Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis: aspetti botanici

ANALISI FLORISTICA

L’elenco floristico del sistema dunale e della spiaggia del SIC Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis riportato in allegato, è stato compilato in base alle indagini di campo svoltesi a partire da agosto 2009. Il contingente floristico rilevato è composto da 148 taxa (tab. in allegato) di cui 104 di rango specifico,30 subspecifico e 1 varietale, appartenenti a 49 famiglie e 115 generi. Il Phylum Pinophyta, rappresentato da 3 taxa, costituisce il 2,03% della flora totale (fig. 2). Tra le Angiospermae, le più numerose sono le Eudicotyledones che rappresentano il 71,62% del totale con 106 taxa appartenenti a 36 famiglie e 84 generi; le Monocotyledones costituiscono invece il 26,35% della flora con 39 taxa appartenenti a 11 famiglie e 28 generi (tab. 3).

Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis_Page_1

Tra le famiglie (fig. 3) con il maggior numero di entità tassonomiche troviamo le Asteraceae con 19 taxa, che costituiscono il 12,84% del totale, seguite da Fabaceae e Poaceae (entrambe con 18 taxa, rappresentanti il 12,16%), Asparagaceae e Caryophyllaceae, ognuna con 8 taxa (5,41%) e Apiaceae. con 7 taxa (4,73%).

Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis_Page_2

 I generi più numerosi (fig. 4) sono Agave, Euphorbia, Medicago e Sonchus (ognuno con 4 taxa, corrispondenti al 2,70%), seguiti da Asparagus, Ononis, Silene e Vicia, con 3 taxa (2,03%).

Lo spettro biologico (fig. 5) mostra una netta predominanza delle terofite (38,41%), seguite da fanerofite (19,57%), emicriptofite (18,12%), geofite (12,32%), e camefite (11,59%). L’analisi di questo spettro ci permette di ipotizzare che la preponderanza delle terofite sia da mettere in relazione con la xericità degli habitat dunali, mentre l’importante percentuale di fanerofite può essere messa ricondotta principalmente alla presenza di formazioni microboschive, costituite da ginepreti, sulle dune più stabilizzate.

Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis_Page_3

Per l’analisi della corologia della flora rilevata sono stati realizzati lo spettro generale (fig. 6), e quello relativo alle sole forme mediterranee (fig. 7). Dallo spettro corologico generale emerge una predominanza della componente corologica mediterranea (79,85%), seguita dalle specie di origine centroamericana e paleotemperata (entrambe costituenti il 2,99% del totale).

Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis_Page_4

Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis_Page_5Lo spettro corologico delle forme mediterranee mostra una prevalenza delle specie a distribuzione circum-mediterranea (55,14%), seguite dalle euro-mediterranee (13,08%), dalle mediterraneoatlantiche (8,41%), dalle endemiche e dalle specie W-mediterranee (entrambe con il 6,54%). Questi dati confermano il baricentro biogeografico dell’area di studio.

La componente endemica, analizzata più specificamente (tab. 4), ha mostrato la predominanza in questo sito delle forme endemiche della provincia biogeografica Sardo-Corsa (57,14%).

Le specie vegetali di interesse comunitario presenti nel sito sono: Brassica insularis Moris e Rouya polygama (Desf.) Coincy, la prima presente sull’Isola dei Cavoli predilige substrati rupicoli, la seconda è stata segnalata probabilmente per errore. Entrambe le specie non risultano comunque presenti nelle aree rilevate.

Altre specie di interesse conservazionistico presenti nel SIC sono: Bryonia marmorata Petit, Ferula arrigonii Bocchieri, Helicodiceros muscivorus (L. f.) Engl., Limonium dubium (Guss.) Litard., Limonium retirameum Greuter & Burdet, Silene valsecchiae Bocchieri, Verbascum conocarpum Moris. Tra queste specie le uniche presenti nei rilievi sono Limonium retirameum Greuter & Burdet e Ferula arrigonii Bocchieri (la presenza di quest’ultima specie non può essere confermata con certezza).

Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis_Page_6

ANALISI VEGETAZIONALE

Il SIC Isola dei Cavoli, Serpentara e punta Molentis è situato nella zona costiera meridionale del distretto territoriale indicato “Sette Fratelli”dal Piano Forestale ed Ambientale della Sardegna.

Per quanto concerne gli aspetti vegetazionali, negli habitat costieri indagati è stato possibile identificare il geosigmeto psammofilo sardo (Cakiletea, Ammophiletea, Crucianellion maritimae, Malcolmietalia, Juniperion turbinatae) la cui serie forestale di riferimento è rappresentata dall’associazione Pistacio lentisci-Juniperetum macrocarpae Caneva, De Marco et Mossa 1981.

Le cenosi pre-forestali sono formate da boscaglie a Juniperus oxycedrus L. subsp. Macrocarpa (Sibth. & Sm.). La serie, di tipo catenale, è caratterizzata da diversi tipi di vegetazione (terofitica alo-nitrofila, geofitica ed emicriptofitica, camefitica, terofitica xerofila, fanerofitica) che si distribuiscono parallelamente alla battigia in funzione delle differenti condizioni ecologiche legate alla distanza dal mare e alle differenze granulometriche del substrato.

