Mag 302016
 

Resoconto informale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 27.5.2016

Si ricorda ai lettori che lo scopo di questi resoconti è contestualizzare le sedute e le decisioni prese dal CdA, senza alcuna pretesa di sostituzione dei verbali ufficiali che soli fanno testo ufficiale di riferimento. Si veda il disclaimer in coda al resoconto.

 

Comunicazioni del Rettore

 

a) Elezioni CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari). La Prof.ssa del Zompo sottolinea gli aspetti positivi di queste elezioni studentesche. Prima di tutto l’ampia partecipazione degli studenti, che testimonia la migliorata percezione degli studenti verso questo strumento democratico e importante. Il Rettore sottolinea inoltre il successo dell’essere riusciti a mandare uno studente sardo nel CNSU, cosa che non era mai accaduta in precedenza proprio per la mancanza di partecipazione degli studenti al voto.

 

b) Riunione CRUI. La riunione della CRUI ha visto un ampio dibattito sulla questione dei finanziamenti universitari. E’ in approvazione un documento che la CRUI invierà al Ministero in proposito. Nel documento saranno evidenziate le palesi criticità del sistema, a partire dalla gestione inaccettabile della VQR e dai suoi evidenti ritardi. Ritardi, questi, che rischiano di bloccare totalmente gli atenei per l’incertezza dei bilanci data dal non conoscere l’ammontare del finanziamento concesso agli Atenei, cosa che rende impossibile anche la validazione dei bilanci da parte dei revisori dei conti. Questa situazione è ovviamente un pesante aggravio gestionale per gli Atenei, che operano in regime di incertezza e di precarietà che si aggiungono alla già pesante situazione generale di sottofinanziamento. La CRUI chiede quindi di dissociare l’assegnazione della quota premiale dalla VQR 2011-2014, in modo da poter procedere all’assegnazione definitiva delle quote di FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) ai singoli Atenei quanto prima.

Un punto importante della discussione è la questione della premialità da assegnare a scapito degli Atenei “meno virtuosi”. La CRUI ritiene all’unanimità questa pratica scorretta e chiede che la premialità sia data su fondi aggiuntivi, con un mantenimento più a lungo termine della quota storica del FFO. Non dimentichiamo che dati evidenti che il Prof. Vieschi ha pubblicato mostrano, al di là di ogni possibile dubbio, come questo sistema sia tale che la sorte degli atenei è definita in anticipo, con uno scenario che si autoavvera a causa della costruzione dei parametri di valutazione e del loro utilizzo nella determinazione dei finanziamenti.

La CRUI chiede inoltre di fermare l’aumento della percentuale di finanziamento basata sul costo standard, portando questa percentuale al 25%, poiché i criteri di costruzione del costo standard non sono ragionevoli e sonoanzi fonte di ulteriori problemi. Da segnalare a questo proposito l’intervento della parlamentare Manuela Ghizzoni, che nel suo blog e nelle pagine del quotidiano l’Unità sottolinea molti di questi aspetti, in particolare quello dell’insularità che ci vede particolarmente penalizzati da un uso scriteriato del costo standard.

Un’altra richiesta importante della CRUI è sulla cosiddetta “clausola di salvaguardia”, ovvero quella percentuale massima di riduzione del finanziamento di un dato Ateneo rispetto a quello dell’anno precedente. L’anno scorso era al 2%, quest’anno il ministro (è il Ministro che decide) la vuole portare al 2,5%, la CRUI chiede che sia ridotta all’1.5%. E’ abbastanza stupefacente come al Ministero da un lato, a parole, riconoscano che ci sono problemi di finanziamento e dall’altra, in totale dicotomia con queste affermazioni, continuino ad attuare una logica di finanziamento che è disegnata in modo tale da accrescere le disparità e le difficoltà indipendentemente dalle volontà e impegno degli Atenei.

A questo proposito, la CRUI, è un punto importante e del tutto condivisibile, ritiene che debbano essere valutati prioritariamente i miglioramenti degli Atenei e non solo i valori assoluti. Andando infatti a guardare quanto ogni Ateneo fa per risolvere le proprie difficoltà è possibile innescare un percorso virtuoso nel quale a maggiore sforzo corrisponde maggiore finanziamento, mentre sull’assoluto (fermo restando le pesantissime critiche che sono state fatte e sono ancora ribadite sulla iniqua scelta dei parametri di valutazione) chi è sotto il valore arbitrariamente deciso come riferimento non potrà che vedere la propria situazione peggiorare, ineluttabilmente.

