Stagno di Piscinnì: aspetti botanici

ANALISI FLORISTICA

L’elenco floristico del sistema spiaggia-retrospiaggia del SIC di Piscinnì, riportato in allegato, è stato compilato a partire dalle indagini di campo svoltesi nel priodo primaverile-estivo del 2009. Il contingente floristico rilevato è composto da 115 taxa (tab. in allegato) di cui 82 di rango specifico, 32 subspecifico e 1 varietale, appartenenti a 40 famiglie e 94 generi. Il Phylum Pinophyta, rappresentato da 1 taxa, costituisce lo 0,86% della flora totale (fig. 5). Tra le Angiospermae, le più numerose sono le Eudicotyledones che rappresentano il 75,0% del totale con 87 taxa appartenenti a 30 famiglie e 70 generi; le Monocotyledones costituiscono invece il 24,14% della flora con 28 taxa appartenenti a 10 famiglie e 24 generi (tab. 5).

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Le famiglie (fig. 6) con il maggior numero di entità tassonomiche vi sono le Asteraceae con 24 taxa, che costituiscono il 20,69% del totale, seguite da Poaceae (15 taxa, 12,93%), Fabaceae (10 taxa, 8,62%), Caryophyllaceae (7 taxa, 6,03%) e dalle Apiaceae (6 taxa, 5,17%). I generi più numerosi (fig. 7) sono Medicago, Plantago e Trifolium,ciascuno con 4 taxa, rappresentante il 3,45% del totale, seguiti dal genere Bromus con 3 taxa (2,59%).

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Lo spettro biologico (fig. 8) evidenzia come la forma biologica più frequente sia quella delle terofite (48,70%),. Seguono poi le emicriptofite (20,87%) e le geofite (13,04%). Seguono infine le fanerofite (comprese le nanofanerofite) e le camefite (entrambe con l’ 8,70%). L’analisi di questi dati consente di ipotizzare che i valori elevati di terofite e geofite siano da mettere in relazione con le condizioni di xericità degli habitat dunali, mentre alla significativa percentuale di emicriptofite contribuisca il contingente delle specie sinantropiche tipiche dei pascoli.

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Per l’analisi della corologia della flora rilevata sono stati realizzati lo spettro generale (fig. 9), e quello relativo alle sole forme mediterranee (fig. 10).

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Lo spettro corologico generale del SIC (fig. 9) mostra una predominanza della componente corologica mediterranea (83,48%), seguita dalle specie circumboreali, cosmopolite e paleotemperate (ognuna delle quali rappresenta il 3,48% del totale).

Dallo spettro corologico delle forme mediterranee (fig. 10) emerge una prevalenza delle specie a distribuzione circum-mediterranea (44,33%), seguite dalle euro-mediterranee (22,68%), dalle Wmediterranee (8,25%) e dalle mediterraneo-iraniano-turaniche e S-mediterranee (ognuna delle quali rappresenta il 6,19% del totale).

Questi spettri confermano il baricentro biogeografico dell’area di studio e l’inquadramento biogeografico della Sardegna nella subregione mediterranea occidentale.

Tra gli endemismi evidenziamo la presenza di Rubia peregrina L. subsp. requienii (Duby) Cardona et Sierra, endemismo tirrenico e Limonium tigulianum Arrigoni et Diana, endemismo sardo.

Tra le specie di particolare interesse fitogeografico segnaliamo la presenza di Helichrysum microphyllum (Willd.) Camb. subsp. tyrrhenicum Bacch., Brullo et Giusso, endemico di Sardegna, Corsica e Baleari.

ANALISI VEGETAZIONALE

La spiaggia di Piscinnì è costituita da formazioni dunali di estensione limitata, stabilizzate e caratterizzate principalmente da Pistacia lentiscus L., Olea europea L. var. sylvestris Brot. E Rhamnus alaternus L.

