Cao
La speranza è che si potranno porre in essere ben più di tre atti di chiara rilevanza per la vita dell’Ateneo. Ad ogni modo appaiono prioritari e attuabili nel primo anno di mandato: la rivisitazione dello Statuto per garantire una governance che consenta una gestione efficace e efficiente dell’Ateneo basata sui più significativi indici di qualità con l’individuazione della squadra capace di contribuire alla missione condivisa e alla visione prospettica della realtà universitaria in cui ci troviamo ad operare; la ridefinizione dell’offerta formativa adeguatamente mappata sulla numerosità del personale docente in forza all’Ateneo con la conseguente individuazione delle esigenze didattiche e scientifiche da soddisfare con i punti organico a disposizione; la ricostruzione del senso di appartenenza e dell’orgoglio di far parte dell’Ateneo anche attraverso la ridefinizione del rapporto con il personale tecnico e amministrativo per il quale dovranno essere messe in campo le adeguate premialità inspiegabilmente non più operative; un programma di manutenzione ordinaria che possa contribuire a risolvere nei tempi più rapidi possibili quelle criticità che concorrono in modo palese a offuscare l’immagine dell’Ateneo soprattutto nei riguardi degli studenti e a rendere talvolta insopportabili le condizioni di lavoro del personale; l’attrazione fin dall’Anno Accademico 2015-16 di oltre un migliaio di studenti stranieri e di una significativa numerosità di periti industriali desiderosi di acquisire una laurea di primo livello che consenta loro di svolgere la libera professione; la sottomissione alla Regione di significative progettualità in materia di dottorato di ricerca, ricerca scientifica, giovani ricercatori, edilizia e sfruttamento del patrimonio museale; la sottomissione alla Comunità europea di proposte di ricerca vincenti in risposta ai bandi di Horizon 2020; la realizzazione di un nuovo portale dell’Ateneo e il miglioramento della comunicazione, pensando in primis allo studente, ma anche alle famiglie e alle istituzioni scolastiche, applicando le più classiche forme di promozione e reclamizzazione in essere nelle università più evolute. | Del Zompo
• Rivisitazione dello statuto e dei regolamenti (team a progetto dedicati) per armonizzare e semplificare, in modo trasparente e condiviso, potenziamento della Consulta dei Direttori di Dipartimento, riorganizzazione della struttura amministrativa
• Impostazione immediata del processo di organizzazione necessaria al raggiungimento degli indicatori ministeriali principali grazie: a)all’approfondimento della qualità dell’Offerta Formativa, con particolare attenzione anche alle esigenze del territorio, b) al potenziamento dell’Ufficio Europa e di quello Finaziamenti e Valorizzazione della Ricerca per migliorare i nostri parametri e avere maggiori risorse, c) stesura del Piano Strategico di Ateneo e d) nuova progettazione dell’Orientamento
• Impostazione di un piano relativo alla manutenzione degli edifici e all’utilizzo degli spazi resi liberi
• Immediato coordinamento con l’ERSU per iniziative comuni
| Massacci
A – Costituzione di un sistema di raccolta e gestione dei dati rilevanti dell’Ateneo, a supporto dei processi decisionali. Il sistema deve comprendere modalità di validazione dei dati e deve prevedere l’accesso e la possibilità di interrogazione da parte degli utenti.
B – Definizione di un piano strategico d’Ateneo: partendo dall’esame approfondito delle risorse disponibili, dei punti di forza e di debolezza, delle minacce e delle opportunità, secondo modalità partecipate e coinvolgenti, occorre definire l’offerta formativa e la sua evoluzione in una prospettiva di medio termine (i sei anni del mandato) individuando con realismo aree di potenziale sviluppo. A riguardo bisogna tener conto delle eccellenze di ricerca anche in relazione alla connessione tra esse e l’attrattività verso gli studenti. L’assegnazione delle risorse dovrà essere riconducibile a tale piano.
C – Dai problemi alle soluzioni: riunioni sistematiche con dipartimenti (direttori e segretari amministrativi) e dirigenti, il cui fine non è l’assunzione di delibere formali ma l’emersione dei problemi e l’individuazione delle soluzioni. In parallelo, semplificazione dei regolamenti per eliminare quanto eccede le disposizioni di legge, verifica delle incongruenze reciproche tra regolamenti diversi, loro generalizzazione per consentire applicazioni flessibili in rapporto alle diverse esigenze delle diverse aree tenendo conto della sussidiarietà, intervento sulla governance per rendere più organico il rapporto tra dipartimenti e strutture di raccordo, eliminando le ridondanze.
| Piras
L’adozione di criteri e regole certe e trasparenti per la tenure track dei ricercatori a T.D.
Il processo di revisione dello statuto e di riorganizzazione della governance.
La rilevazione delle competenze e la mappatura delle posizioni del personale.
| Raffo
I tre atti più importanti del primo anno riguarderanno: il personale, gli studenti e la didattica, la ricerca e il territorio. Presupposto indispensabile sarà la creazione di un contesto per la condivisione, con incontri fisici e virtuali, che permetterà a tutte le persone coinvolte nel processo di contribuire alla definizione delle nostre politiche.
PERSONALE: si analizzeranno i principali processi che governano il nostro Ateneo, proponendo alcune possibili soluzioni organizzative volte alla semplificazione, verificate con il criterio di condivisione precedentemente descritto. Da questo deriveranno una più chiara definizione dei processi e la valutazione del carico di lavoro da compararsi con le risorse disponibili. Non dimenticheremo di analizzare la situazione del personale coinvolto in attività assistenziale in AOU, trovando con Azienda e Regione soluzioni che permettano uno sviluppo armonico di assistenza, didattica e ricerca. In tutti i contesti saranno prioritarie la valorizzazione e l'incentivazione delle professionalità dell'ateneo e la garanzia della qualità degli spazi di lavoro.
STUDENTI E DIDATTICA: con il contributo di studenti, docenti e altre parti interessate, partendo sempre dalla disponibilità di dati affidabili, verranno proposte soluzioni alle principali criticità che saranno discusse secondo il principio di condivisione precedentemente descritto. Verranno profilate le carriere degli studenti per identificare schemi di comportamento che preludono all’uscita fuori corso, così da poter intervenire in tempo con opportune azioni di orientamento e mentoring anche grazie al contribuito di ex studenti e laureati. Verranno definiti progetti di riutilizzo di edifici dismessi, non dimenticando le esigenze di contesti di aggregazione. Nell’immediato verranno concessi spazi per tali attività e si provvederà a rivitalizzare la Cittadella anche durante le ore serali, estendendo l’orario di apertura di servizi quali la biblioteca e il bar ed eventualmente potenziandoli.
RICERCA E TERRITORIO: per progettare la nuova Unica partirà un'azione di individuazione di linee orizzontali di collaborazione, che coinvolga tutte le tre missioni dell’Università: penso, ad esempio, alle sfide sociali che sempre più uniscono il mondo umanistico con quello delle scienze e delle tecnologie. I temi individuati dovranno avere le caratteristiche che servono per intersecare opportunità e linee di sviluppo del territorio e così generare innovazione e sviluppo: occasioni di crescita di medio e lungo termine per il territorio stesso e per l’ateneo. Maggiori approfondimenti qui.
Sarà solo l’inizio!
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