Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis: esempi significativi di pressioni-minacce-criticità e impatti

Di seguito vengono elencati e documentati fotograficamente gli impatti di varia natura, derivanti dalla pressione antropica attuale (intesa come pressione turistica, pressione da attività economiche e da attività di gestione delle aree).
Vengono fornite, assieme alle immagini, le considerazioni sulle cause degli impatti e i loro effetti sull’habitat (per la parte abiotica), inteso come componente essenziale (zona) del sistema spiaggia, così come si è enunciato in Providune fin dalla stesura della scheda progetto di candidatura.
I comportamenti negativi e le cattive pratiche, che generano impatti, documentate nell’area durante i nostri sopralluoghi, possono essere schematicamente riassunti in:
• transito veicolare;
• transito, calpestio e stazionamento di persone sui campi dunari;
• Realizzazione di fabbricati temporanei e permanenti e/o opere di urbanizzazione nella zona dunare;
• carenza di appositi servizi e indirizzi per la fruizione turistica;
• attività ed azioni di gestione intraprese o non intraprese dalle Amministrazioni locali e R.A.S.
A queste categorie, nelle quali, per ragioni di sintesi, sono stati assegnati, i comportamenti negativi e le cattive pratiche, si può aggiungere il comportamento non corretto dei fruitori che può entrare sia come causa che come effetto in tutte le cinque voci.

Transito veicolare

In questo paragrafo vengono descritte le cattive pratiche connesse al transito e alle attività che necessitano di veicoli quali: auto, furgoni, trattori, ruspe, camper, moto, quad, aerei ecc.
Le immagini testimoniano gli effetti negativi sull’habitat prodotti dall’uso di mezzi meccanici, utilizzati per lo svolgimento delle seguenti attività:
1. pulizia e/o gestione rifiuti delle spiagge;
2. montaggio/smontaggio delle infrastrutture degli stabilimenti e dei chioschi; montaggio/smontaggio delle passerelle; varo e alaggio di imbarcazioni;
3. messa in opera/rimozione di ombrelloni e lettini;
4. rifornimento dei chioschi e delle concessioni balneari;
5. attuazione di interventi per la conservazione e/o ripristino della naturalità.

Gli effetti negativi prodotti sono i seguenti:
1. asporto di sabbia con cascame di Posidonia oceanica (L) Delile e/o rifiuti generici;
2. rottura degli equilibri fisici e delle dinamiche sedimentarie di spiaggia attraverso il costipamento e lo spostamento e il rimaneggiamento di sabbia;
3. distruzione delle forme e dei depositi di spiaggia (spianamento di berme, cambio di pendenza, scavo di canali, creazione di dune artificiali, stravolgimento della stratigrafia ecc.);
4. innesco di processi erosivi e di scalzamento nelle zone dunari;
5. degrado e asporto della vegetazione stabilizzante.

Vengono riportati di seguito, a titolo d’esempio, fotografie di cattive e buone pratiche e gli effetti ad esse collegabili (stato dei luoghi al 31/10/2010).
Gli esempi riportati non hanno la pretesa di documentare esaustivamente tutte le cattive-buone pratiche, ma rappresentano un “campionamento” di sintesi di quanto osservato nel periodo di studio di Providune.

 

 

 

Transito, calpestio e stazionamento di persone sui campi dunari

In questo paragrafo vengono esposte le immagini che illustrano alcuni effetti negativi sull’habitat prodotti dal transito pedonale e dallo stazionamento nelle zone dunari.
Come già detto nel capitolo introduttivo riguardante gli impatti, le cause e gli effetti, i motivi che conducono alle cattive pratiche suddette sono, talvolta, riconducibili alla mancanza di azioni di informazione (i fruitori spesso ignorano la fragilità dell’habitat dunare), talvolta alla maleducazione degli utenti e, in altri casi, alla mancanza di gestione della spiaggia nel suo insieme e alla mancanza di un organo di controllo inteso come l’autorità di gestione.

Per queste ragioni in questa categoria vengono rappresentate solo immagini riguardanti:
1. libero transito e utilizzo di canali di deflazione naturali come assi di accesso alle spiagge e per l’esplorazione dell’habitat;
2. utilizzo delle dune per attività ricreative (giochi, pranzi, ricerca di ombra e legna per i barbecue, riposo) e attività dei venditori ambulanti;
3. utilizzo delle dune come discarica, come bagni a cielo aperto da parte delle migliaia di persone che occupano e utilizzano l’arenile.

Gli effetti negativi generati sono i seguenti:
1. apertura di nuovi varchi sulle creste, asporto/diradamento della copertura vegetale, esumazione delle radici, innesco di nuovi canali di deflazione e frammentazione del sistema;
2. rottura degli equilibri fisici (per scalzamento e zappatura); innesco di processi gravitativi (con scivolamenti e dilavamento diffusi su superfici acclivi) e incanalati sulle incisioni; distruzione delle dune embrionali;
3. formazione di pavimenti residuali;
4. modificazione dei parametri geochimici (rifiuti, decomposizione di urine, feci umane e di animali da compagnia);
Vengono riportati di seguito, a titolo d’esempio, fotografie di cattive e buone pratiche e gli effetti ad esse collegabili (stato dei luoghi al 31/10/2010).
Gli esempi riportati non hanno la pretesa di documentare esaustivamente tutte le cattive-buone pratiche, ma rappresentano un “campionamento” di sintesi di quanto osservato nel periodo di studio di Providune.