Un altro punto è la decisione della CRUI di prendere posizione sulla questione Human technopole (HT) con una lettera del presidente della CRUI Prof. Gaetano Manfredi. In questa lettera il Presidente della CRUI apprezza gli sforzi del governo e sottolinea che il progetto HT per essere efficace non può non essere gestito in maniera trasparente senza affidamenti diretti a privati: “Riteniamo inopportuno attribuire governo e direzione di un tal progetto ad un unico soggetto, di natura privata e individuato senza alcuna valutazione comparativa. Se tale indirizzo è stato assunto temendo l’eccessiva complessità e farraginosità in cui operano la ricerca e le università pubbliche, allora il progetto HT diventi la leva per cambiare le regole, per tutti e subito, in modo da potersi confrontare e misurare sullo spessore e sul valore delle idee e dei progetti“. La posizione della CRUI non è certo ferma come quella della Sen. Elena Cattaneo che da diversi mesi ribadisce in ogni ambito la propria contrarietà al modello HT adottato dal governo. La CRUI fa comunque dei passi avanti, rispetto alla propria posizione appiattita sulle scelte governative che tutti ricordiamo perfettamente fino a neanche un anno fa, e sceglie, seppure in maniera non particolarmente forte, di associarsi alle critiche alla gestione di un progetto che vede impiegate risorse annuali pari a quasi il doppio di quelle spese (assegnate) per la totalità dei progetti PRIN di tutti gli ambiti disciplinari di ricerca.

 

c) Incontro al MIUR. Il Rettore informa il Consiglio dell’incontro presso il Ministero con il Capo Dipartimento Prof. Marco Mancini e il Direttore Livon che avrà luogo il 14 giugno 2016. Il tema dell’incontro sarà l’insularità e la correlazione Sardegna/FFO 2016.

 

d) Portale di Ateneo. A questo proposito il Rettore segnala che il 19.5.2016 si è insediato il Comitato di Indirizzo per lo sviluppo del nuovo portale di Ateneo.

 

e) Politiche della qualità e AVA. Nel portale di Ateneo saranno messe in evidenza le politiche della qualità e AVA. Sarà anche messo un contatore per aiutare tutti nell’attuazione di quanto è nelle competenze di ciascuno per arrivare al momento dell’accreditamento nelle migliori condizioni possibili. E’ una tappa importante e, che la si condivida o meno, tale da condizionare pesantemente la vita futura del nostro Ateneo. L’impegno di tutti è fondamentale.

 

f) Didattica in Ateneo. E’ stato messo a punto un interessantissimo sistema che permette di seguire e capire i flussi della didattica nell’Ateneo. E’ un sistema che tiene conto degli incarichi di insegnamento di ciascuno di noi, dei flussi di didattica erogata e ricevuta da ogni dipartimento, settore disciplinare, area disciplinare. E’ uno strumento di fondamentale importanza dato il calo delle risorse umane ed economiche a sostegno della nostra offerta didattica, sempre più difficile da sostenere con la struttura attuale.

 

g) Programmazione integrata. E’ ormai indispensabile che l’Ateneo si doti di una programmazione strategica complessiva pluriennale. Questo concetto è già stato ribadito a più riprese anche nelle passate riunioni del CdA, come è possibile vedere anche dai resoconti. Si sta quindi puntando ad un unico documento che contenga il piano strategico, il piano triennale e il documento delle politiche della qualità. La messa in opera di questo documento è già cominciata e continuerà nei prossimi mesi per poter arrivare alla sua approvazione entro il 2016.

 

h) Amministrazione efficiente. L’Università di Cagliari è stata classificata tra gli enti più virtuosi nel pagamento delle fatture, con oltre l’80% (di più di 8100 fatture per un totale di circa 36M€) pagate entro 27 giorni. Un importante riconoscimento per il lavoro svolto dall’amministrazione.

 

 

Punti all’Ordine del Giorno

PARTE A

  1. Politiche sulla Qualità: Azioni ed interventi sulle strutture didattiche (aule)

Saranno svolti lavori (in parte già in atto) per la messa a norma delle strutture didattiche e per il loro miglioramento. Questo è un’attività importante sia in quanto tale che in vista dell’accreditamento. Verranno anche uniformate la cartellonistica e le indicazioni delle aule, con riferimenti storici per le aule che ne hanno i requisiti, in quanto sono ormai numerosi i turisti che vogliono visitare le nostre strutture. Si procederà anche ad una “personalizzazione” delle aule che, in quanto strutture che vengono anche utilizzate per convegni e attività con pubblico, devono avere un’indicazione della loro appartenenza all’Università degli Studi di Cagliari.

