Apr 192016
 

Resoconto informale della seduta del Consiglio di Amministrazione del 13.4.2016

Si ricorda ai lettori che lo scopo di questi resoconti è contestualizzare le sedute e le decisioni prese dal CdA, senza alcuna pretesa di sostituzione dei verbali ufficiali che soli fanno testo ufficiale di riferimento. Si veda il disclaimer in coda al resoconto.

 

Comunicazioni del Rettore

a) Incontro con il Ministro Giannini. La prima comunicazione del Rettore ha riguardato l’incontro con il Ministro Giannini, cui hanno partecipato anche il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru con l’Assessore alla Pubblica Istruzione Claudia Firinu, il Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e il nostro collega Mino Cappelletti Montano. C’è stato anche un comunicato stampa della RAS a questo proposito. Nell’incontro il ministro ha affermato di capire perfettamente le ragioni che rendono la Sardegna con esigenze significativamente differenti rispetto a quelle delle altre regioni italiane. A fronte di questo, tuttavia, ha affermato di non poter prendere in considerazione l’ìipotesi di un congelamento del costo standard per il nostro ateneo ma di preferire l’inserimento di un fattore di perequazione ad hoc, da applicare sempre, che tenga conto sia dell’insularità che della densità di popolazione. Ad oggi non è ancora pervenuta alcuna informazione concreta sul calcolo e sulla definizione di questo fattore di perequazione. La CRUI ha confermato il suo appoggio alla definizione di parametri adeguati che tengano conto della particolarità della Sardegna.

 

b) Primavera dell’Università e passeggiata del 21 marzo. Il Rettore manifesta il suo apprezzamento per il significativo successo della giornata del 21 marzo. In effetti, rispetto alle altre università, abbiamo avuto un notevole riscontro nella città. Siamo anche stati l’unico ateneo che è davvero uscito in mezzo alla gente, mentre nel resto d’Italia ci sono stati incontri con i politici come da noi a febbraio. Gli effetti sono stati visibili, e tra questi l’aumento della dotazione del fondo destinato all’Università di 2,6 milioni di euro deciso dalla commissione bilancio della  RAS e approvato dal Consiglio Regionale. Significativi anche i contributi degli invitati alla manifestazione del pomeriggio del 21 marzo, il professori Gianfranco Viesti e Mauro Fiorentino.

 

c) Scuole di specializzazione di area sanitaria. La CRUI ritiene necessario richiedere al Ministro Giannini, di procedere, nelle more di un più complessivo riordino della materia, alla rimozione dei vincoli di legge che provocano il bloccco dei bandi di formazione specialistica per i laureati magistrali non medici. E’ stato dato mandato al rettore di agire in questa direzione.

 

d) VQR e sblocco date. L’ANVUR si è chiaramente comportata in modo estremamente scorretto e fuori da qualunque possibile correttezza istituzionale, sia nei confronti della CRUI, che tuttavia rimane un’associazione privata, ma anche e soprattutto di quelle Istituzioni fondamentali che sono le Università italiane. In spregio di qualunque criterio anche di solo buon senso, nonostante le ripetute segnalazioni di malfunzionamenti strutturali e, ancora più grave, di continua variazione dei parametri (peraltro non ancora tutti noti) sulla base dei quali si sarebbero dovute effettuare le scelte dei “prodotti della ricerca”, l’ANVUR ha prima chiuso le porte e poi, per la richiesta di alcuni non meglio specificati rettori (l’ANVUR non ha neanche risposto alle sollecitazioni in tal senso) ha riaperto per due settimane la possibilità di sottomettere prodotti. La CRUI ha manifestato all’ANVUR la propria intenzione di non partecipare alla prossima VQR se non saranno profondamente rivisti criteri parametri e modalità. Proprio per questo motivo è importante agire preventivamente, facensodi promotori di parametri nuovi, equi, non discriminatori e tali da lasciare a chi è in difficoltà la possibilità di risollevarsi.

 

e) Human Technopole. In questo periodo sono molteplici gli articoli di giornale che riportano le dichiarazioni di IIT e di scienziati, tra i quali la senatrice a vita Elena Cattaneo sul progetto Human Technopole. Questo progetto, che è stato fatto escludendo l’Università se non, e a posteriori, alcune site nel territorio interessato, ha una serie evidente di criticità, a partire dalle modalità di finanziamento e di predisposizione dei progetti, che richiederebbero una riflessione più seria e una posizione più netta delle Università italiane. Un documento della CRUI è in preparazione.

