
spaziozero

Studio
Spaziozero è un collettivo di architetti e urban designer fondato nel 2017 a Cagliari da Lorenzo Ciccu, Simone Langiu e Nicola Melis.
Il gruppo ha vinto numerosi premi in concorsi di progettazione nazionali e internazionali trattando temi che spaziano dall’oggetto architettonico e al recupero, sino al progetto urbano e di paesaggio, con particolare attenzione agli edifci scolastici, culturali e l’edilizia sociale.
Fra questi risultano attualmente in corso di progettazione o realizzazione il masterplan per il nuovo quartiere di Wienerstrasse a Linz (AT), le scuole a Guasila (CA), Telti (OT) e San Giuliano Terme (PI), le residenze sociali a Silandro (BZ) e Ortisei (BZ), e il centro culturale di Villa Giacomini a Varmo (UD).
Questa varietà di temi e scale ha uno scopo comune che persegue la definizione del rapporto tra architettura, spazio urbano e luogo. L’approccio progettuale è caratterizzato da un forte pragmatismo iniziale che ermette di risolvere le infinite possibilità e la complessità del progetto attraverso pochi essenziali movimenti. Il progetto si sviluppa a partire da una attenta indagine sul luogo, i suoi aspetti fisici e immaginari filtrata attraverso la propria sensibilità personale e una precisa intuizione preliminare. Lo scopo ultimo è una architettura essenziale, in equilibrio con i luoghi ma al tempo stesso capace di creare atmosfere specifiche.
Nel 2020 Spaziozero è stato selezionato dalla rivista PLATFORM, curata da Luca Molinari, fra i migliori architetti e designer emergenti in Italia e nel 2018 è stato selezionato per il premio NIB tra i migliori 10 studi italiani under 36.
Progetti
Scuola primaria e dell’infanzia, Telti (OT)
Il progetto per la nuova scuola di Telti vuole instaurare un chiaro dialogo con il contesto, allinearsi ai principi generativi di questi luoghi, e con semplici processi di astrazione proseguire il racconto di questi territori. La proposta progettuale individua alcuni elementi architettonici che, nella complessità di significato/i che la storia sociale e antropologica gli ha attribuito, rafforzano la proposta progettuale sia nella sua integrazione con il contesto paesaggistico, sia nella sua espressione simbolica, diventando veicoli di promozione dell’appartenenza alla scuola.

Viene quindi richiamata la figura dello stazzo, il cui tipico rapporto tra edificio e spazio all’aperto, diviene motivo generatore dell’intervento. L’aggregazione delle diverse aule nell’ottica di una didattica condivisa e aperta richiama invece la cussoggia nella quale gli stazzi confinanti formavano una certa unità sociale, si aiutavano a vicenda collaborando tra di loro.

{“scale”:1, “origin”:[0.5,0.5]} Il progetto
{“scale”:3, “origin”:[0.15,0.25]} Area laboratori
{“scale”:5, “origin”:[0.20,0.50]} Area ricreazione
{“scale”:4, “origin”:[0.60,0.30]} Area aule
{“scale”:1, “origin”:[0.50,0.5]}
La nuova scuola costruisce sul bordo edificabile di via Montessori un nuovo limite urbano, il quale viene interrotto dal grande varco di accesso che conduce alla corte interna. Questo semplice gesto architettonico riflette il carattere pubblico dell’intervento invitando studenti, genitori e insegnati all’accesso e creando al tempo stesso un nuovo spazio pubblico aperto al territorio e luogo dell’urbanità, caratterizzato dalla presenza vitale e costante degli alunni. Il linguaggio archi- tettonico richiama le costruzioni tradizionali per le parti di prospetto direttamente prospicenti la strada, prediligendo un trattamento materico e massivo mentre le parti più interne affacciate sui giardini giocano con la sospensione della piastra di copertura poggiata su un sistema trasparente delle facciate delle aule.

richiama le costruzioni tradizionali per le parti di prospetto direttamente prospicenti la strada, prediligendo un trattamento materico e massivo…

Restauro e estensione Villa Giacomini, Varmo (UD)
L’inserimento di un nuovo attore all’interno di un contesto cosi delicato presuppone un’attenta analisi delle caratteristiche linguistiche, spaziali e architetto- niche dei manufatti preesistenti e necessarie riflessioni sulla modalità con cui il nuovo intervento potrà nel tempo costruire un nuovo insieme di relazioni. La riflessione non ha riguardato solo l’oggetto architettonico, la villa, ma anche e soprattutto la memoria, la storia e la percezione che di essa sviluppato nel corso del tempo. Per queste ragioni la proposta di progetto evita il pericoloso rischio di soffocare Villa Giacomini con un intervento dal forte impatto visivo ma piuttosto ne rivendica ancora una volta l’autonomia attraverso il silenzio del nuovo corpo di collegamento. La tripartizione planimetrica della Villa, con salone passante centrale e stanze laterali insiste anche nei prospetti dove riemerge attraverso le fasce marcapiano. Questo tema unito a quello della simmetria e dell’assialità sono i capisaldi sui quali il progetto della villa costruisce la propria autonomia. Ed è proprio attraverso la reinterpretazione di questi temi, e la loro rilettura, che il nuovo intervento pone le proprie radici.

