Destinatari

Imprese e imprenditori che operino nel contesto regionale Sardo, professionisti, pubbliche amministrazioni, enti pubblici e privati.

La Sardegna, come emerge dal documento relativo alla Strategia di Specializzazione Intelligente S3, si caratterizza per un sistema economico e produttivo di modesta competitività e con scarsa propensione all’innovazione. Tale connotazione investe tra gli altri anche il comparto dell’edilizia, che risente di problematiche storiche connesse all’insularità, alle difficoltà occupazionali, alla carenza di risorse economiche, oltreché della contingente e più generale crisi economico-produttiva. La crisi del comparto edilizio si ripercuote pesantemente su tutta la filiera dell’industria delle costruzioni, investendo imprese, produttori, artigiani, commercianti. Parallelamente, a livello globale va affermandosi un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità, che nel settore delle costruzioni trova declinazione nella bioedilizia, che comporta la progettazione e l’impiego di materiali e processi produttivi e gestionali improntati alla biocompatibilità, al risparmio energetico, alla green economy. In Sardegna il settore dell’edilizia, uno dei meno eco efficienti in Europa, è responsabile del 30% dei consumi energetici totali della regione e del 25% delle emissioni di CO2 in atmosfera. Emerge allora la consapevolezza che l’inversione del trend negativo che investe il settore edilizio può coniugarsi efficacemente con le politiche volte ad incentivare l’efficienza energetica e l’utilizzo di tecnologie e materiali naturali nel settore, diventate oramai una necessità e non più solamente una scelta intellettuale o ideologica: il ricorso da parte dell’industria delle costruzioni a risorse locali, per di più di origine naturale, come il legno, i derivati delle fibre animali e vegetali, etc., oltreché incontrare le esigenze della bioedilizia, si palesa come una chance concreta di sviluppo che investirebbe direttamente il settore edilizio e di riflesso il contesto occupazionale, ambientale, sociale e culturale. L’ambito delineato inquadra le motivazioni alla base del progetto PLES, che si inserisce appunto nel contesto della bioedilizia, proponendosi di apportare un contributo all’orientamento dell’edilizia sarda verso l’attualissimo filone dell’edilizia sostenibile attraverso lo studio di soluzioni costruttive innovative che soddisfino i requisiti della sostenibilità.

Il progetto PLES si propone di rafforzare il sistema imprenditoriale attraverso la valorizzazione delle tecnologie e l’implementazione di idee e processi innovativi al fine di accrescere la competitività delle imprese regionali in un ambito globale attraverso maggiori flussi di prodotti, di tecnologie, di competenze, di persone. Il progetto ha dunque introdotto diverse innovazioni, sia di prodotto sia di processo e servizio, in grado di accrescere la competitività delle imprese e favorire lo sviluppo del settore della bioedilizia. In quest’ottica, i principali risultati conseguiti dal progetto sono i seguenti:

  • sviluppo della filiera sarda del legno per uso strutturale
  • diversificazione della produzione e della destinazione di materiali tradizionali come il sughero, la lana di pecora, la terra cruda
  • sviluppo del comparto produttivo dei derivati da fibre vegetali – terra-paglia e altri – e dei tessuti da impiegare nel settore edilizio
  • aumento di competitività e innovatività delle imprese artigiane potenzialmente interessate
  • sviluppo di nuovi processi produttivi
  • ottimizzazione di processi produttivi esistenti, anche attraverso l’applicazione di strumenti ICT.