 

f) Anno Gramsciano: il 30 marzo 2016 c’è stato l’insediamento del Comitato per l’anno gramsciano, presieduto dall’Assessore regionale alla Cultura Claudia Firino e composto da Associazioni gramsciane, Fondazione Banco di Sardegna, Comuni di Ales, Cagliari, Ghilarza e Santulussurgiu. Per le università sarde partecipano Patrizia Manduchi (UniCA) e Francesco Soddu (UniSS). La finalità di questo Comitato è quella di definire e concordare una programmazione condivisa di progetti già avviati o da avviare nell’ambito delle celebrazioni del 125° della nascita e del 80° della morte di Antonio Gramsci. La proposta dell’Università di Cagliari :

  • “Dalla Sardegna al mondo: percorsi gramsciani” Convegno internazionale (periodo da definire) suddiviso in tre sessioni:

-Sessione scientifica, sullo stato dell’arte degli studi gramsciani in Italia e nel mondo;

-Sessione politologica, sulle praxis gramscianamente ispirate in ambito politico e sociale;

-Sessione culturale-artistica, sulla produzione in ambito culturale e artistico ispirata alla figura e al pensiero di Gramsci.

Tutti i colleghi dell’Ateneo interessati potranno rivolgersi  a Patrizia Manduchi (manduchi@unica.it) o alla segreteria del GramsciLab: gramscilab@gmail.com

 

g) Fondazione Maria Carta. Costituita nel 2002, a Siligo, la “Fondazione Maria Carta”, oltre a promuovere studi e ricerche sull’attività artistica della famosa musicista, si propone, per statuto, di “Studiare il canto popolare della Sardegna e delle sue relazioni con la crescita civile e culturale dell’Isola, …”

Nel Consiglio di amministrazione della Fondazione c’è la rappresentanza delle due Università sarde, per UniCA il referente è il Prof. Ignazio Macchiarella. La Fondazione ha avviato forme di collaborazione con istituzioni della Corsica per attività di ricerca e promozione in campo musicale. UniCA potrà partecipare curando la parte scientifica, in particolare elaborando dei progetti di ricerca congiunti in vista di prossimi bandi di finanziamento europei. Infine, UniCA potrà partecipare alla ripresa dell’attività di ricerca della Fondazione focalizzando l’attenzione soprattutto sullo specifico femminile nel far musica di Sardegna.

 

h) Rete delle Università per la Sostenibilità (RUS).  L’Ateneo intende aderire al progetto della RUS proposto dall’Università Ca Foscari  e sostenuto dalla CRUI, nominando il Prof. Italo Meloni  SSD ICAR/05 (trasporti) come referente del progetto per l’Ateneo.
La RUS, formalmente istituita a luglio 2015 presso la CRUI è il network delle Università italiane che lavorano e vogliono impegnarsi sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. La finalità principale della rete è la diffusione della cultura e della pratica della sostenibilità. I Direttori sono pregati di divulgare questa opportunità e di fare riferimento al prof. Italo Meloni per informazioni/partecipazioni.

 

i) ISCOM.  E’ stato stipulato un Protocollo d’intesa con l’Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione (ISCOM), organo tecnico-scientifico del Ministero dello Sviluppo Economico. La finalità del Protocollo è facilitare i rapporti di reciproca collaborazione attraverso le rispettive strutture per individuare ed attivare  programmi congiunti di ricerca e formazione, in particolare,  nel campo delle telecomunicazioni, dell’informatica, della chimica, della fisica, dell’elettronica. La collaborazione prevede altresì l’attivazione di borse di studio, stage e tirocini e scambi di ricercatori da regolare sulla base delle norme vigenti. Le attività relative a tali programmi saranno definite dalle Parti mediante specifici accordi Convenzioni esecutive).

I referenti scientifici del Protocollo sono:

per conto di UNICA: Prof.ssa Maria Francesca Casula 

per conto di ISCOM: Dr.ssa Anna Stefania Michelangeli

Il Protocollo ha durata triennale, con tacito rinnovo salvo disdetta da comunicarsi per iscritto entro tre mesi dalla scadenza anche da una sola delle parti.