Cosi il nuovo volume appare sospeso, enfatizzando la fascia del piano terra e proseguendo la linea del primo marcapiano di Villa Giacomini, in una sua immaginaria prosecuzione. Il nuovo volume sfiora la villa e inserendosi tra lei e la ex scuola elementare costruisce un dialogo tra le due. Il piano terra del nuovo intervento, dove la scala elicoidale appare galleggiare nello spazio libero, ha il ruolo di costruire questo rapporto, simbolicamente e fisicamente. Coerentemente con la idea di fondo l’evidenza materica delle nuove superfici intonacate, caratterizzate da una tessitura scabra e grossolana, e rafforzano l’inserimento paesaggistico. Negli ambienti interni invece l’utilizzo del legno, per gli elementi di arredo rafforza il senso di calore e accoglienza.

{“scale”:1, “origin”:[0.5,0.5]} Il progetto
{“scale”:3, “origin”:[0.30,0.40]} Auditorium
{“scale”:3, “origin”:[0.80,0.15]} Sezione
{“scale”:3, “origin”:[0.800,0.65]} Prospetto
{“scale”:1, “origin”:[0.50,0.5]}


Restauro e estensione Villa Giacomini, Varmo (UD)
L’edificio è definito plani volumetricamente da due volumi accostati traslati lungo l’asse nord-sud riproponendo le caratteristiche tipologiche degli edifici vicini e assecondando la forte pendenza del terreno. Lo svuotamento del solido attraverso i loggiati arricchisce le relazioni fra i pieni e i vuoti aiutando a creare un interessante gioco di luce e ombre sulle facciate. Queste promuovono inoltre la qualità degli alloggi stessi. Un percorso pedonale conduce alla terrazza dalla quale attraverso una rampa di scale si raggiunge la quota di ingresso all’edificio. Le aree verdi private sono localizzate intorno all’edificio, ma soprattutto sul lato ovest per garantire il massimo soleggiamento. La semplice traslazione dei due cubi individua lo spazio dell’ingresso, al quale si accede attraverso uno spazio coperto generato da una sottrazione volumetrica del volume est.

Un unico vano scala illuminato e areato naturalmente attraverso le aperture poste ad ogni piano risolve le comunicazioni verticali, mentre adeguati spazi di circolazione distribuiscono i 12 appartamenti sui tre piani fuori terra: quattro per piano. Nel vano di ingresso troviamo un’area per i passeggini, e nove delle cantine totali. Il vano scala come tutti gli spazi comunità stato progettato per l’utilizzo da parte di utenti con ridotte capacità motorie. I materiali utilizzati sono principalmente tre: il calcestruzzo architettonico per il percorso pedonale e la terrazza di arrivo che oltre al valore estetico compositivo contribuiscono ad una maggiore durabilità e alla riduzione dei costi di manutenzione, l’intonaco idrofugo per le tamponature della facciata e infine si prevede l’uso delle finiture in legno/alluminio color antracite per gli infissi e i parapetti. Le delimitazioni dei giardini privati saranno realizzate tramite piante arbustive. Le soluzioni planime- triche consentono un elevato grado di flessibilità delle tipologie abitative permettendo all’occorrenza il riassetto dell’offerta abitativa.

{“scale”:1, “origin”:[0.5,0.5]} Il progetto
{“scale”:2, “origin”:[0.25,0.5]} Piano terra
{“scale”:2, “origin”:[0.75,0.5]} Primo piano


Concorso di idee Europan 14, 1° premio – Nuovo quartiere di Wienerstrasse, Linz (AT)
l progetto si pone l’obiettivo di rafforzare il processo di trasformazione che ha interessato Linz negli ultimi anni, ovvero il passaggio da una città tradizionalmente industriale a un città all’avanguardia e innovativa sia nel settore produttivo che in quello culturale. L’area di progetto si trova in una posizione strategica nei pressi della stazione centrale. L’intero territorio comprende un’area diA cGiFrAc13a.529110.000 m2 e si può dividere in due settori. La parte nord che offre infrastrutture tecniche sotto forma di piccoli workshops, è parzialmente libera; e la parte sud che risulta invece correntemente in uso da parte della ÖBB Technical Service (TS Werk) ed è interamente occupata da grandi stabilimenti di produzione e magazzini.

Il processo di trasformazione urbana del distretto di Wienerstrasse a Linz è iniziato con il concorso internazionale Europan 14 nel 2017, dedicato al tema della città produttiva. Il proprietario dell’area, ÖBB Immobilien, ha lanciato la competizione con l’obiettivo di esplorare le potenzialità del sito e la sua connessione con il centro storico di Linz, al fine di modificare in modo significativo l’identità dell’area attorno alla stazione centrale. Nel 2020 a seguito della vittoria del concorso Spaziozero è stato incaricato di redigere un piano di sviluppo urbano quale base del futuro piano attuativo redatto dall’ufficio tenico del comune di Linz e un manuale sui criteri di qualità urbana. Il manuale ha lo scopo di fornire un chiaro insieme di principi guida volti a guidare i futuri processi di trasformazione.

I principi guida sono in grado di supportare il processo di implementazione, prescrivendo qualità specifiche sia per gli aspetti fisici che organizzativi, e hanno la capacità di offrire varietà con armonia, migliorando la flessibilità e liberta durante le fasi del processo di trasformazione. I principi riguardano sia aspetti legati all’architettura, alla materialità e volumetrie degli edifici che alla qualità degli spazi pubblici.

