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SYA23 Federico Cartamantiglia

Federico Cartamantiglia

Lo studio

“Restare…tutto inizia in quel momento, quando dopo la fuga scegli l’Isola e decidi di navigare assieme, realizzando sogni comuni verso un futuro migliore.”

Nato nel 1992 ad Alghero, Italia. Ha studiato architettura nell’Università di Sassari, dipartimento di Architet- tura di Alghero arricchendo i suoi studi con esperienze a Istanbul, Faculty of Architecture (ITÜ); Amsterdam, Accademy of architecture(AHK); Copenhagen, Royal Danish Academy; Hong Kong, University of Architecture (HKU); Madrid, Escuela Técnica Superior de Arquitectura (ETSAM).

Esperienze professionali altrettanto formative furono svolte in Patagonia Argentina, General Roca nello studio HCAT, Vietnam, Ho Chi Minh city presso Vo Trong Nghia (VTN Architects), Hong Kong nello studio Rural Urban Framework (RUF) per poi tornare in Sardegna dove svolse un breve periodo nello studio Pixel di Alghero.

Oggi Architetto freelancer collabora con diversi professionisti locali, è attualmente coinvolto su alcuni pro- getti commerciali, privati e pubblici, col sogno di realizzare attraverso una associazione culturale non a scopo di lucro il progetto Teatro Collettivo.

Ricerca una Architettura Neoumanista, rigenerando valori antichi, artigianali in dialogo costante con esigen- ze e tecnologie contemporanee. Ogni progetto rappresenta l’occasione per realizzare unicità accessibile, aprendo orizzonti progettuali prima inaspettati.

Progetti

Progetto Studio Teatrino

Concepito ad uso personale come SPAZIO FLESSIBILE, residenziale e studio professionale. Realizzato ad Alghero nel luglio 2021, committente Federico Cartamantiglia.
LE TENDE, elementi scultorei e metafisici che influiscono sull’anima dello spazio, schermano quando ne- cessario gli elementi dedicati alla funzione abitativa come la cucina e la camera da letto poi poi sparire al cambio di funzione richiesta.
La sua idea generatrice parte dalla “prospettiva accellerata” di Borromini, tecnica in grado di alterare la profondità spaziale percepita. Le linee di proiezione prospettiche si materializzano grazie al legno di Noce.
Ne derivano delle vere e proprie QUINTE TEATRALI dove vengono distribuiti gli oggetti necessari per la vita di tutti i giorni, addensati sulle pareti lasciano la pianta completamente libera.

Progetto Fogo, Alghero

Locale commerciale, churrascaria Sardo-Brasiliana
Realizzato ad Alghero nel Giugno 2019 in collaborazione con l’architetto Silvia Mocci e l’architetto Davide Caneo, committente Nevero S.r.l.
Nella parte iniziale del progetto la vegetazione sovrasta letteralmente le esili pergole in ferro e bambù, accentuando la senzazione di immersione totale nella natura.
Passando all’esterno questo rapporto quasi conflittuale trova finalmente il suo equilibrio compositivo.
A differenza del primo Fogo, qui la transizione interno-esterno non viene marcata, ma anzi è quasi impercettibile.
Locale commerciale, churrascaria Sardo-Brasiliana
Realizzato a Cagliari nel Gennaio 2022 in collaborazione con l’architetta Silvia Mocci, committente Nevero S.r.l.
Nella seconda parte si manifesta un grande volume che quasi osserva la vegetazione e segna il cambio del paradigma precedente.
L’architettura prende il sopravvento sulla vegetazione inglobandola al suo interno, trasformandola in ele- mento di arredo e generatore spaziale così sospesa a mezza altezza.

progetto Teatro Collettivo, Alghero

Progetto-Evento temporaneo, in fase di realizzazione. Alghero, committente, città di Alghero e fondazione Alghero.

L’obbiettivo del progetto è la realizzazione di un palcoscenico galleggiante che, attraverso il suo rapporto con diversi punti della cittadina di Alghero, generi sempre nuovi teatri, nuove interazioni, nuove immagini. Gli eventi avranno caratteri e stili distinti a seconda dello spirito che ogni luogo presenta.

Un percorso itinerante che partirà all’alba e continuerà durante la giornata con eventi musicali e spettacoli teatrali. Essendo concepito come evento temporaneo tutti gli elementi necessari per la realizzazione saran- no presi a noleggio così da ridurre l’impatto economico ed ecologico dell’opera.

In un mondo dove viviamo la nostra realtà condizionati dalla virtualità e non viceversa, la creazione di uno spettacolo inclusivo si pone come obbiettivo la ricerca di una realtà collettiva.