliari. Le informazioni e i dati contenuti nei resoconti non potranno in nessun caso essere utilizzati come riferimento per azioni contro i singoli redattori, gli organi di governo dell’Ateneo o l’Ateneo stesso.

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Resoconto informale CdA 22.12.2015

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Gen 132016
 

Resoconto informale della seduta del Consiglio di Amministrazione di UniCA del 22.12.2015

 

PREMESSA. Questo resoconto è il primo della serie di resoconti informali che verranno fatti dopo ogni seduta del CdA di UniCA. Lo scopo dei resoconti è dare un quadro alle decisioni prese dal Consiglio e fornire uno spazio di confronto. Ovviamente non ha valore di verbale, serve unicamente come informazione di massima e riflette le opinioni degli scriventi che non hanno validità di verbale né coinvolgono le scelte degli Organi di Governo dell’Ateneo.

 

Resoconto

La seduta del CdA del 22.12.2015 aveva come argomento principale l’approvazione del bilancio di previsione del 2016. In apertura il Rettore, Prof.ssa Maria del Zompo, ha dato al Consiglio alcune comunicazioni importanti.

  1. C’è un coordinamento CUN, CRUI, ANVUR, MIUR e Ministero della Salute per far sì che alle AOU venga riconosciuto tra i mandati costituenti, oltre quello di supporto ai sistemi nazionali e regionali della Salute, anche quelli fondamentali di Ricerca e Didattica che conseguono dalla parte universitaria dell’AOU
  2. la CRUI ha fatto diverse richieste:
    1. un rinvio “congruo” delle date fissate per la VQR
    2. la proroga di un anno degli RTDB in scadenza senza abilitazione per la mancanza di bandi
  3. la CRUI prende atto dei 5M€ per il diritto allo studio. La cifra è ovviamente irrisoria e inoltre ripartita con criteri iniqui, come fatto notare da numerose associazioni studentesche
  4. Il piano dei 500 docenti deciso dal Governo è fatto con assunzioni definite da una commissione decisa dal Ministro e in totale difformità da tutte le regole di trasparenza e valutazione sulle quali il ministero stesso dice di volere che siano alla base del funzionamento del reclutamento universitario. Sarebbero inoltre assunzioni nei ruoli universitari fatte in assenza della necessaria Abilitazione Scientifica Nazionale
  5. Il piano straordinario per Professori Ordinari è stato finanziato con una cifra irrisoria, 6M€ per il 2016 e 4 + 6M€ per il 2017 (i 6M€ per il 2017 sono solo per gli stipendi di chi sarà assunto con i bandi dell’anno precedente, non sono aggiuntivi). Per UniCA questo corrisponderebbe ad un paio di passaggi per anno. Dal 2018 in poi sono previsti sono i 10M€ di mantenimento dei costi. I criteri di ripartizione saranno stabiliti nei primi mesi del 2016
  6. La questione del Costo Standard Studente è stata portata, a seguito del ricorso al TAR delle Marche dell’ateneo di Macerata, di fronte alla Corte Costituzionale.

 

I punti all’Ordine del Giorno sono stati approvati tutti, in questo resoconto ci soffermeremo unicamente sul punto relativo al Bilancio di previsione 2016 e al bilancio pluriennale.

  1. L’Università di Cagliari è interessata da diversi anni da importanti e continue riduzioni dell’FFO, solo parzialmente compensate da interventi della Regione Sardegna. La situazione socio economica della Sardegna poi penalizza ulteriormente gli atenei isolani.
  2. Il bilancio di previsione del 2016 non potrà quindi che essere impostato a criteri di contenimento della spesa cercando per quanto possibile di non diminuire gli investimenti fondamentali. Restano però ovviamente delle criticità notevoli, alle quali si spera di poter ovviare in corso d’anno. E’ importante ricordarsi che questo è il bilancio di previsione fatto sulla base delle entrate che è ragionevole aspettarsi e fatto in “autoprotezione”, cioè con le stime conservative.
  3. E’ stato rimesso il fondo CAR, anche perché per quanto riguarda la Fondazione Banco di Sardegna non si hanno ancora informazioni specifiche sui finanziamenti che potranno pervenire all’Ateneo.
  4. Sono previsti fondi per premialità docenti da utilizzare per attività di ricerca da dare a seguito di impegni importanti in attività soprattutto legate all’accreditamento. Questo è un aspetto importante, in quanto la fase di accreditamento si avvicina a grandi passi e coinvolge tutti gli aspetti della vita del nostro Ateneo, dalle strutture, alla didattica, alla ricerca. Se falliamo finiamo come un liceo, per esempio senza dottorati. Questo è un rischio che non dobbiamo correre e richiede l’impegno attivo di ciascuno di noi.
  5. La legge regionale 26/96 permette di rimborsare costi per personale che svolge compiti di didattica. Sono fondi che ci permettono di mantenere il budget entro i limiti di bilancio indispensabili per rimanere un Ateneo “virtuoso” secondo i criteri ministeriali.
  6. E’ stato integrato, grazie ad una proficua interazione con il Collegio dei Revisori dei conti, il fondo per il trattamento accessorio del personale TA, un importante riconoscimento per il loro lavoro. E’ da sottolineare che nella legge di stabilità questo fondo verrà ulteriormente ridotto.
  7. Alle Facoltà verranno attribuiti unicamente i fondi per la copertura di contratti e supplenze
  8. Sono allo studio progetti per le energie rinnovabili che possano ridurre il pesante costo sul bilancio delle spese per l’energia
  9. Ci sono dei fondi per le borse di studio che, pur non di competenza di UniCA, sono stati introdotti per compensare almeno parzialmente la quasi totale dismissione di questa voce da parte dello Stato, pur essendo questo un obbligo costituzionale.