Dove il substrato è principalmente roccioso sono presenti formazioni a macchia bassa e gariga, costituite in prevalenza da specie a portamento arbustivo quali Euphorbia sp., Asparagus albus L., Ruscus aculeatus L., Cistus monspeliensis L., Lavandula stoechas L. subsp. stoechas. Laddove la rocciosità è inferiore sono presenti formazioni di macchia più evoluta costituite da Pistacia lentiscus, Olea europea var. sylvestris, ed Euphorbia dendroides L. (Oleo-Pistacietum lentisci).

L’estensione limitata degli ecosistemi dunali non permette al geosigmeto psammofilo sardo (Cakiletea, Ammophiletea, Crucianellion maritimae, Malcolmietalia, Juniperion turbinatae) di raggiungere lo stadio forestale caratterizzato dalla presenza del ginepreto.

La prima parte della spiaggia emersa è definita zona afitoica in quanto l’instaurarsi di cenosi vegetali è fortemente limitato dalla presenza di elevati gradienti di salinità. Dove le mareggiate depositano materiale organico formato principalmente da cascame di Posidonia oceanica (L.) Delile, si vengono a creare le condizioni per l’insediamento delle prime cenosi vegetali pioniere, costituite unicamente da specie terofite alonitrofile. Queste sono cenosi sempre paucispecifiche riferibili all’associazione Salsolo kali-Cakiletum maritimae Costa et Manz. 1981 corr.

L’associazione, costituita solo da specie annuali effimere come Cakile maritima Scop. subsp. maritima, Salsola kali L. e Chamaesyce peplis (L.) Prokh., ha il ruolo ecologico di arricchire il substrato in materia organica, permettendo l’instaurarsi di cenosi più evolute ed esigenti.

Sulle prime dune embrionali, si stabiliscono le prime forme di vegetazione perenne caratterizzate da graminacee rizomatose e principalmente da Elymus farctus (Viv.) Runemark ex Melderis subsp. farctus; questa specie caratterizza l’associazione Sileno corsicae-Elytrigetum junceae (Malcuit, 1926) Bartolo et al. 1992 corr., endemica sardo-corsa. Tale cenosi è caratterizzata nell’area di studio dalla presenza di un importante contingente di specie nitrofile e nelle condizioni di maggiore calpestio da Sporobolus virginicus Kunth, che in alcuni casi tende a costituire vere e proprie cenosi riferibili all’associazione Sporoboletum arenarii Arenes 1924. Quest’ultima cenosi, a carattere pioniero, si sviluppa su sabbie ricche di sali e in condizioni di nitrofilia abbastanza elevata.

Le dune parzialmente consolidate, sulle quali non agiscono modificazioni ad opera del mare, sono caratterizzate da lembi dall’associazione Echinophoro spinosae-Ammophiletum arundinaceae (Br.- Bl. 1933) Géhu, Rivas-Martínez, Tüxen 1972. Le specie caratteristiche di questa associazione sono Ammophila arenaria (L.) Link subsp. australis (Mabille) Laínz, Eryngium maritimum L., Medicago marina L. e Anthemis maritima L. Nel SIC questa associazione si presenta fortemente destrutturata e degradata a causa soprattutto della forte pressione antropica e dei fenomeni erosivi in atto che hanno causato una progressiva frammentazione delle cenosi. Queste due cenosi, caratterizzate da geofite rizomatose perenni, sono costituite da piante altamente specializzate appartenenti alla classe Ammophiletea e occupano ambienti con condizioni ecologiche diverse dovute al gradiente di salinità decrescente e al gradiente di evoluzione della dune crescente, dalla lontananza dal mare e dalla granulometria del substrato.

La frequentazione della spiaggia da parte del bestiame comporta la presenza di una componente nitrofila costituita da specie quali Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus, Galactites elegans (All.) Soldano, Thapsia garganica L., Ferula communis L., Asphodelus ramosus L. subsp. ramosus. Si tratta spesso di esemplari isolati, che non danno luogo a tipologie vegetazionali ben definite.

Questa componente si può comunque inquadrare in Artemisietea vulgaris.

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