Masala – Deviti
Lo studio

Leonardo Masala (1990), architetto, si occupa di progettazione architettonica, urbana e di interior design. Consegue la laurea magistrale in Architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, dopo essersi laureato in Scienze dell’Architettura al Dipartimento di Architettura Design Urbanistica dell’Università degli Studi di Sassari.
Svolge negli anni esperienze professionali in Italia, Spagna e Danimarca, collaborando con diversi studi professionali e occupandosi di progetti alla scala architettonica per edifici pubblici, privati e residenziali, alla scala urbana, all’interior design, il retail e la moda. Attualmente svolge la professione come Funzionario Tecnico nel Servizio Opere Strategiche, Mobilità, Infrastrutture Viarie e Reti del Comune di Cagliari.
Dal 2016 avvia la collaborazione con Cinzia Deviti, lavorando a numerosi progetti e concorsi nazionali ed internazionali, condividendo l’interesse per la ricerca sull’architettura, sul paesaggio urbano e sulla qualità dell’abitare.

Cinzia Deviti (1992), architetto, si occupa di progettazione architettonica, urbana, e di interior design. Consegue la laurea Magistrale in Architettura a pieni voti presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, dopo essersi laureata in Scienze dell’Architettura presso l’Università degli Studi Roma Tre.
Svolge esperienze professionali tra Italia e Danimarca, collaborando con studi professionali e importanti aziende di moda in progetti che spaziano dalla strategia urbana, al progetto di architettura, all’interior design, il retail e la comunicazione, sviluppando ed ampliando la sua attività di ricerca nei vari aspetti della professione; attualmente svolge la professione come Funzionario Tecnico nel Servizio Lavori Pubblici del Comune di Cagliari.
Dal 2016 avvia la collaborazione con Leonardo Masala, sviluppando numerosi progetti e partecipando a concorsi nazionali ed internazionali, condividendo l’interesse per la ricerca sull’architettura, sul paesaggio urbano e il design.
Progetti
Sara Hildèn Art Museum
Le preesistenze degli stabilimenti industriali dell’area di Finlayson, assieme alla presenza di un sistema ambientale di un valore inestimabile attorno a cui la città di Tampere è cresciuta e si è sviluppata, determinano l’assetto del futuro della città. Il progetto per il nuovo Sara Hildén Art Museum ha come obiettivo quello di consegnare alla comunità non solamente un edificio dedicato alla cultura, ma un luogo di socialità e di incontro, che vuole integrarsi all’identità del contesto interpretando il ruolo di centralità che l’area storica di Finlayson rivendica all’interno del tessuto urbano della città di Tampere, favorendo le interazioni e le relazioni tra il nucleo storico, la città moderna e il paesaggio naturale.


{“scale”:1, “origin”:[0.5,0.5]} Schemi
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Ad Major(i)a
Piazza Manno rappresenta, per l’identità della città di Oristano, un luogo in cui confluiscono insieme storia e tradizioni. Le antiche preesistenze della Porta a Mari e del Palazzo Giudicale, assieme alla passione che travolge la città durante le giornate della Sartiglia, disegnano l’assetto della futura Piazza Manno, che si costituisce attorno a questi forti valori identitari. L’intervento pertanto si pone come obiettivo la ri-conquista del ruolo di centralità all’interno del tessuto urbano, non solo della città storica, ma dell’intera area urbana, favorendo le interazioni e le relazioni tra il nucleo storico e la città moderna, così come lo fu in epoca medievale ricoprendo un ruolo fondamentale per il governo del Giudicato Arborense prima, e dell’intera Sardegna poi. La proposta d’intervento è concepita cercando di incentivare la riappropriazione da parte dei cittadini di questo spazio fondamentale per la collettività, restituendo così alla popolazione un luogo significativo, donandogli la dignità e il decoro che merita a discapito del ruolo di semplice area parcheggio o di passaggio verso il centro città che attualmente occupa.




Una nuova centralità urbana
L’ idea per la nuova Piazza è quella di rispondere alle esigenze di un’area altamente complessa, in cui il progetto ne valorizza il contesto, le tradizioni e i valori sociali e culturali. L’ intervento vuole integrare questi aspetti alla scala di progetto, attraverso la creazione di numerose aree funzionali interconnesse e complementari, ed il rafforzamento di aree e percorsi ciclo-pedonali che collegano il centro con l’area costiera, i servizi, le infrastrutture e gli assi principali dell’area. Il progetto di trasformazione è caratterizzato dalla forte attenzione agli elementi naturali che compongono il sistema ambientale del territorio. Attraverso la valorizzazione ed il potenziamento degli elementi naturali preesistenti, la nuova Piazza incrementa la presenza di spazi e percorsi immersi nel verde, creando nuove aree di socializzazione, migliorando la qualità della vita degli abitanti. La struttura ambientale del luogo viene valorizzata attraverso il ripristino del canale idrico già presente nei disegni originari della piazza, e il rafforzamento delle aree verdi con la creazione di un parco lineare e una “rambla” che fungono da porte d’accesso alla nuova piazza, che si arricchisce di nuovi spazi e luoghi per la socialità. Nuove aree verdi, aree e percorsi dove la presenza dell’ acqua, di vegetazione ed essenze, ricreano un microclima ambientale ideale per svolgere le attività all’interno dei nuovi spazi, mettendo in relazione la forte vocazione agricola e naturale del territorio con le esigenze della popolazione che vive la piazza.




Tra memoria ed effimero
Nel parco naturale delle Saline di Sečovlje (Sicciole), legati da un’unione perenne, il passato incontra costantemente il presente. L’antico metodo di produzione del sale, che i salinai di Pirano tramandano di generazione in generazione, rappresenta ancora oggi non solo una caratteristica fondamentale di questa parte del territorio costiero della Slovenia mediterranea, ma consente di mantenere le condizioni ideali per la conservazione del patrimonio ambientale delle saline, che dal 2001 è diventato un parco naturale. Il desiderio di ristabilire un equilibrio tra patrimonio costruito e patrimonio naturale ci offre l’opportunità di parlare di un racconto: una storia semplice, invisibile. Attraverso un intervento che si adatta al luogo in maniera timida, quasi impercettibile, lasciamo che sia il paesaggio a dare la percezione del luogo. L’architettura torna nella sua dimensione eterea, che rappresenta l’identità del luogo e che evoca la memoria del passato attraverso delle sensazioni, per creare un’opera che non solo può essere vissuta, osservata, attraversata, ma che contribuisce anche alla forte identità del luogo. Riproducendo il volume originario stilizzato della casa del salinaio, attraverso un’architettura effimera, leggera e trasparente abbiamo voluto sposare il concetto di materia assente, dove il nuovo volume inserito nel contesto naturale e gli elementi preesistenti del luogo, vengono valorizzati mettendoli in relazione tra loro. È il paesaggio che genera il lprogetto, ne diventa parte integrante dell’architettura e genera, in base al momento della giornata, sensazioni ed emozioni differenti, diventando un ingrediente essenziale dell’architettura.


