Feb 162015
 

Dopo la laurea, la seconda, mi ero ripromessa di smettere. Basta esami, basta lezioni, finalmente potevo lavorare, leggere per il solo gusto di farlo, allontanare da me quei due animali semidomestici che si erano intrufolati a casa mia durante gli anni di studio. Panico e Ansia un cobra costrictor e un micetto striato di 70 kg che durante gli esami mi stritolavano e si facevano le unghiette nelle mie gambe.

Ma, metti la mancanza di lavoro, la mia voglia incontrollabile di conoscere e imparare, forse anche un po’di stupidità, mi ritrovo una sera a cercare un master, una specializzazione in un campo che mi ha sempre affascinato: la comunicazione, per una laureata in lingue, ammalata di parole e dei loro infiniti modi d’uso era un passaggio naturale.

Non nego, il giorno stesso che mi presento dalla Favrin a chiedere informazioni, con i documenti firmati, l’iscrizione completa e la speranza di non dover fare il test d’ingresso, in quello stesso giorno, la mia testa diceva “ma che ca… sto facendo?”

Non pensate che sia fuori di testa, solo chi mi conosce può affermarlo con assoluta certezza… dopo una vita di scuola, anni di “non vedo l’ora di finire” decidere di riprendere non è facile, soprattutto se hai 30 anni e vorresti solo lavorare magari pure in un campo per il quale hai studiato tutta una vita.

Ma, spronata anche dal fatto che le lezioni permettevano di lavorare, mi butto nella mischia.

Cosa posso raccontare di questo master? Come convincervi che avete fatto la scelta giusta? Non ne ho idea. Io ho capito di aver fatto bene solo il giorno della discussione del progetto. Ho avuto dubbi per tutto il tempo, mi chiedevo se stavo perdendo tempo, se non avessi fatto meglio a lavorare e basta, insomma. Io come molti altri, lavoravo e seguivo le lezioni in presenza… solo così mi sentivo parte di quel gruppo che abbiamo creato col tempo. Facevo da due a tre lavori. Sono il personaggio del gruppo che arrivava a 30 secondi prima dell’inizio della lezione o si infiltrava a lezione inoltrata col fiatone il casco delle bici in mano e la faccia paonazza per la pedalata.

Sono il personaggio che, nel momento in cui qualcosa non andava, si è esposta ha detto pane al pane e le hanno risposto vino al vino.

Ecco. Questo può essere un buon motivo per scegliere questo master. Le facce che vedete sono vere. I prof sono persone, la Favrin e la Gola sono toste, ma sono anche oneste, e non è da tutti. E Maria Grazia Rossi, non so se avrete la fortuna di averla come tutor, è meravigliosa.

Perché scegliere questo master? Perché il mondo della comunicazione è enorme sfaccettato e profondo, più profondo di quello che ci fanno credere. Ovunque troverete corsi che vi promettono di darvi le chiavi della comunicazione.

Questo master vi darà solo la possibilità di migliorare le vostre capacità, di mettervi in gioco di costruire giorno per giorno tutte le vostre competenze.

Un solo consiglio, avete mai visto Yes Man? Beh dite sì a tutto (o quasi) accettate ogni sfida, prendete il microfono preparatevi a grandi figure di… insomma immergetevi, affondate le mani in questa esperienza.

E in bocca al lupo a tutti!

Rosa Maria Fresu

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