 

j) UniCA e imprese. Nell’ambito del progetto INNOVA.RE è stato organizzato l’evento UniCa e Imprese (sul sito troverete a breve aggiornamenti e informazioni dettagliate). Obiettivo dell’iniziativa, prima nel suo genere, è quello di avvicinare il mondo dell’università a quello dell’impresa, avviando un percorso di conoscenza reciproca che segue l’orientamento del nostro ateneo di aprirsi al territorio e far conoscere sempre di più il potenziale innovativo che si sviluppa all’interno dei suoi dipartimenti. L’evento avrà luogo probabilmente al Caesar’s Hotel il 21 e 22 giugno 2016.

 

k) Residenza Universitaria di Viale La Plaja. Il progetto è ormai quasi nelle fasi di avvio operativo con la prossima stipula della convenzione con l’ERSU. Il progetto prevede, a realizzazione completata:

Posti letto: 540 (corpo A1: 240, corpo A2: 136, corpo B: 160)

Mensa: circa 250 posti (circa 1.400 mq)

Servizi culturali e didattici (sale studio, sale riunioni ecc.): circa 2.200 mq

Servizi ricreativi: circa 2.500 mq

Palestra: circa 500 mq

Parcheggi : 22.861 mq (2 piani interrati)

 

l) Relazione PQA. Le azioni effettuate a seguito del rapporto del Presidio di Qualità dell’Ateneo (sito appena attivato e in fase di aggiornamento, a breve saranno disponibili le informazioni su questo punto) hanno visto la stesura del documento Politica della Qualità dell’Ateneo, una riorganizzazione del Presidio stesso, l’istituzione dell’Ufficio di AUDIT e di una segreteria tecnica. Vista la mole di lavoro crescente di queste attività nella vita degli atenei, e del nostro in particolare, è stata attribuita una risorsa tecnico-amministrativa di categoria C al PQA.

 

m) Piano Strategico di Ateneo. Questo è un obiettivo prospettato sin dalla campagna elettorale di Maria del Zompo e certamente altamente condivisibile. Una progettazione strategica pluriennale, finora mancata al nostro ateneo, è fondamentale tantopiù in un momento nel quale la carenza strutturale di risorse per l’Università obbliga a scelte sempre più difficili. un piano strategico è fondamentale per inquadrare e indirizzare le scelte che verranno operate negli anni dagli organi di governo dell’ateneo, che devono essere funzionale alla progettualità strategica dell’ateneo e con uno sguardo verso le direzioni di sviluppo condivise. I pilastri principali di questo piano strategico saranno l’Identità e l’Innovazione, intesi come chi siamo e dove vogliamo andare. Per raggiungere e concretizzare gli obiettivi saranno quindi da strutturare e implementare le fasi, i tempi, le risorse quant’altro sarà funzionale al raggiungimento di obiettivi comuni. Ovviamente andranno anche definiti degli indicatori in grado di misurare i gradi di avanzamento e capaci quindi di agire da parametro di riferimento per le eventuali modifiche di indirizzo operativo. Il progetto sarà ovviamente condiviso con gli attori del processo, che ovviamente sono i singoli e le strutture dell’Ateneo. Questo cammino per la costruzione del piano strategico è in fase di definizione e quanto prima saranno date comunicazioni sulle modalità di avvio di questo lavoro di importanza cruciale per l’Ateneo.

 

 

Punti all’Ordine del Giorno

PARTE A

 

Data la numerosità dei punti in discussione, in questo resoconto si riportano i punti di particolare rilievo. Tutti i punti posti in discussione sono stati approvati dal Consiglio.

 

1) programmazione punti organico (PO) 2015 e utilizzo residui anni 2012-14.