 

  1. e 3. – Politiche del personale

Sono state approvate le proposte di chiamate presentate dal Rettore per il corpo docente e per il personale TA. C’è stata una correzione della tabella approvata in precedenza per un errore materiale. Da notare la previsione di tre unità di personale di categoria D per il Cesar (1 biologo, 1 chimico e 1 fisico). Per il  dettaglio si rimanda al verbale e al resoconto del SA, per non appesantire questo resoconto che non ha come finalità quello di riportare in dettaglio le singole decisioni ma di contestualizzarle. E’ da sottolineare che queste procedure saranno bandite con i punti organico 2011-2014. I punti organico 2015 non sono stati ancora intaccati.

E’ evidente che le procedure avviate non sono sufficienti a coprire tutte le carenze di personale, nessuno se lo nasconde. Purtroppo i vincoli imposti agli Atenei, unitamente alle inique procedure di calcolo dei finanziamenti con il costo standard e le premialità a scalare sugli altri, non fanno che aggravare il quadro complessivo nonostante gli sforzi evidenti e i risultati chiari del nostro Ateneo, come accennato nel punto b) delle comunicazioni del Rettore.

Un punto importante è quello della composizione del Consiglio di Dipartimento nel momento in cui si devono fare le richieste agli organi di governo per i ricercatori a tempo determinato. Questo è un punto delicato, ovviamente. L’origine del problema sta nella legge 240/10 (nota come “Legge Gelmini”) che stabilisce che per le chiamate degli RTD (a e b) il Consiglio di Dipartimento deve deliberare in composizione ristretta ai soli professori ordinari e associati. Il nodo è cosa sia una “chiamata”. L’interpretazione che viene presa come più corretta della chiamata è che il procedimento di chiamata cominicia con la richiesta del Dipartimento di uno specifico profilo agli Organi di Governo dell’Ateneo. Questa intepretazione, che potrebbe essere vista come restrittiva, è in realtà supportata dalla stessa legge 240/10, come si può evincere per esempio all’Art.18, comma 1.

E’ chiaro tuttavia che nessuno vuole estromettere i Ricercatori a tempo indeterminato dalle scelte del proprio ateneo in termini di politica del personale. Durante la seduta del CdA è intatti stato sottolineato, come peraltro già nella seduta ultima del Senato Accademico, che la programmazione è invece una procedura che può e deve essere fatta in composizione allargata. E’ quindi chiaro che se da un lato il dettaglio della definizione del profilo che si cerca verrà rifinito in sedute del Consiglio di Dipartimento in composizione ristretta, questo non vale per la programmazione, nella quale la discussione sui profili da chiamare non potrà che essere ampia e la strategia delle chiamate definita con un confronto che coinvolge tutti la componente docente del Consiglio.

Al fine di chiarire questi punti, sono oggetto di ridefinizione i regolamenti di ateneo e dei dipartimenti sul tema, in modo da uniformare le pratiche ed evitare situazioni di poca chiarezza dovuti alla poca uniformità delle norme interne.

 

  1. Proroga contratti RTDa – ricorso al TAR

A seguito dei rinnovi dei contratti di RTDa fatti a ottobre dello scorso anno, è stato fatto un ricorso al TAR contro l’Ateneo. Il ricorso verteva su una posizione in classifica non rispettata e il TAR ha accolto il ricorso dicendo che l’Ateneo deve motivare meglio le proprie scelte. Per questo, il CdA ha ritenuto di ribadire le scelte iniziali ma aggiungendo sostanziali motivazioni ulteriori alla delibera iniziale.

E’ chiaro a tutti, in questo momento, che le difficoltà economiche in qui versano gli Atenei italiani non sono affatto banali e, di conseguenza, gli Organi di Governo non possono esimersi da scelte che inevitabilmente non saranno, se non in rare occasioni, tali da soddisfare tutte le aspettative. Anche al punto precedente sulle procedure da attivare per l’assunzione di personale abbiamo fatto riferimento allo stesso problema. La strategia del Rettore e degli Organi di Governo non può quindi che essere quella di mettere in atto quanto possibile per cercare di garantire al meglio le necessità strutturali dell’Ateneo nelle varie aree, cercando nel contempo di massimizzare la riduzione del danno che le politiche governative di fatto stanno causando. Si cerca quindi di garantire l’indispensabile e di permettere, ove possibile, di avere qualcosa in più dello stretto minimo.