La naturalità degli aspetti vegetazionali di questo SIC è in gran parte compromessa dalla presenza antropica, sia a causa della presenza di costruzioni (abitazioni, campeggi e altre strutture turisticoricettive), sia a causa dei rimboschimenti effettuati utilizzando specie alloctone e dell’uso ornamentale di specie naturalizzate ed invasive, in particolare nella fascia retrodunale.

La vegetazione psammofila compare oltre la prima fascia della spiaggia emersa, la zona afitoica, in cui si ha l’assenza totale delle cenosi vegetali a causa di condizioni ecologiche limitanti, in particolare dovute agli elevati valori di conduttività.

Le prime cenosi vegetali pioniere, di tipo terofitico, appartengono alla classe Cakiletea e sono rappresentate dall’associazione Salsolo kaliCakiletum maritimae Costa et Manz. 1981 corr. Le specie caratteristiche di tali cenosi hanno prevalentemente un ciclo biologico annuale e una elevata tolleranza alle variazioni di salinità. Il ruolo ecologico di questa associazione è arricchire il substrato in materia organica permettendo l’instaurarsi di aspetti di vegetazione più evoluti ed esigenti. Questa cenosi appare però frammentata a causa dell’utilizzo di mezzi meccanici per la pulizia dell’arenile.

Le prime forme di vegetazione perenne, caratterizzate da graminacee rizomatose, si instaurano sulle prime dune embrionali, formatesi dall’accumulo e conseguente stabilizzazione di sedimento. Questa associazione, Sileno corsicae-Elytrigetum junceae (Malcuit, 1926) Bartolo et al., 1992 corr., endemica sardo-corsa, è costituita principalmente dalla specie Elymus farctus (Viv.) Runemark ex Melderis subsp. farctus. In condizioni di calpestio maggiore tale associazione si instaurano cenosi caratterizzate da specie più resistenti quali Sporobolus virginicus Kunth, che tende a costituire vere e proprie cenosi pioniere mono o paucispecifiche riferibili all’associazione Sporoboletum arenarii Arenes 1924, appartenenti alla classe Ammophiletea. Appartenenti a queste cenosi risultano di grande valore le formazioni ad Otanthus maritimus, limitate alla sola località Cava Usai e diffuse in pochissime altre stazioni della costa sud orientale.

In seguito all’accumulo di nuovo sedimento sulle dune embrionali dovuto alla capacita di Elymus farctus subsp. farctus di immobilizzare la sabbia, si innescano processi evolutivi del sistema dunale, per colonizzazione e accrescimento dei piccoli cumuli sabbiosi; questi vengono progressivamente stabilizzati e si creano le condizioni ecologiche per un’ulteriore evoluzione della seriazione psammofila. L’associazione Echinophoro spinosae-Ammophiletum arundinaceae (Br.-Bl. 1933) Gehu, Rivas–Martinez, Tuxen 1972 si instaura generalmente su dune esposte a venti forti che creano instabilità dei sedimenti sabbiosi.

Queste due comunità, riferite alla classe Ammophiletea Br.–Bl. et Tüxen 1943, popolano ambienti ecologicamente diversi caratterizzati da un gradiente decrescente di salinità e uno crescente di evoluzione della duna e lontananza dal mare, oltre che dalla diversa granulometria del substrato.

Nella parte più interna della duna, più riparata dall’azione del vento, si hanno condizioni ecologiche date da maggiore stabilità della sabbia e maggiore disponibilità di nutrienti, che permettono l’insediarsi di altre specie più esigenti quali Crucianella maritima L., caratteristica del Crucianelletum maritimae Br.-Bl. (1921) 1933, appartenente alla classe Helichryso-Crucianelletea Gehu, Rivas–Martinez et Tuxen in Gehu 1975, ben rappresentate in particolare nella spiaggia di Simius e Porto Giunco.

Nelle zone umide retrodunali del litorale, inondate per periodi più o meno lunghi da acque salmastre si instaurano comunità di geofite ed emicriptofite. Le cenosi presenti in questi ambienti sono riferibili all’ordine Juncetalia maritimi Br.-Bl. ex Horvatic 1934. Le associazioni dell’alleanza Plantagion crassifoliae Br -Bl. in Br.-Bl., Roussine & Nègre 1952, in continuità tra le comunità puramente igrofile e quelle psammofile dunali, si posizionano su zone tendenzialmente più elevate, quindi inondate esclusivamente nella stagione invernale ed aride in quella estiva. Sulle dune consolidate si instaura la vegetazione forestale psammofila formata da boscaglie a Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa riferibili all’associazione Pistacio lentisci-Juniperetum macrocarpae.

Questa cenosi, appartenente alla classe Quercetea Ilicis Br.-Bl. ex A. et O. Bolos 1950, rappresenta la prima forma di vegetazione fanerofitica dei processi di colonizzazione delle spiagge sabbiose.

All’interno del SIC tale associazione è presente nelle spiagge di Porto Giunco, Simius e Punta Molentis.

Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis-2_Page_1Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis-3_Page_1Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis-3_Page_2Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis-3_Page_3Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis-3_Page_4Pages from all_ir_1_a1_uc_dsb_isola_dei_cavoli_serpentara_e_punta_molentis-3_Page_5