Questo punto è chiaramente di rilevanza strategica per l’Ateneo. Non è possibile, a questo proposito, non sottolineare come il quadro complessivo di ristrettezza economica crescente renda l’utilizzazione dei P.O. un’impresa ardua. I parametri in gioco sono infatti molteplici. Da un lato ci sono i P.O., che però non sono legati ad alcuna disponibilità economica corrispondente. Dall’altro abbiamo i fondi di ateneo, che come è stato descritto nei resoconti precedenti, non abbondano certamente dato che a bilancio preventivo i fondi per le assunzioni non erano previsti. Questi fondi hanno incertezze per il futuro legati ai criteri iniqui di ripartizione che vedono il nostro ateneo, come in generale gli atenei del Sud, penalizzati indipendentemente dalle proprie capacità operative. Questa penalizzazione consiste, di fatto, in una progressiva riduzione esiziale e progressiva di fondi che vincola fortemente la libertà di scelta sulla strategia di Ateneo. Il Rettore, il Consiglio di Ammministrazione, il Direttore Generale e in generale gli organi e le direzioni preposte stanno facendo il possibile per garantire all’Ateneo di svilupparsi e crescere nonostante il clima sfavorevole. Anche l’incontro con il Ministro Giannini, primo punto delle comunicazioni, pur avendo dato un esito positivo nelle dichiarazioni non è ancora giunto ad un punto operativo, situazione che anch’essa vincola le scelte possibili per le incertezze sui fondi. Non è da dimenticare un parametro importante: il vincolo della percentuale dell’80% delle risorse dedicate agli stipendi rispetto al Fondo di Finanziamento Ordinario. Dato che questo è in forte calo tendenziale, salvo che la nostra azione non produca in tempi rapidi i risultati sperati, è un’ovvia conseguenza che non possiamo non tenere in conto questo effetto nelle scelte strategiche per l’utilizzo dei punti organico.

Fatte queste premesse, è chiaro a questo punto che le scelte operate (vedi anche il punto 10 sui dottorati) non possono fare astrazione dai vincoli oggettivi esistenti.  Il CdA ha approvato la proposta formulata dal Rettore per la ripartizione dei 16,97 P.O. residui degli anni 2012-2013-2014. E’ da notare che non sarà possibile utilizzare la totalità dei P.O. ma solo una parte (11,80 PO) per quanto appena visto. la possibilità di fare dei bandi, è da sottolineare, è già significativamente più di quanto previsto a bilancio di previsione, indicazione quindi dello sforzo fattto per garantire all’Ateneo almeno un minimo di rinnovi, assunzioni e progressioni di carriera per il personale, docente e non docente. Gli 11.8 P.O sono stati ripartiti in 2,30 PO per il personale TA (1,5 per 5 cat. D, 0,75 per 3 cat. C, 0,05 non utilizzabili per altri ruoli), 8 P.O. per professori (2,10 per professori associati riservati agli esterni, 0,90 per 3 professori ordinari e 1,20 per 6 professori associati con procedura selettiva libera, 1,20 per 4 professori ordinari e 2,60 per 13 professori associati con procedura riservata agli interni), 1,5 P.O. per 3 ricercatori a tempo determinato di tipologia B a cui vanno aggiunti 14 posti assegnati dal MIUR. Ovviamente, il numero di posti effettivamente disponibili dipenderà dall’esito delle procedure libere.

Relativamente agli 1,5 PO per il reclutamento di ricercatori TDb, il Rettore ricorda che con DI n. 924 del 10.12.2015 e con DM n. 78 del 18.02.2016, sono stati assegnati al nostro Ateneo rispettivamente n. 1 e n. 13 ricercatori TDb; pertanto con gli ulteriori n. 3 posti da programmare sarebbero disponibili un totale di n. 17 posti da ricercatore TDb da ripartire tra i Dipartimenti. Per quanto riguarda infine la programmazione dei 19,06 PO 2015 (cessazioni 2014) assegnati con DM 503 del 21.07.2015, e come sopra detto non utilizzabili nell’anno corrente per mancanza di risorse finanziarie, il CdA ha approvato la seguente programmazione da caricare sul sito PROPER secondo le indicazioni del MIUR:

 

Personale TA    3,06 2,25 PO sospesi per mobilità province e CRI

0.80 PO per concorsi e assunzioni Pers. TA

0,01 PO inutilizzabili per altri ruoli

Ricercatori TD    8,00 16 Ricercatori TDb
Totale PO per ordinari e associati    8,00 20% min esterni PO 1,60

50% max interni PO 4,00

26.25% riservati esterni –  2,10 3 Doc. Associati
47.50% valutative per interni –  3,80 1,20 PO per  4 Ordinari

2,60 PO per 13 Associati

Restano per procedure selettive libere  – 2,10 0,90 PO per 3 Doc. Ordinari
1,20 PO per 6 Doc Associati

 

Anche in questo caso, il CdA, non ha potuto non tener conto dei vincoli finanziari, e ha quindi approvato la programmazione dei P.O. 2015 precisando che gli stessi non sono utilizzabili nell’anno corrente per mancanza di risorse finanziarie nel budget 2016.

