Pedagogia, didattica e Intelligenza artificiale: il dossier di “Nuova Secondaria”

Pedagogia, didattica e Intelligenza artificiale: il dossier di “Nuova Secondaria”

Nell’ottavo numero del 2024, la storica rivista pedagogica “Nuova Secondaria” presenta un ricco e approfondito Dossier intitolato “Pedagogia, istruzione, educazione e formazione nell’epoca delle chatbot AI” (link) . Si tratta di una sezione monografica cui hanno collaborato numerosi studiosi di varie università italiane, molto utile per rilevare lo stato e le prospettive della ricerca pedagogica sul tema.Nel suo articolo introduttivo, Alessandra Mazzini, ricercatrice dell’Università di Bergamo, evidenzia come le chatbot come ChatGPT di OpenAI e Atlas di Google siano ormai diventate strumenti avanzati e multifunzionali, capaci di svolgere compiti complessi come scrivere articoli, comporre poesie, ideare canzoni, programmare e tradurre testi. Grazie alla loro velocità e accuratezza, queste chatbot stanno trasformando vari settori, sollevando interrogativi anche sull’impatto tecnologico sull’educazione e la stessa pedagogia. Queste tecnologie mettono alla prova il lavoro educativo e l’epistemologia della pedagogia, interrogando profondamente il senso dell’insegnamento, il ruolo del docente, la necessità e pluralità delle intelligenze che concorrono alla formazione della persona. Il dibattito sulle chatbot rievoca anche ricorrenti questioni sulla riproducibilità tecnica, l’infosfera, l’autenticità, la reciprocità relazionale e l’autismo sociale.

Gli otto contributi del dossier approfondiscono le ricadute pedagogiche dell’IA mettendo in luce varie questioni teoretiche e didattiche.

Nel suo saggio, Emanuele Balduzzi riflette sull’uso improprio di ChatGPT nell’apprendimento scolastico, evidenziando la necessità di uno sforzo personale nella costruzione del sapere. Gianmarco Bonavolontà e Silvio Marcello Pagliara discutono il complesso rapporto tra uomo e macchina, evidenziando sia le opportunità che le criticità educative delle chatbot.

Francesca Buccini analizza l’uso responsabile di ChatGPT nella formazione, sottolineando l’importanza di modelli educativi realistici e responsabili. Daniele Fedeli e colleghi esplorano come le chatbot possano essere integrate nella didattica metacognitiva, mentre Mirca Montanari e Patrizia Sibi si concentrano sulla formazione degli insegnanti inclusivi, presentando una ricerca esplorativa sulle intersezioni tra intelligenza artificiale e didattica speciale.

Gennaro Balzano e Simona Sisto affrontano i rischi e le opportunità dell’IA nelle scuole del primo ciclo, evidenziando la necessità di un approccio etico. Maria Rita Mancaniello e Francesco Lavanga discutono l’importanza della capacità di porre domande alle chatbot, evidenziando come questa abilità possa sviluppare un pensiero critico nell’adolescenza.

Valeria Caggiano e Antonio Ragusa presentano una review della letteratura internazionale sull’IA generativa, identificando opportunità e rischi per la formazione. Alfonso Di Prospero esamina la relazione tra ChatGPT, il test di Turing e le forme culturali, proponendo modelli di pensiero alternativi.

Infine, Sofia Boz e Daniel Gaivota Contage offrono una prospettiva critica sulla governabilità e la produzione di sapere nel contesto delle chatbot, evidenziando la necessità di un cambiamento di senso nella pratica educativa per affrontare l’onnipresenza delle macchine e la loro incapacità di improvvisare.

Come accennato, si tratta di lavori che mostrano la grande attenzione del dibattito pedagogico per l’IA, un tema destinato a dominare la riflessione educativa, con vecchie e nuove questioni.


Di Andrea Marrone
Docente di “Storia della scuola” e “Storia della Pedagogia” presso l’Università degli Studi di Cagliari.