 

  1. e 6. Sostegno ai giovani

L’Ateneo ha ricevuto dei finanziamenti per il sostegno dei giovani e della loro mobilità. Questi fondi sono stati ripartiti tra le facoltà e i corsi di studio sostanzialmente in funzione del numero di studenti in corso e delle esigenze di tutoraggio.

 

  1. – Progetti biennali Fondazione di Sardegna

Questo finanziamento della Fondazione di Sardegna è lo stesso che, sulla base di una convenzione tra la Fondazione e la nostra Università, l’anno scorso ha visto l’attivazione dei famosi PRID. La procedura tuttavia per i PRID non è più utilizzabile per vincoli esistenti sulle modalità con le quali le fondazioni possono dare sostegno economico agli Atenei. E’ pertanto fondamentale passare ad una procedura con valutazione esterna di progetti di ricerca.

Il finanzimento totale è pari a 1.59M€, dai quali sono sottratti 26k€ che saranno utilizzati per la valutazione dei progetti. Questa valutazione sarà fatta da revisori della Fondazione Cariplo che ha una lunga storia di affidabilità e serietà in queste attività.

Questi sono gli importi assegnati per area:

Aree Importo assegnato

Importo finanziabile per singolo progetto

01 -Scienze matematiche e informatiche 54.204,00 27.102,00
02 -Scienze fisiche 80.578,00 40.289,00
03 -Scienze chimiche 154.803,00 77.401,50
04 -Scienze della terra 47.997,00 47.997,00
05 -Scienze biologiche 229.417,00 76.472,30
06 -Scienze mediche 264.844,00 88.281,30
08 -Ingegneria civile e architettura 105.786,00 52.893,00
09 -Ingegneria industriale e dell’informazione 173.775,00 86.877,50
10 -Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche 124.223,00 62.116,50
11 -Scienze storiche, filosofiche e pedagogiche e scienze psicologiche 130.974,00 65.487,00
12 -Scienze giuridiche 79.733,00 39.866,50
13 -Scienze economiche e statistiche 75.177,00 37.588,50
14 -Scienze politiche e sociali 42.489,00 42.489,00
Totale 1.564.000

 

Al fine di ottimizzare la procedura, la predisposizione dei progetti avverrà in due fasi, una interna con la stesura di un abstract e una esterna con la redazione di un progetto più strutturato. Nella fase interna, il punteggio sarà stabilito sulla base delle pubblicazioni 2007-2014 del Principal Investigator (PI), con riferimento ai quartili delle riviste nell’anno di pubblicazione, della posizione nella lista degli autori e delle citazioni. Ci saranno poi dei punteggi aggiuntivi per i progetti che vedranno coinvolte più persone. I progetti devono essere costituiti da minimo 1 PI e tre componenti e massimo tre unità. Non c’è un massimo dei componenti del gruppo, anche se i punteggi premiali andranno a salire fino a oltre 10 (il dettaglio è da definire).

Chi ha presentato domanda un anno non potrà partecipare alla selezione dell’anno successivo. Sono previste penalizzazioni per chi non ha rendicontato integralmente i progetti degli ultimi cinque anni.

I parametri sono costruiti in modo da spingere i docenti alla collaborazione, cercando quindi di costruire proposte sensate e nel contempo di coinvolgere al meglio i propri colleghi. E’ uno spirito di collaborazione che non può non giovare, in questo momento, in ogni attività del nostro Ateneo.

 

 

 

PARTE B

Tutti i punti all’OdG nella parte B sono stati approvati senza discussione esplicita. In particolare, è stato approvato il regolamento per il reclutamento dei tecnologi a tempo determinato ai sensi dell’Art. 24 bis della legge 240/10. Per i dettagli si rimanda al resoconto informale del SA.

 

 

Giuseppe Mazzarella, Guido Mula, Sonia Melis, Aldo Pavan, Olivetta Schena

 

Rendiconto schematico dei punti sopra citati, con riferimenti anche ai decreti rettorali ratificati (a cura di Sonia Melis)

 

 

DISCLAIMER

Le informazioni contenute in questo resoconto informale sono intese per il solo uso interno dell’Ateneo Cagliaritano. Le informazioni che troverete nei resoconti NON HANNO valore di verbale e sono solo a titolo di informazione generale e di complemento di informazione. Le informazioni ufficiali alle quali fare riferimento sono UNICAMENTE quelle che saranno disponibili nei verbali ufficiali del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Cagliari. Le informazioni e i dati contenuti nei resoconti non potranno in nessun caso essere utilizzati come riferimento per azioni contro i singoli redattori, gli organi di governo dell’Ateneo o l’Ateneo stesso.

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