 

I criteri di ripartizione dei P.O. ai dipartimenti verranno discussi con la consulta dei direttori di dipartimento e quindi con i presidenti di facoltà. Si propone utilizzare indicatori dipendenti dalla composizione numerica dei Dipartimenti  ed in particolare:

Indicatori di incentivo

  • Didattica: Costi standard, Internazionalizzazione, Orientamento
  • Ricerca: VQR e SUA-RD
  • Responsabilizzazione: Valutazione ex-post reclutamento
  • Incentivi: Chiamate dirette MIUR, Levi-Montalcini, cattedre G. Natta, ERC
  • Miglioramento performances (dal 2017)

Indicatori di riequilibrio

  • Cessazioni
  • Sostenibilità didattica
  • Parità di genere
  • Numerosità attuale Dipartimenti o clausola di salvaguardia

Il Rettore ha comunicato al CdA che posti di ricercatore a tempo determinato di tipologia A potrebbero essere banditi in seguito alla disponibilità di fondi UE-RAS e che intende individuare un meccanismo che stabilisca una forma di costo in punti organico anche per questa tipologia benché non vi sia obbligo di legge in tal senso. La logica di questa scelta è quella di responsabilità verso queste assunzioni, dato che questo ruolo è stato pensato come “trampolino” per la tipologia b. Di conseguenza, è opportuno che anche questa tipologia di contratto sia inserita nella programmazione generale di ateneo.

 

2) Prime direttive sulla chiusura, sui vincoli di utilizzo delle disponibilità residue dei progetti di ricerca e cooperazione a finanziamento esterno valutati al costo (altrimenti detti “cost to cost”) gestiti dai Dipartimenti.

A questo proposito, serve fare riferimento al punto sullo stesso argomento del resoconto precedente. Il Rettore aveva manifestato al CdA la necessità di provvedere all’istituzione di una sorta di assicurazione interna che permettesse all’ateneo di far fronte, senza attingere alle già risicate risorse proprie, ai casi nei quali, indipendentemente dalla possibilità di azione del personale di UniCA coinvolto, dei progetti finanziati si vedano fare la richiesta di rimborso, anche totale, del finanziamento già erogato. Il CdA ha quindi approvato l’istituzione, in via sperimentale, di un vincolo temporaneo del 3% dell’importo totale finanziato per i progetti che abbiamo tra le voci di costo le voci di “costi figurativi”, vale a dire spese generali e spese di personale strutturato. Le risorse vincolate saranno quindi rese indisponibili al budget del progetto e iscritte su UGOV con una voce di tipo “anticipata coan”. Il vincolo è destinato a cadere in seguito all’approvazione del rendiconto da parte del soggetto finanziatore.

A seguito dello svincolo, questi fondi residui potranno essere nuovamente utilizzati, sotto la responsabilità del Dipartimento che gestisce il progetto, a nuove iniziative con una variazione di budget che crea disponibilità in un progetto di tipo “non cost to cost”. Questa è una modalità nuova rispetto alle modalità cui siamo generalmente abituati ma è indispensabile in quanto rispettosa delle disposizioni del D.M. n.19/2014 – Principi contabili e schemi di bilancio in contabilità economico-patrimoniale per le università, poiché tali risorse devono essere intese non come finanziate o co-finanziate da soggetti terzi ma come risorse proprie. Secondo il D.M. citato, infatti, solo per i progetti e le ricerche finanziate o co-finanziate da soggetti terzi, la valutazione avviene al costo o in base allo stato d’avanzamento lavori. Se così non fosse, la spesa di quei fondi risulterebbe come una perdita per l’Ateneo. Anche questo, non si può fare a meno di notare, fa parte degli innumerevoli e vessatori vincoli ai quali siamo obbligati a sottostare se non vogliamo penalizzare l’Ateneo. A seguito di questa modalità di utilizzo dei fondi residui, trattandosi di risorse proprie non è possibile sostenere su tali progetti spese soggette ai limiti di legge, (p.es. missioni, personale a tempo determinato e co.co.co., mobili e arredi non destinati alla didattica, spese per autovetture e formazione).