 

Veniamo adesso alle note dolenti.

  1. La RAS ha abbandonato il progetto per la biblioteca scientifica regionale sulla L.R. 7/2007, cosa che implica che i fondi per le biblioteche sono unicamente su fondi UniCA
  2. Non ci sono fondi per punti organico nel 2016. Per il momento non ce lo possiamo permettere dal punto di vista economico dato che prevedere spese su quel fronte ci farebbe sforare i limiti di bilancio e, passando ad Ateneo non virtuoso, pagheremmo delle conseguenze pesanti sia dal punto di vista finanziario che di ulteriori vincoli di spesa.
  3. Ci sono pochi fondi per le borse di dottorato. Questo è un punto estremamente dolente dal punto di vista di una Research University. Il Rettore ne è perfettamente a conoscenza, ovviamente, e il ripristino di questa voce con fondi per il momento non disponibili o certi da mettere nel bilancio di previsione è una priorità importantissima. A questo riguardo non si può non notare come per il momento il sostegno della RAS al nostro ateneo risulti limitato, cosa che con i continui tagli al bilancio a causa della scelta di criteri iniqui come quelli già citati per il costo standard studente non fa che rendere la nostra situazione più difficile. Sono in corso dei confronti con RAS e Comune di Cagliari per cercare di ottenere nuove risorse che possano dare un po’ di ossigeno al nostro Ateneo che permettano di ripristinare queste voci.

Non possiamo non sottolineare come le prospettive per il nostro ateneo, se nulla cambia, siano piuttosto fosche. I criteri di ripartizione dell’FFO nazionale sono iniqui, basta citare il criterio di attrattività verso studenti di altre regioni che ci penalizza pesantemente e ingiustamente, e tendono a rafforzare gli atenei del Nord rispetto a quelli del Sud. A questo si aggiunge una politica nazionale costantemente tesa alla penalizzazione del sistema di alta formazione e ricerca con strategie sempre e solo punitive e di taglio delle risorse, che va avanti da anni. L’aggiunta di criteri iniqui e penalizzanti non fa che rendere il quadro sempre più negativo.

Non si può poi non tener conto che le nostre risorse dipendono comunque anche dalle nostre performance di didattica e ricerca. Al di là delle scelte specifiche, è chiaro che, per esempio, l’aumento registrato del numero di docenti inattivi scientificamente non è un segnale positivo qualunque sia il criterio scelto per la valutazione.

Alcune ulteriori considerazioni che ci paiono fondamentali. Il bilancio per il momento è in equilibrio grazie alla “clausola di salvaguardia” del 2%, che permette al nostro ateneo di avere “solo” una riduzione del 2% rispetto all’anno precedente, come già avvenuto per il 2015 rispetto al 2014. Se questa clausola saltasse o cambiasse in aumento (è una scelta in mano al Ministro) le conseguenze per noi sarebbero molto pesanti. Per fare qualche numero, l’incremento dal 20 al 25% della percentuale di risorse FFO nazionale ripartita in base al costo standard studente, tra il 2014 e il 2015, ha determinato una perdita, nel totale quota base, di circa 6,5 milioni di euro.  Grazie alla clausola di salvaguardia al 2%, rispetto alla assegnazione corrispondente per il 2014, la perdita effettiva è  stata contenuta in 2.3M€. E’ chiaro, quindi, che se venisse cancellata o aumentata la clausola di salvaguardia e/o aumentata la percentuale di ripartizione dell’FFO rispetto al costo standard studente, le conseguenze sarebbero quasi irrecuperabili. Non è una questione di allarmismo, ma di seria presa in considerazione delle prospettive che abbiamo davanti per intraprendere quanto prima tutte le azioni possibili per evitare queste conseguenze negative.

 

a cura di Giuseppe Mazzarella, Sonia Melis, Guido Mula, Aldo Pavan, Olivetta Schena

 

 

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