 

 

Realizzazione di fabbricati temporanei e permanenti e/o opere di urbanizzazione nella zona dunare

Questo paragrafo è dedicato alla raffigurazione di cattive pratiche, passate e recenti, che hanno causato e causano il degrado/scomparsa dell’habitat dunare. Tali pratiche sono costituite dalla realizzazione di fabbricati permanenti e/o stagionali nella zona dunare. Le prime sono rappresentate da costruzioni per abitazione/bar/ristoranti/servizi per la balneazione, in muratura o stabilmente edificati sul sistema di spiaggia. Altre pratiche negative stanno nella modalità di montaggio/smontaggio (vedi paragrafo 3.1) e/o nel luogo nel quale sono stati inseriti chioschi/bar/ristoranti/servizi per la balneazione a carattere stagionale.

Queste cattive pratiche sono la conseguenza diretta di:
1. mancanza di un’adeguata pianificazione ai diversi livelli di governo del territorio;
2. mancanza di direttive riguardanti il numero delle concessioni, la loro ubicazione e le loro estensioni, che tengano conto scientificamente delle dinamiche e dei processi in atto in un sistema di spiaggia soggetto a continue variazioni d’assetto (nel breve, medio e lungo periodo).

Le conseguenze sono riassumibili in:
1. perdita di importanti aree dunari e conseguente scomparsa dell’habitat;
2. innesco di processi di arretramento ed erosivi nelle spiagge;

Vengono riportati di seguito, a titolo d’esempio, fotografie di cattive e buone pratiche e gli effetti ad esse collegabili (stato dei luoghi al 31/10/2010).
Gli esempi riportati non hanno la pretesa di documentare esaustivamente tutte le cattive-buone pratiche, ma rappresentano un “campionamento” di sintesi di quanto osservato nel periodo di studio di Providune.

 

 

Carenza di appositi servizi e indirizzi per la fruizione turistica

Nel presente paragrafo vengono esposte e commentate una serie di riprese fotografiche che documentano gli effetti negativi sull’habitat indotti dalla mancanza di divulgazione di importanti informazioni e dalla mancanza di servizi.
Le principali carenze che possono generare impatti sono elencate di seguito:
1. mancanza di attività di divulgazione e sensibilizzazione completa, validata scientificamente comprensibile che indirizzi verso la conservazione dell’ambiente;
2. mancanza di un corretto posizionamento dei cartelli/pannelli informativi e di divieto;
3. mancanza di un’autorità che controlli sui luoghi il rispetto delle regole adottate;
4. mancanza di servizi igienici e servizi informativi;

Gli effetti negativi generati sono i seguenti:
1. degrado dell’habitat dovuto all’accesso incontrollato nelle aree dunari;
2. inquinamento per l’abbandono dei rifiuti e per l’utilizzo come bagno a cielo aperto della duna.

Vengono riportati di seguito, a titolo d’esempio, fotografie di cattive e buone pratiche e gli effetti ad esse collegabili (stato dei luoghi al 31/10/2010).
Gli esempi riportati non hanno la pretesa di documentare esaustivamente tutte le cattive-buone pratiche, ma rappresentano un “campionamento” di sintesi di quanto osservato nel periodo di studio di Providune.

 

 

Attività ed azioni di gestione intraprese o non intraprese dalle Amministrazioni locali e R.A.S.

Il presente paragrafo vuole, attraverso una breve sequenza di immagini, evidenziare alcune azioni, condotte dagli Enti locali con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi, risultate, malgrado la volontà dell’Amministrazione, impattanti negativamente sull’habitat dunare. Alcune azioni, nonostante abbiano lo scopo di preservare il bene ambientale, vengono talvolta condotte senza un’adeguata conoscenza scientifica del sistema di spiaggia.
Le azioni, maggiormente impattanti possono essere riassunte in:
1. pulizia delle spiagge con mezzi pesanti e stoccaggio del materiale in luoghi non idonei ad una ridistribuzione delle sabbie asportate;
2. realizzazione di opere infrastrutturali in ambienti dinamici collegati alla spiaggia (dune , aree umide, alta spiaggia).
3. posizionamento errato dei dissuasori del transito e tipologia non idonea; azioni connesse agli interventi di conservazione (realizzazione di passerelle, nuclei di innesco ecc.).

Gli effetti negativi prodotti sono:
1. perdita di importanti volumi di sedimento;
2. modifica delle componenti naturali della spiaggia, costipamento eccessivo dei sedimenti; innesco di processi erosivi;
3. scalzamento del piede della duna;
4. interferenza con gli scambi sedimentari duna-berma e viceversa;
5. deterioramento veloce dei manufatti (nuclei d’innesco) per presenza di acqua e conseguente non utilità dell’intervento;

Vengono riportati di seguito, a titolo d’esempio, fotografie di cattive e buone pratiche e gli effetti ad esse collegabili (stato dei luoghi al 31/10/2010).
Gli esempi riportati non hanno la pretesa di documentare esaustivamente tutte le cattive-buone pratiche, ma rappresentano un “campionamento” di sintesi di quanto osservato nel periodo di studio di Providune.