Nel caso sfortunato in cui questa sorta di assicurazione debba essere messa in operazione per un progetto finanziato che deve restituire i fondi all’ente finanziatore, Nel caso in cui un finanziamento venga revocato, in tutto o in parte, le somme necessarie alla restituzione saranno prelevate:

  • dalle somme disponibili nel progetto revocato;
  • dai fondi disponibili negli altri progetti dello stesso responsabile scientifico;
  • dal fondo rischi del Dipartimento interessato dalla revoca;
  • dal 3% vincolato ai sensi della presente delibera nei progetti dello stesso Dipartimento;
  • dai fondi rischi degli altri dipartimenti secondo una logica proporzionale rispetto al loro ammontare;
  • dal 3% vincolato ai sensi della presente delibera nei progetti degli altri dipartimenti secondo una logica proporzionale rispetto al loro ammontare.

 

Ovviamente, a fronte di una destinazione di fondi da parte di un dipartimento verso un altro dipartimento al cui interno un progetto si trovasse nella situazione di dover restituire i fondi ricevuti, questi fondi andranno restituiti. Le eventuali somme prelevate a favore di un Dipartimento e a carico degli altri verranno quindi restituite da parte del dipartimento beneficiario con le modalità e i termini che saranno stabiliti dal Consiglio di Amministrazione.

E’ importante sottolineare che questa modalità di vincolo è considerata dal rettore e dal CdA come una modalità operativa “sperimentale”, suscettibile di essere modificata se se ne presentasse la necessità e comunque a valle di un monitoraggio da farsi nei prossimi mesi.

 

3) Finanziamento budget dei corsi di laurea per le professioni sanitarie – esercizio 2016

Il CdA ha approvato le modalità di finanziamento dei corsi. Il Rettore ha sottolineato l’importanza, a questo riguardo, della stipula di convenzioni con altre università anche estere, che possono garantire singificativi sblcchi lavorativi ai laureati. Il rettore ha anche ricordato quanto sia apprezzata in Paesi come la Germania, la qualità della formazione fornita dal nostrop Ateneo, molto apprezzato anche in Italia.

 

4) Modifica regolamento per la disciplina delle attività svolte dal personale docente e tecnico amministrativo con finanziamenti esterni

Punto importante del CdA è stata la modifica del regolamento che stabilisce, fra le altre cose, le regole per i progetti finanziati dall’esterno. Con il regolamento previgente, il prelievo era particolarmente significativo e complesso da applicare, e poteva arrivare a somme anche particolarmente rilevanti prelevate sui progetti, tanto da renderli  impossibili da portare avanti denza un intervento ad hoc del CdA. Il problema del prelievo di una quota di finanziamento dai progetti è tuttavia un aspetto importante, ma altrettanto lo è sia la possibilità di portare avanti senza eccessive difficoltà oi progetti di ricerca sia quella di poter avere dei residui per svolgere quella ricerca di base che è a fondamento di moltissima dell’attività di ricerca dell’Ateneo ed è compito fondamentale delle Università come produttrici di nuovo sapere. Si è reso quindi necessaria una rivisitazione dei parametri vigenti con nuove norme che spostassero l’equilibrio su questi aspetti verso una posizione più gestibile per i progetti e verso una semplificazione delle norme stesse. Su proposta di una commissione apposita, è stato recepita dal CdA la seguente modifica del regolamento attuale:

  • una quota pari al 3% verrà destinata al bilancio dell’ateneo;
  • una quota del 1% verrà destinata al Fondo per il trattamento accessorio del personale tecnico amministrativo;
  • una quota non superiore al 1,25% deve essere destinata dal responsabile scientifico del progetto all’ateneo al fine di incrementare la dotazione del dipartimento di riferimento.

Il totale di tali quote non potrà comunque superare il 50% delle voci esenti da specifici vincoli di spesa e delle risorse derivanti dalla rendicontazione del costo del personale strutturato calcolato sulla base del massimo previsto a bando, nel caso in cui tali spese ammissibili e rendicontabili siano rimborsate direttamente dall’ente finanziatore. In tal caso la riduzione delle quote da trasferire dovrà essere rimodulata proporzionalmente.

