EPIGRAFIA DELLE CIVILTÀ ANTICHE NEL BACINO DEL MEDITERRANEO Laboratorio di epigrafia [Cagliari, 26-31 maggio 2025]

29 maggio

09:00-10:00; Epigrafia latina, prof. Piergiorgio Floris (Univ. di Cagliari)

Relazione
Si propone l’iscrizione ILSard I, 180 segnalata a Laconi (Sardegna) agli inizi del XX secolo e oggi scomparsa. Il testo, finora ritenuto di interpretazione incerta quanto al significato e alla tipologia per la commistione di alcuni vocaboli certamente latini e di altri di oscura origine, alcuni dei quali in passato ritenuti nomi personali, potrebbe invece essere una citazione dei versi 268-269 della Satira VI di Giovenale non riconosciuta al momento della scoperta forse a causa delle cattive condizioni dell’epigrafe. La valutazione di elementi come la scarsissima fortuna goduta dal poeta sino all’età tardo antica e l’importanza avuta da Laconi a partire dal XV secolo inducono a ritenere più probabile la redazione dell’epigrafe nell’età moderna piuttosto che in quella romana.


10:00-10:30 Mondo egizio, dott. Cristian Baiguera (Univ. di Milano)

Comunicazione
La comunicazione tratterà di un cartonnage ritrovato nella tomba AGH026 scoperta nella necropoli dell’Aga Khan, ad Aswan. Tale reperto presenta un motivo iconografico raro e interessante.
Dopo una breve contestualizzazione, si esamineranno possibili interpretazioni figurative e paralleli iconografici emersi durante il lavoro di ricerca.

10:30-11:00 Epigrafia latina, dott. Claudio Farre (Univ. del Molise)

Comunicazione
Le testimonianze epigrafiche della Sardegna interna offrono un contributo importante per decifrare la storia e l’organizzazione del territorio, le dinamiche di popolamento, l’assetto sociale ed economico, offrendo un contributo importante anche allo studio delle diverse specificità, per esempio il grado di romanizzazione e alfabetizzazione.

11:30-13:00 Epigrafia Latina, prof. Attilio Mastino (SAIC, Epigraphica)

Relazione
Presentazione del centro di Thignica, antica città dell’Africa Romana.
Come le stirpi delle foglie, così anche quelle degli uomini: si discutono in una prospettiva del tutto nuova due epitafi bilingui (in latino, con un verso epico finale in greco) da Thignica, Aïn Tounga, Tunisia. Viene formulata con qualche cautela una nuova ipotesi su traslazioni in tempo di guerra e sepolture di eroi a breve distanza dal santuario del grande dio Saturno-Kronos, porta d’ingresso all’antica pertica della colonia augustea di Cartagine: sullo sfondo emerge il ruolo della legio III Augusta in funzione antisenatoria.

14:00-14:30 Sala mostre, prof. Riccardo Cicilloni (Univ. di Cagliari) e dott. Adele Ibba (Univ. di Cagliari).
Presentazione della Collezione archeologica dell’Università di Cagliari

Laboratorio

Le collezioni litiche preistoriche
Nelle Collezioni Litiche preistoriche dell’Università di Cagliari, afferenti al C.I.M.C.A.S. (Centro Interdipartimentale dei Musei, delle Collezioni e dell’Archivio Storico), confluiscono due rilevanti raccolte di manufatti litici preistorici costituitesi nel tempo a cura del prof. Enrico Atzeni.

La Collezione archeologica “Evangelista Gennaro Gorga”
L’università di Cagliari ospita, dal 1990, parte di una più vasta raccolta di materiale archeologico conosciuta come “Collezione Gorga”. Costituita da circa 40.000 reperti, questa si è venuta a formare per opera del celebre tenore romano Evangelista Gennaro Gorga (1865-1957) che per primo, al Teatro Regio di Torino nel 1896, interpretò il personaggio di Rodolfo nella Bohème di Puccini.

14:45-15:00. Mondo Romano, dott. Francesca Cau (PhD, Univ. di Trento).

Comunicazione
L’intervento prende avvio dalla mia esperienza di dottorato in Studi storici presso l’Università di Trento, a partire dalle prime fasi della preparazione del progetto e della selezione, per poi soffermarsi sul percorso che ha portato alla definizione e strutturazione della mia tesi, dedicata alla Vita di Pompeo di Plutarco. Pur trattandosi di un lavoro incentrato sull’analisi di una fonte storica di natura letteraria, in questa sede ho voluto mostrare come un approccio interdisciplinare risulti imprescindibile, mettendo in evidenza alcuni casi in cui il confronto tra il testo plutarcheo e la documentazione epigrafica disponibile si è rivelato decisivo per confermare o rivedere criticamente le informazioni trasmesse dal biografo.

15:00-16:30 Disegno, prof. Raffaele Argiolas (Univ. di Cagliari) e prof. Vincenzo Bagnolo (Univ di Cagliari).

Relazione
Il rilievo, così come il disegno è un atto critico che si basa su una profonda comprensione dell’oggetto rilevato, a maggior ragione se si parla di patrimonio. Le moderne tecniche di rilievo digitale sono di fondamentale supporto per la lettura e la comunicazione accessibile del patrimonio.

17:30-18:45 Conferenza pubblica, prof. Attilio Mastino (SAIC, Epigraphica)

È importante valutare il contributo che gli epigrafisti (che sono insieme storici e geografi) possono dare per valutare l’attuale situazione di tensione e di guerra nel Mediterraneo, che colpisce le persone e le cose, travolge il patrimonio culturale e rischia di sradicare le identità plurali sulle rive di un “Mare Nostrum” che vorremmo davvero di tutti. L’uccisione in Siria del massimo archeologo ed epigrafista, Khaled al A’sad, decapitato il 18 agosto 2015 dopo un mese di terribili sofferenze ci consente di prendere coscienza dei rischi del nostro tempo. Il direttore del Museo di Palmira (sito UNESCO e ALECSO) era anche un epigrafista.
All’epigrafia latina è dedicato l’importante articolo di Kaled As’ad e Cristiane Delplace sulla “Revue des études anciennes” del 2002 (Inscriptions latines de Palmyre), ripreso per l’AE, 2002, con iscrizioni trilingui, in latino, greco, palmireno in genere riferite all’aristocrazia cittadina, imperiali, militari e funerarie.