AI generativa: lo US Copyright Office nega il riconoscimento del diritto d’autore sulle immagini create tramite AI

AI generativa: lo US Copyright Office nega il riconoscimento del diritto d’autore sulle immagini create tramite AI

Lo US Copyright Office ha stabilito che le immagini generate da MidJourney non possono ricevere protezione ai sensi del diritto d’autore statunitense. Pur escludendo categoricamente questa evenienza alla luce dell’assenza di originalità e iniziativa autorale umana, non esclude che in futuro altri strumenti generativi di immagini possano essere impiegati come strumenti per la creazione di immagini e che queste possano essere protette.


Lo US Copyright Office ha annullato la registrazione inizialmente concessa sull’opera della fumettista Kristina Kashtanova in quanto contenente immagini generate tramite MidJourney, generatore di immagini AI, stabilendo che non possono essere protette ai sensi del diritto d’autore statunitense [1]

Il diniego è arrivato a seguito della richiesta di ottenimento del copyright sul fumetto “Zarya of the Dawn” da parte della fumettista.   

A nulla sono vale le richieste di riesame della domanda e il fatto che MidJourney [2] sarebbe servito solo come mero strumento per la creazione delle immagini, o il fatto che le parti testuali dell’opera fossero effettivamente state scritte dall’autrice.  

Il legal standard utilizzato dallo US Copyright Office nella sua valutazione è stato quello stabilito da alcuni precedenti della Corte Suprema statunitense [3].  

Cover of the Comic Book "Zarya of the Dawn" (2022), Kris Kashtanova using Midjourney AI
Cover of the Comic Book “Zarya of the Dawn” (2022), Kris Kashtanova using Midjourney AI

Per prima cosa il termine “works of authorship” (opere d’autore) concetto che richiama il fatto che la proteggibilità di un’opera dipenda unicamente dal fatto che si creata da un autore umano.  In secondo luogo, il concetto di originalità.

Secondo la Corte Suprema un’opera per essere originale deve essere una creazione indipendente dell’autore e avere sufficiente creatività.  

MidJourney ha creato le immagini in modo casuale, per tentativi ed errori, sulla base degli input dati dall’autrice e pertanto, non può essere considerato come strumento per la creazione di opere autorali quali Photoshop o una matita.  

Il paragone con il programma Adobe fatto da parte dell’ufficio è particolarmente calzante in quanto come la tavolozza di un pittore, il programma permette all’utente di sceglie quali strumenti utilizzare e come impiegarli per editare le immagini, secondo una propria elaborazione creativa e inventiva. Con strumenti generativi quale MidJourney, invece, l’utente una volta dato l’input sceglie tra le proposte che gli vengono offerte.   

Il fatto umano di selezionare e organizzare ad esempio i soggetti da ritrarre in uno scatto o i testi in una raccolta rende il prodotto risultante da tale selezione proteggibile ai sensi del diritto d’autore: l’autrice ha sì selezionato le immagini prodotte da MidJourney ma questo non le rendono proteggibili ai sensi del diritto d’autore. 

In conclusione, lo US Copyright Office le ha riconosciuto il diritto d’autore sul fumetto – costituito dalla collettanea di testi di propria produzione creativa e immagini generate dall’AI – ma non sulle immagini utilizzate. Tuttavia, non ha escluso che in futuro, altri strumenti generativi più sofisticati rispetto a quello utilizzato da Kashtanova, potrebbero produrre immagini proteggibili.


Di Erika Vittoria Conforti
Avvocato iscritto all’Ordine degli Avvocati di Milano. Relatrice di convegni in materia di Informatica Giuridica, è parimenti autrice e ha collaborato nella redazione di alcuni scritti in ambito IP, privacy e nuove tecnologie


[1] https://www.copyright.gov/docs/zarya-of-the-dawn.pdf

[2] https://www.midjourney.com/home

[3] https://www.law.cornell.edu/supremecourt/text/499/340