Il vincolo delle quote deve avvenire all’atto dell’iscrizione a budget del progetto sulla base della approvazione definitiva del piano finanziario da parte dell’Ente/Organismo finanziatore. Il trasferimento delle quote dovrà avvenire non oltre l’esercizio di riconoscimento del rendiconto finale del progetto da parte dell’ente finanziatore.

nel dettaglio, queste sono le modifiche approvate:

Art.7, comma 4. Dall’entrata in vigore del presente regolamento i limiti previsti dall’art. 66, comma 3, del D.P.R. 382/80 possono essere superati sulla base delle disposizioni normative e contrattuali vigenti. In tal caso, sulla quota eccedente, viene effettuata una trattenuta del 5% a favore del bilancio di Ateneo.

Art. 7-bis. Eventuali compensi a favore di docenti e ricercatori, nell’ambito di progetti di ricerca e cooperazione a finanziamento esterno, possono essere riconosciuti nei limiti e nelle forme di quanto specificamente previsto dai bandi e nei piani finanziari dei progetti ed in conformità delle regole procedurali e di rendicontazione del relativo programma di finanziamento.

Art. 9. Il comma 9 dell’articolo 6 si applica integralmente ai progetti di nuova iscrizione nella contabilità d’Ateneo a partire dal 1 gennaio 2016, nonché a tutti i progetti in essere alla data di entrata in vigore del presente regolamento, con esclusione di quelli approvati o ammessi a finanziamento anteriormente al 08/03/2013 ai quali si applica la previgente disciplina regolamentare.

Eventuali rimborsi dei versamenti già effettuati dai dipartimenti su singoli progetti, sulla base della vigente disciplina, saranno valutati caso per caso dal Consiglio di Amministrazione.

E’ importante sottolineare che l’art. 9 prevede che la nuova disciplina si applichi a tutti i progetti di nuova iscrizione nella contabilità d’ateneo a partire dal 1 gennaio 2016, nonché a tutti i progetti in essere alla data di entrata in vigore delle norme così modificate, con esclusione dei progetti approvati o ammessi a finanziamento anteriormente al 08/03/2013, ai quali continua ad applicarsi la previgente disciplina regolamentare. nel caso di eventuali rimborsi dei versamenti già effettuati dai dipartimenti su singoli progetti, sulla base della vigente disciplina, saranno valutati caso per caso dal Consiglio di Amministrazione.

Sulla base di questa semplificazione, sarà molto più semplice per chi risponde a bandi per progetti di ricerca fare i calcoli e stabilire le quote delle varie voci da destinare all’ateneo e ci saranno maggiori risorse disponibili per le attività dei progetti. I casi particolari, ovviamente, potranno essere valutati dal CdA.

In conclusione, si è passati quindi da un prelievo che poteva essere anche del 20% (sommando le varie voci, compresa quella limitata all’8% del totale) ad un prelievo che sarà al massimo del 5.25% al quale si somma temporaneamente il vincolo del 3% approvato al punto 1) dell’ordine del giorno. L’ammontare complessivo prelievo più vincolo è in linea con quanto effettuato da altre istituzioni pubbliche italiane e, spesso, significativamente inferiore.

 

10) Attivazione dottorati di ricerca XXXII ciclo – a.a. 2016/2017 e ripartizione borse di studio per la frequenza dei corsi

La questione dei dottorati di ricerca è un’altra questione fondamentale per il nostro Ateneo. Come forse ricorderete, il CdA nel bilancio di previsione aveva assegnato alla voce dottorato di ricerca solo 500k€, insufficienti per l’attivazione di tutti i dottorati attualmente attivati.

L’attivazione dei dottorati è ovviamente cruciale per un ateneo di ricerca, dato che la loro chiusura porterebbe in rapidissima cascata alla chiusura delle magistrali collegate. Questo non è interesse di nessuno. Nella programmazione per il dottorato è indispensabile, per vincoli di legge, mettere a disposizione per ogni dottorato almeno sei borse (con qualche eccezione per quelli in convenzione e quelli internazionali che hanno un numero di borse ridotto). Per questo motivo, il Rettore ha sottolineato che le risorse per finanziare 15 dottorati di ricerca sono di difficilissima reperibilità e che ritiene necessario avviare, per ragioni culturali a sostegno delle attività di ricerca, didattica, innovazione e di sostenibilità finanziaria, il processo di riorganizzazione e razionalizzazione dell’offerta di alta formazione legata ai dottorati di ricerca, da rendere esecutivo a decorrere dal XXXIII ciclo (a.a. 2017/2018).

Per la prossima tornata invece saranno rese disponibili le 88 borse indispensabili all’attivazione dei dottorati attualmente attivati, più quelle messe a disposizione da alcuni dipartimenti. Le risorse utilizzate saranno, prioritariamente, i fondi ministeriali dedicati ai dottorati, che tuttavia non sono sufficienti. Nel caso si addivenisse in tempo utile alla stipula della convenzione con la Regione Sardegna in data antecedente alla pubblicazione del bando di concorso per l’ammissione ai dottorati, questi fondi P.O.R. Sardegna F.S.E. 2014-2020 coprirebbero le borse mancanti.

Se sfortunatamente questo non avvenisse, l’Ateneo sarebbe costretto a ricorrere al fondo di riserva destinato a coprire spese impreviste. Questo, pare opportuno sottolinearlo, non solo non è auspicabile, ma non è sostenibile se non in emergenza e solo per un anno. L’urgenza e l’indispensabilità dell’avere la varietà culturale dei dottorati di UniCA giustificherebbe, se la necessità di presentasse, il ricorso al fondo di riserva, ma chiaramente un ripensamento profondo dei dottorati è ormai inevitabile e non dilazionabile. Anche di fronte alla preferenza di tutti, in regime di vacche grasse, di avere dottorati specifici, il periodo di vacche magre attuale del quale è difficile prevedere la fine impone di ricorrere a soluzioni che vedano da un lato la salvaguardia della nostra offerta formativa e dall’altra la salvaguardia della sostenibilità finanziaria, entrambi criteri fondamentali. Il CdA ha per questo deliberato di dar mandato al Rettore di avviare il processo di riorganizzazione e razionalizzazione dell’offerta di alta formazione legata ai dottorati di ricerca, da rendere esecutivo a decorrere dal XXXIII ciclo (a.a. 2017/2018).

 

12) Modifica del Regolamento per il conferimento di assegni di ricerca

Il vecchio regolamento assegni è stato riordinato e chiarificato in molti punti, come ad esempio la normativa sui rinnovi.

 

13) Programmazione Assegni Istituzionali 2016

Il tema delle borse per assegni di ricerca si sovrappone a quello dei dottorati di ricerca, dato che i fondi da cui attingere sono gli stessi. A partire da quest’anno quindi gli assegni istituzionali saranno unicamente annuali, rinnovabili unicamente su fondi propri dei gruppi di ricerca. Data la tipologia, è auspicabile che al posto degli assegni di ricerca (peraltro non più riconosciuti neanche nei bandi europei) si bandiscano borse post-doc e posti RTDa (vedi punto 1 sui punti organico).

Il CdA ha deliberato per il 2016 di bandire 27 assegni istituzionali annuali, dei quali 4 saranno su tematiche di rilievo per l’Ateneo identificte dal rettore. Per questa tornata, i temi di questi quattro assegni saranno:

  • La figura di Antonio Gramsci quale patrimonio identitario e culturale per lo sviluppo del territorio;
  • Sistema integrato di elaborazione di dati a supporto delle decisioni;
  • Soluzioni innovative per il miglioramento dell’efficienza energetica del Polo Universitario di Monserrato;
  • Comunicazione e divulgazione del patrimonio culturale e scientifico dell’Ateneo finalizzate all’orientamento.

Per la definizione dei temi delle restanti 23 annualità, il CdA ha deliberato di confermare il mandato al Rettore a procedere, per il tramite dei competenti uffici, all’ espletamento delle procedure secondo quanto previsto dal medesimo Regolamento per il conferimento degli Assegni di Ricerca all’art. 1, comma 1 A) lett. b), all’esito delle quali si provvederà all’emanazione di un unico bando secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia.

 

 

 

PARTE B

Tutti i punti all’OdG nella parte B sono stati approvati senza discussione esplicita.

Giuseppe Mazzarella, Sonia Melis, Guido Mula, Olivetta Schena

Rendiconto schematico dei punti sopra citati, con riferimenti anche ai decreti rettorali ratificati (a cura di Sonia Melis)

 

 

 

 

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